Re: oscuramento e manipolazione

Inviato da  florizel il 21/1/2010 17:06:51
Calvero
Citazione:
la prospettiva per cui un uomo può andare incontro alla morte immolandosi tramite la NON- Violenza, lo rende uomo di Valore.


Però cerchiamo di capirci, Calvero.
Poiché inizialmente hai mosso delle critiche a Giuliani definendolo idiota in relazione a cosa il suo gesto NON ha ottenuto, e a cosa ha condotto, è condivisibile affermarne l’inutilità (non l’idiozia, a mio avviso, per i motivi espressi).
Ma allora anche porsi di fronte ad un carrarmato può risultare inutile.
Questo non toglie che si possa ammirare il coraggio di quel gesto, che è rimasto comunque inefficace: a migliaia gli studenti sono stati arrestati, giustiziati, e la dittatura è ancora lì.

Ma se la questione è la “qualità” dell’opporsi, è un altro discorso che deve per forza tenere conto dell’evoluzione di un percorso di ribellione, evoluzione che si verifica solo nel suo farsi.

Genova non è tutto il mondo, e non c’era un tessuto sociale ed un clima generalizzato di rivolta tale da consentire l’eroicità “a viso scoperto” che chiami in causa come presupposto “qualitativo” che pone un obiettivo efficace; anzi non c’era nemmeno il presupposto per una rivolta.
Anch’io sono del parere che se non si raggiungono quelle condizioni, tutto rischia di diventare funzionale al sistema che si combatte.

In Cina, durante i fatti di Piazza Tien An Men, quel pararsi dinanzi al tank poteva condurre quel ragazzo alla morte, e così sarebbe stato se quel gesto non avesse fatto scattare qualcosa nell’uomo che era dentro al mezzo blindato. In Italia, da Genova in poi ma anche prima di Genova, abbiamo visto che la repressione del diritto a manifestare è stata esercitata al di là del fatto di avere il viso coperto, anzi l’identificazione degli individui ha fatto sì che lo stato desse un “segnale” chiaro: vi denunciamo, e vi manganelliamo lo stesso, passamontagna o meno.

A Chiaiano, sono state donne anziane, a viso scoperto, ad essere picchiate insieme a ragazzini ed uomini a mani alzate.

E’ l’immolarsi in sè, a mio avviso, in situazioni come la Cina di quell’anno e come Genova, che è del tutto inutile. Che lo si faccia con o senza un cappuccio.
Invece vedo che tu non tieni conto di questo, ne fai una questione di “qualità” del gesto. E concludi dando dell’idiota ad una vittima dello stesso sistema solo perché ha il viso coperto per non farsi identificare.

La NON violenza, condivisibilissima, deve collocarsi in un contesto in cui è possibile realizzarla.
Il che implica che si sia in tanti, a volto scoperto, come pure lo erano le migliaia che sfilavano quel giorno. Aggrediti, ugualmente. Vedi i fatti della Diaz, per fare un esempio del clima e della premeditazione (ricordi le molotov messe lì apposta dagli agenti per incolpare i ragazzi?)

Col potere, e con quel tipo di repressione da stadio cileno, se la devono vedere gli imperfetti esseri umani, non i supereroi alla Nietzsche.

Se così fosse stato, nel 1974 nemmeno Gerry Conlon ed i suoi amici e parenti, accusati dalla polizia inglese in cerca di capri espiatori di aver messo le bombe di Guildford ,avrebbero firmato le bugie che li portò a scontare anni di pene di cui non erano colpevoli, in seguito alle torture fisiche e psicologiche che subirono.

Ricordo una frase emblematica del bellissimo film che ricorda quella vicenda, "Nel nome del padre": il funzionario di polizia inglese, interrogato da un collega che gli chiede SE ritenesse che quelli fossero i veri responsabili delle stragi, risponde “A me non interessa arrestare i colpevoli, ma arrestare le bombe”.

A Genova interessava fare il morto, per ARRESTARE i contenuti dele manifestazioni.

Prima che tu scoprissi l’acqua calda, cioè la necessità di NON rendersi speculari al sistema evitando di usare le sue stesse armi, e la necessità di fare decoincidere mezzo e fine, fior fiore di gente e di militanti in organizzazioni varie si sono interrogati non solo sul COSA, ma soprattutto sul COME fare a riscattarsi da questo stato di cose.
Credo che concordi sul fatto che non sia facile per nessuno, di fronte ai mezzi di chi reprime ed impera sulla vita di milioni di persone, dotarsi di strumento organici, idealistici e partecipativi tali da condurre TUTTI, ed allo stesso tempo, allo stesso livello di comprensione.

Non ho capito questo tuo passaggio ed il corollario che ne fai conseguire:

Citazione:
Un uomo che decide di scendere a patti e di riconoscere come valida la sua controparte al punto che il manifestare pacificamente lo considera necessario (con un Sistema che sà NON lo ascolterà e l'abbigliamento "dinamico" pronto all'uso lo riprova) è in conflitto con sé stesso. E' un idiota. Un cretino. Ha bisogno di un gioco degli opposti per sfogare le sue ragioni.


Se inizialmente affermavi che rispondere con la VIOLENZA alla violenza implica fare lo stesso gioco di chi si combatte, qui sembri voler dire che anche “il manifestare pacificamente” risulta un’idiozia.

Dopo di che affermi che, tolta la prima ipotesi (perché evidentemente NON ci si trova di fronte ad un sistema che ci è “pari”…), “se si comprende le ragioni che si vogliono far valere per causa di forze maggiore non possono essere ascoltate e devono essere imposte, allora si và alla guerra”.

Ma mi pare che quello fosse, a Genova: uno stato militare, di guerra alla società civile.
Ed un sistema che NON ascolta, non ascolta nemmeno se ci si pone davanti ad un tank a viso scoperto.
Non si capisce come fai a dare la misura della “quota di volo”, se poi tu stesso arrivi a comprendere che un gesto violento si renda necessario.

L’alternativa che poni è inesistente, quasi verrebbe da dire che per te, poiché tutto si lascia manipolare, tanto vale starsene a casa.

Lo dichiari qui:

Citazione:
con un sano spirito critico il mondo che ci circonda può essere visto soltanto per quello che è... un gioco di immani manipolazioni a livelli paurosi.


Credo che ci sia un mare di persone che hanno compreso, invece, cosa sia e come viene introdotta la manipolazione, la costruzione fittizia della realtà da parte del sistema, e non si è ancora arresa.

Qualunque tipo di effetto che si giudica “immaturo” quanto vuoi, lo sarà sempre se relazionato proporzionalmente al dispiegamento di mezzi usati dalla controparte.
Ma intanto che quel gesto cresca, assuma significati in cui il mezzo ed il fine coincidano, ci sono persone come Carlo Giuliani ed il ragazzo cinese che ci hanno provato. Sbagliando, certamente, “immolandosi” inutilmente, o illudendosi di poter cambiare ciò che richiede ben altro tipo di emancipazione; ma questo non fa di loro degli idioti, semmai delle persone lasciate sole.

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