Re: Quello che non vi dicono sui terremotati abruzzesi

Inviato da  Fabrizio70 il 7/5/2009 16:09:57
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Se tu dici che DEV'ESSERE LACUNOSO, spero che non sia riferito almeno a queste situazioni.
Intuisco che forse ti riferisci ad una sorta di "elasticità" che consentirebbe di procedere secondo le esigenze per come vanno via via formandosi, l'esempio è quello da te stesso riportato circa il numero di persone che da aumentano nelle tendopoli da un giorno all'altro;
spero che tu ti riferisca a questo, ed esclusivamente a questo.
Ed anche in questo caso, l'esperienza della PC dovrebbe rendere prevedibili tali eventualità.



Hola flori , in effetti mi riferisco più che ad una elasticità ad una libertà di scelta , ad esempio se scrivo in un piano che il campo DEVE essere di certe misure in situazioni non prevedibili come quella che abbiamo visto il piano d'emergenza crea più problemi che soluzioni , di solito i buoni piani oltre ad indicare i vari gradi di allertamento (di solito tre , a seconda del grado si allertano più o meno responsabili) danno indicazioni "generiche" su come comportarsi ,anche perchè più semplice è il piano più facile è ricordarselo senza consultarlo, prevedere OGNI evento è praticamente impossibile.

Citazione:

Ecco, non so se il fatto che il controllo centrale sia meglio definito corrisponda esattamente al miglioramento del sistema operativo. La perplessità sta nel fatto che un controllo molto centralizzato può restringere il campo di libere iniziative di chi si trova sul posto; quanto al tipo di miglioramento, scusa ma le notizie che arrivano dai diretti interessati fanno fatica ad emergere dal mainstream.


Teoricamente hai ragione , ma nella pratica la situazione è diversa:Secondo giorno a Pizzoli , nel campo di Cagnano Amiterno la squadra di volontari di PC sul posto non ha pratica nel montaggio tende e quindi procede al rilento , verso sera vengo mandato lì per "velocizzare" la situazione ,quando arrivo sul posto avevano tirato sù tre o quattro tende ,gli spiego alcuni "trucchetti" per velocizzare il montaggio, dissipo alcuni dubbi e quindi torno a Pizzoli.
La mattina dopo quando chiediamo notizie della situazione ci sentiamo rispondere che è arrivato "uno in divisa" che ha fatto sospendere i lavori perchè le tende erano "incomplete"(non si riferivano a me , il fattaccio è avvenuto alle 2 di notte , io ero passato dopo cena) , quindi dopo alcune indagini che ho fatto si è scoperto l'arcano:uno del luogo che fà parte della marina militare si è preso dei giorni di ferie e si è messo a girare in tenuta mimetica militare ufficiale , con gradi e mostrine varie , e di notte con l'illuminazione artificiale si era sbagliato.Domanda , secondo te lo avrei dovuto denunciare per intralcio ai soccorsi ?
Lavata di capo per il tipo e spiegazione ai volontari di seguire le disposizioni di UN SOLO referente ,in situazioni come queste purtroppo non tutti hanno la capacità di tenere la bocca chiusa per dare consigli non richiesti o sbagliati e ciò genera confusione.

Citazione:

In particolare, proprio quelle relative alla vita nelle tendopoli:

"Ho avuto difficoltà a fare entrare in tendopoli amici che venivano a trovarmi da fuori - racconta un ragazzo -, come possiamo sentirci a casa se accadono cose simili?"

Miglioramento=controllo militarizzato?


Personalmente non ci vedo nulla di strano in questa notizia , è una situazione prevedibile , "teoricamente" solo chi è residente nel campo può avere LIBERO accesso , per l'appunto chi stava alla porta carraia avrà fatto problemi per l'accesso di persone esterne , problema che poi si è risolto ,che ha avuto difficoltà è vero ,ma alla fine gli amici sono entrati , il miglioramento è un controllo CENTRALIZZATO, i guai sorgono quando i militari si mettono al centro...

Citazione:

Insomma, non è che il "miglioramento" della PC consiste unicamente nei poteri attribuiti a bertolaso?


Quelli già ci sono da tempi immemori , in caso di emergenza fin dai tempi degli antichi romani le leggi vengono cambiate o annullate , e se non c'era Bertolaso c'era qualcun'altro...

Un paio di notizie recenti:

I soldi non bastano mai

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Tutto il resto, dice il sindaco del capoluogo abruzzese devastato dal sisma del 6 aprile, Massimo Cialente, "è solo una presa in giro con cui finiremo di costruire nel 2034".

Non ci crede, alle promesse senza copertura finanziaria: "Lo chiedo al governo - dice - e se non è in grado intervenga il parlamento: ci diano una mano a fare subito cassa. Nel decreto del 28 aprile i soldi per ricostruire l'Aquila non ci sono; e siccome lo sappiamo tutti che lo Stato non li ha, l'unica via è fare quello che il Paese fece nel '94 per l'alluvione del Piemonte. Si può fare un'una tantum, magari una tassa da restituire nel tempo. Lo so che mettere le mani in tasca agli italiani è difficile e impopolare, ma sono convinto che il Paese sia pronto". Cialente oggi sarà a Roma, per chiedere in commissione al Senato una "modifica radicale" del decreto che "taglia fuori gli enti locali". Non è solo questione di denaro e poteri pubblici: "Quel decreto - dice - rischia di generare una colossale speculazione immobiliare. Il ruolo di Fintecna è sempre più oscuro, e non vado oltre. Rilevando gli immobili diventerà il primo azionista del Comune".


Vesuvio

Citazione:

Vie di fuga impraticabili, piano di decongestionamento dell'area disatteso, abusivismo edilizio e il più grande ospedale del Mezzogiorno, quasi ultimato, tagliato a metà dalla zona rossa. A sette chilometri dal Vesuvio. I cittadini vesuviani continuano a sfidare il vulcano che guarda minaccioso Napoli e così anche buona parte delle loro istituzioni. "Si muore con l'esplosione delle bombe, con le alluvioni: noi qui abbiamo il Vesuvio e ce lo teniamo."


Quest'altra notizia invece ti riguarda più direttamente (sei di origini partenopee se non sbaglio) e riguarda ciò che stiamo discutendo , la Protezione Civile.
Uno dei problemi di cui non si preferisce parlare è il fatto che il Vesuvio è un VULCANO ATTIVO , l'ultima eruzione è avvenuta verso la fine della seconda guerra mondiale , nel 44.

http://www.ov.ingv.it/vesuvio.html

Citazione:

Vulcanismo successivo al 1631

Dopo l'eruzione del 1631 e fino al 1944 il Vesuvio è stato caratterizzato da attività a condotto sostanzialmente aperto. In questo periodo sono stati distinti 18 cicli stromboliani, separati da brevi periodi di assenza di attività, mai superiori a 7 anni e ciascuno chiuso da violente eruzioni dette eruzioni "finali". Internamente a ciascun ciclo si sono verificate frequenti eruzioni prevalentemente effusive, dette eruzioni "intermedie". L'eruzione del 1906 (eruzione "finale") rappresenta la manifestazione più violenta dell'attività del Vesuvio nel '900. L'eruzione del 1944, una eruzione "terminale" a carattere sia esplosivo che effusivo (eruzione mista), è stata l'ultima in ordine di tempo ed ha segnato il passaggio del vulcano ad uno stato di attività a condotto ostruito.


http://www.marketplace.it/vesuvio/44.htm



Citazione:

da una testimonianza dell'ufficiale dei servizi segreti inglesi, Norman Lewis, (Naples '44, Eland Books, 1978), a Napoli in quei giorni:


"19 marzo Oggi il Vesuvio ha eruttato. E' stato lo spettacolo più maestoso e terrribile che abbia mai visto (...). Il fumo dal cratere saliva lentamente in volute che sembravano solide. Si espandeva così lentamente che non si vedeva segno di movimento nella nube che la sera sarà stata alta 30 o 40 mila piedi e si espandeva per molte miglia. (...)

Di notte fiumi di lava cominciarono a scendere lungo i fianchi della montagna. (...) Periodicamente il cratere scaricava nel cielo serpenti di fuoco rosso sangue che pulsavano con riflessi di lampi. (...)

22 Marzo (...) In seguito alle notizie che San Sebastiano stava per essere spazzata via dal corso della lava e che Cercola era minacciata, sono stato mandato per fare un rapporto su quanto avveniva. (...)

Io ero proprio sotto la grande nube grigia piena di rigonfiamenti e protuberanze come un colossale pulsante cervello. Raggiunta S. Sebastiano, sembrava incredibile che tutta quella gente potesse aver voluto vivere in tal posto. La città era costruita all'estremità di una lingua di terra fin ad ora rispamiata dal vulcano, ma completamente circondata dai tremendi campi di lava lasciati dall'eruzione del 1872, anzi proprio in una valle fra di esse.(...)

Qui, in mezzo a questa "terra di nessuno" del vulcano, qualsiasi dilettante avrebbe predetto la distruzione della città con matematica certezza, ma apparentemente nessun cittadino di S. Sebastiano ne avrebbe mai ammessa la possibilità. Il legame con la città è una questione di fede religiosa. Gli edifici sono stati costruiti solidamente per resistere nei secoli (...) Tutte le finestre guardano ad ovest, alle verdi vallate verso Napoli, e le case hanno il retro verso il grigio, eterno cono del vulcano (...).

All'ora del mio arrivo la lava stava scivolando tranquillamente lungo la strada principale e, a circa 50 iarde dal fronte di questa massa debordante, una folla di diverse centinaia di persone, per la maggioranza vestite di nero, era inginocchiata in preghiera (...). Di tanto in tanto un cittadino più arrabbiato afferrava uno stendardo religioso e lo agitava con furia verso il muro di lava, come a scacciare gli spiriti maligni dell'eruzione. (...)

Una casa lentamente aggirata e poi sovrastata dalla lava scomparve intatta dalla vista e seguì un debole, distante scricchiolio mentre la lava cominciava ad inghiottirla. (...) Un certo numero di persone reggeva, a fronteggiare l'eruzione, immagini sante e statue fra cui quella dello stesso S. Sebastiano


Sono passati più di 60 anni e la situazione non è migliorata di molto....

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