Re: Quello che non vi dicono sui terremotati abruzzesi

Inviato da  florizel il 30/4/2009 21:48:39
Citazione:
quella è una struttura militare

Ciao. Se ti riferisci alla mensa della caserma, non vedo perchè non si sia pensato di utilizzarla per prepararci i pasti destinati alle tendopoli, piuttosto che per il G8; è questo che volevo dire.
Ma questi sono aspetti secondari, per il "sentire" comune...

L'organizzazione è fatta da umani, d'accordo: ma se gli umani sono costretti a dover agire su una piattaforma già lacunosa di suo, i problemi che tu stesso segnali diventano inevitabili. Se poi precisi che in seguito alle nomine la situazione promette di peggiorare...

Quanto alle tende, vorrei precisare che vedo una profonda distonia tra la libera iniziativa lasciata alle persone in merito al montaggio, e l'immobilità in cui spesso sono stati invece lasciati decine di sfollati, e sappiamo tutti che in quelle circostanze prendere in mano la situazione e collaborare è un modo per superare l'angoscia e lo smarrimento.

Il terremoto dell'80 in Irpinia è lontanissimo nel tempo, ma ricordo abbastanza bene che le dinamiche di "assistenza" furono molto differenti: ampio spazio venne lasciato alle iniziative di comitati e di gruppi di individui autorganizzati, la presenza degli aiuti ufficiali non si connotò tanto marcamente della stessa logica di controllo che mi pare stia emergendo in Abruzzo.

Citazione:
rendere frequente lo stato di "emergenza" lo renderebbe "normale"

Noi siamo già NORMALMENTE in uno stato di emergenza perenne.
Non sarà per il sisma, non sarà per l'alluvione, ma l'11 settembre l'ha designato come strategia di controllo sociale.
Non parlavo certo di renderlo più incisivo, ma di predisporre le cose (preventivamente, appunto) in maniera che IN CASO di calamità si possa lavorare su un progetto già pianificato sullo specifico della regione; ad esempio, predisporre le cose affinchè tutti i piccoli centri possano essere raggiunti a distanza di poche ore da un dato evento.

Viviamo in un tempo davvero di merda: quando il pericolo c'è realmente, le misure per contravvenirlo o per lenire le conseguenze sono inadeguate; quando il pericolo NON C'E', viene "creato" a scopo di controllo sociale.

Il caos come politica di dominio.

Ma visto che sei stato sul posto, perchè non fai un piccolo resoconto della tua esperienza?

Un caro saluto.

Messaggio orinale: https://old.luogocomune.net/site/newbb/viewtopic.php?forum=6&topic_id=4962&post_id=137969