Re: quando finirà la libertà anche su internet?

Inviato da  Marco M il 11/4/2007 12:43:18
Governo GB: via i video di bullismo dal web
Il ministro dell'Educazione inviterà le aziende internet, da You Tube a Google, a far scomparire il filmati dai loro server


LONDRA (GRAN BRETAGNA) - Arriva la seconda fase per stroncare il fenomeno del bullismo in Gran Bretagna. Dopo aver dato più poteri agli insegnanti a scuola, il segretario all'Educazione Alan Johnson chiederà agli operatori dei siti di fare di più per rimuovere video filmati da alunni con telefonini che umiliano o sbeffeggiano personale della scuola.
«Gli abusi online a danni di insegnanti stanno inducendo alcuni a prendere in considerazione l'idea di lasciare la professione a causa della diffamazione e dell'umiliazione che sono stati costretti a subire», dirà il ministro in un discorso, secondo gli estratti diffusi dalla Bbc. «Stiamo parlando di grosse aziende. Hanno una responsabilità sociale e l'obbligo morale di agire».
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E Fioroni si accoda immediatamente...


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Autoregolamentazione per i blog
L'editore Tim O'Reilly e il fondatore di Wikipedia propongono un codice di condotta per i siti personali


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«Celebriamo la blogosfera perché unisce sincerità e aperta conversazione. Ma la sincerità non deve significare mancanza di civiltà». Inizia con queste parole la prima stesura del documento tracciato da O'Reilly, che raccoglie gli usi appropriati di gestione di un blog personale. Nel manifesto, si affronta il problema dell'anonimato, che dovrebbe essere sempre impedito, soprattutto nei commenti. Per quanto riguarda i contenuti, chi sceglie di non censurare, è tenuto a segnalare chiaramente la presenza di termini volgari, mettendo in allerta del possibile rischio soprattutto i navigatori incauti.
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REAZIONI –
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Il giornalista americano Jeff Jarvis ha accusato O'Reilly di aver dato il via a una crociata inutile e presuntuosa. La rete – continua Jarvis – non è un mezzo di comunicazione, ma è principalmente un luogo e in quanto tale non necessita di regole scritte, ma solo di buon senso; e se questo manca, sarà la società a emarginare i maleducati. Porre sul blog un distintivo da sceriffo, come dice in Italia Paolo Valdemarin, non può essere sufficiente per aggiungere, o togliere, l'aura di autorevolezza. E, alla fine, il codice non convince nelle finalità e neppure nei metodi, soprattutto perché i blogger sono persone eterogenee senza caratteristiche professionali o etiche comuni, nonostante si continui a definirli con un'unica, internazionale e vuota parola.

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