la controinformazione è una forma di autolesionismo?

Inviato da  gian88luca il 23/2/2009 23:12:19
Domanda aperta e qualche commento personale.
Qual'è il segreto per non dissociarsi dalla realtà?
Quando si persegue la verità e, anche se non la si raggiunge, vengono presto alla luce le abnormi menzogne che il sistema propugna, si passa subito alla entusiastica fase successiva in cui si vuole rendere partecipi di tali conoscenze le persone che ci stanno intorno. Comunicare per informare e svegliare. Ma molto presto si scopre che agli altri (forse una istintiva saggezza?) non interessa di farsi sconvolgere la vita. E' un fenomeno molto sottile e sublime in cui tu fai la parte di chi racconta una affascinante storia, quando non vieni apertamente osteggiato, che poi si dissolve al calar del sole, se non prima, fra le tempie del tuo interlocutore. Così mi chiedevo: non è che siamo tutti un branco di autolesionisti? Sarà una banalità ma gli "altri" che non credono a certe fandonie sembrano molto più sereni, magari è una serenità effimera ok ma non c'è poi da sputarci sopra. Almeno se paragonato all'alternativa che stiamo proponendo noi, segaioli mentali del complotto. Abbiamo sviluppato un fiuto per la menzogna che non possiamo guardare un telegiornale accanto ad un "non risvegliato" senza provare un profondo senso di alienazione verso tale essere. Così volevo proporre la provocatoria ipotesi che in realtà non abbiamo niente di speciale che non possa essere definito come tendenza alla ricerca ed assimilazione di realtà tristi tanto quanto scomode. Ma mentre le degustiamo queste informazioni scomode, siamo col culo comodo e pulito sulla sedia, e lui non ne vuole sapere proprio niente. Quindi il culo si allea col cervello che, come dicevo prima, ha un saggio istinto di sopravvivenza che lo porta a dubitare di essere immerso nel marciume del sistema, e la mente cosciente cerca di combattere questi due valorosi nemici che dispongono di una discreta potenza di fuoco ( è figurato come paragone, non volevo fare battute di basso livello...).
Proprio mentre scrivevo quest'ultimo periodo mi viene in mente un pezzo dello stimolante film "waking life" in cui un personaggio chiede all'altro: <Qual'è la caratteristica più comune dell'essere umano, la paura?, o la pigrizia?> Non ottiene risposta nel film poichè infatti non avrebbe importanza. Così secondo quanto avevo scritto identifico il culo con pigrizia e paura con cervello.
Spero che non venga scambiata per una opinione bacchettona dato che sto seriamente pensando di passare dalla barricata degli automi sereni.
Credo che si arrivi ad un punto in cui o fai QUALCOSA e cambi radicalmente la tua vita coerentemente con le tue nuove e risvegliate idee o è meglio tornare ad omologarsi al sistema, smettendola con la controinformazione e magari addirittura considerandola una avvincente storia che ci ha emozionato in passato. E' una semplice questione di adattamento alla realtà che previene eventuali atteggiamenti schizofrenici.
Buona fortuna a tutti.

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