Re: oscuramento e manipolazione

Inviato da  florizel il 26/1/2010 1:23:46
Citazione:
un ragazzo è morto. Morto ammazzato.

Appunto. Non si è suicidato, gli hanno sparato un colpo di pistola.
Dopo aver caricato un corteo pacifico e lasciato agire gruppi di invertebrati.

Colpi di pistola contro pietre ed estintori restituiti al mittente.
In Palestina alle pietre rispondono con i mitra e con i carrarmati. E con i muri.
E qui si fa fatica ad ammettere che a Genova sono stati sospesi perfino gli articoli della costituzione in materia di libertà di manifestare.
Perché, quando dici

Citazione:
Condotto a passo di danza dalla folgore della rivalsa.

ebbene si, ce l’hanno condotto in quella piazza, lui e gli altri, sapendo che a quel tipo di gestione dell’ordine pubblico qualcuno avrebbe reagito con quelle modalità.

Tra il teorizzare ed il vedersi davanti agli occhi scene di massacro gratuito, proprio lì, sotto gli occhi, sono solo i supereroi di cui sopra a "resistere" senza muovere un dito.
Ci vuole sangue freddo, freddissimo.
E per i motivi che illustravo prima, nè Giuliani nè i tanti avevano avuto modo di elaborare un tipo "difesa" delle proprie idee capace di NON portarli a soccombere.

Se poi dobbiamo applicare l' art. 85 del TULPS, si legge che chi compare in pubblico mascherato, paga una multa dai € 10,00 ad € 103,00.
Non c'è scritto che può essere colpito da un proiettile.

Ti rendi conto o no?
Tu puoi anche aggiungere che non intendevi dire che se hai un passamontagna qualcuno è legittimato ad ammazzarti o picchiarti.
Ci credo. Ma l'enunciazione dell'art. 85 non giustifica la gestione della manifestazione condotta secondo quelle modalità.

E a proposito di "specularità", mi hai offerto l'occasione su un piatto d'argento: non è forse "speculare" dimensionare e formulare un tipo di opposizione in base al regolamento del sistema a cui si intende opporsi?
Non implica, questo, "rispettarlo" ed adeguarsi ad esso?

Vedi? C'è bisogno di trovare il punto intermedio ed equilibrato tra "autonomia" ed indipendenza della lotta, e sua capacità di incidere sulle cose.

Citazione:
Nella mia Teoria c'è la NON-Azione

Ma non c'è nemmeno bisogno di teorizzarla, la NON azione è ormai pratica quotidiana. Non azione mentale, prima ancora che fisica.

Citazione:
forse, rivelare e ammettere l'idiozia di andare a morire così, destabilizza la resistenza degli oppressi?

Stai usando parole troppo grosse, ed ammettere una cosa del genere implica dare dell'idiota a chiunque cerchi di difendersi da un sistema.
Sbagliando, lo abbiamo assodato, ma se è l'INTENTO che va salvaguardato, non è coerente fare del gesto L'Intento, gettando alle ortiche anche questo.

Citazione:
Da quando, la morte, legittima il valore delle idee - a prescindere?

Dovresti chiederti anche da quando una "maggioranza" che va a votare legittima la morte di un singolo individuo, o la repressione di minoranze che scagliano pietre.

Io non so se lasciarmi andare o meno all'impressione che il tuo discorso "oscilli" tra l'imperativo di sottrarsi al sistema e la necessità di adottare le sue regole in materia di opposizione.

Ma a giudicare dalla convinzione che hai circa l'incapacità del "barista sotto casa" di poter esprimere qualcosa di diverso dalla marionetta che è diventata, sembrerebbe che la seconda alternativa sia preferibile perfino all'astrazione.

Citazione:
La spiritualità "astratta" è la nostra forza. Essa trascende e ci fa muovere con classe.

Dovresti chiarirmi il tuo concetto di "classe", però.
Ed anche cercare di spiegare perchè la spiritualità "astratta" dovrebbe restare sospesa nel limbo delle idee, piuttosto che incidere sulla realtà delle cose.

Altrimenti, appunto, è solo un'astrazione. Il che NON fa di un individuo un UOMO, ma un deposito di idee mai realizzate, e di progetti mai esperiti, che poi diventano frustrazione. Prima di tutto personale e poi collettiva.

Tra quell'astrazione, con cui io intendo unicamente elaborazione, e la capacità di realizzarla, c'è l'Uomo.

Anche il boicottaggio, certo, sarebbe un mezzo coerente.
Ma solo se a boicottare si è in tanti. E quel "tanti" lo si raggiunge superando la percezione di se stessi come attori di gesti solitari.
Superandola, ed adoperandosi perchè nessuno più resti solo, facile preda del potere.

Ma prendi in Val di Susa: prima di arrivare alla grandiosa mobilitazione di questi giorni, si è reso necessario condividere, e un altro Carlo Giuliani ci sarebbero probabilmente scappato, se la lotta non fosse stata elaborata e condivisa.

Cosa abbiamo da dire, a quelle migliaia scese in strada?
Che è meglio la NON azione, o il gesto solitario?

Citazione:
La cosa ora è veramente interessante.

Io ritengo che invece rischia di farsi ripetitiva.

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