Re: un'altra storiaccia

Inviato da  florizel il 15/11/2009 17:00:48
J3njy

Citazione:
Essere in custodia significa avere personale ADEGUATO che sia in grado di prendersi cura della persona.

Fermo restando che condivido il tuo discorso circa ciò che giuridicamente permette di determinare le responsabilità di agenti e simili, aggiungerei qualcosa che determina altre considerazioni: quello che tu definisci l’ESSERE IN CUSTODIA , a conti fatti è un’astrazione. O un neolinguismo.
Tu stesso affermi che “Fare di tutta l'erba un fascio è sempre stato sbagliato e lo è tuttora”; ma questa è una sottigliezza che va ad infrangersi contro l’evidente realtà di un sistema che riduce e costringe in categorie i singoli individui: la condizione di base è ormai quella secondo cui anche l’elemento “buono” DEVE adeguarsi alla categoria; l’UOMO, il singolo, l’individuo, alla logica di questo sistema di cose, e non viceversa. La “forza” di questa “democrazia” è nel sacrificio del singolo alla causa “collettiva” … cioè la causa dei pochi che ci guadagnano, ovviamente.

La tua precisazione, benché utile a ricordarci che esisterebbero anche “sbirri buoni” e medici competenti, non fa piena luce sui meccanismi perversi che determinano complicità e responsabilità incrociate, ma (anche se inconsapevolmente) alimenta solo la grande illusione che in questo stato di cose esista una differenza tra “lecito” e “non lecito”. A mio avviso non è una regola del “sistema”, o che esso si pone, per il quale tutto è relativo, secondo utilità e convenienze.
Tanto ci pensa la propaganda a rendere pulito anche ciò che è interamente marcio.

Onestamente, in relazione al potere su cui il “sistema” si basa, io trovo più coerenti questi tragici epiloghi che fantomatiche storie a lieto fine.
E se non distinguere il singolo dalla moltitudine (ad esempio dando per scontato che TUTTI gli sbirri siano dei mostri) è il riflesso di un meccanismo di questo stesso sistema di cose, è anche la conferma della regola secondo cui quelli “buoni” non ce li mandano mai, a fermare ragazzi come Federico Aldrovandi o Stefano Cucchi, o chiunque altro morto per “malori suoi personali”, caduti dalle scale, dalle finestre, o intossicati da troppa vita.

D’altra parte, lo hai mai visto lo stato processare se stesso?

Nessuno l’ha mai visto, a parte cambiare qualche ingranaggio affinché funzioni PERFETTAMENTE e venga eliminato qualche cigolìo.

Quando poi si tratta di divise, sarebbe come processare il tricolore.

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