Re: Civiltà Ebraica

Inviato da  edo il 31/1/2013 22:45:27
Razzismo: Israele accoglie ebrei d’Etiopia solo dopo averli “resi sterili”, conferma da parte delle autorità


TEL AVIV (IRIB) – Una fonte anonima del governo israeliano ha confermato ciò che era affiorato nei mesi scorsi da diverse investigazioni indipendenti: le donne ebree etiopi vengono rese sterili dopo l’arrivo nei territori controllati da Israele.


Secondo la fonte anonima del governo sionista, citata dal sito francese Mediapart e da Haaretz, un numero imprecisato di donne etiopi di religione ebraica, “accolte” nello stato d’Israele secondo la “Legge del ritorno” varata nel 1950, sarebbero state rese sterili con un anticontraccettivo di lunga durata: il Depo-Provera.

Oltre quaranta ebree etiopi avevano raccontato ai giornalisti di “Vacuum” come – mentre attendevano il trasferimento dai “campi di transito” in Etiopia – erano state avvicinate da assistenti sanitari israeliani; questi le avevano poi riunite in quelli che Haaretz definisce “family planning workshops”, dove erano state costrette a farsi iniettare il contraccettivo.

“Ci dissero ‘se non lo fate non potrete andare in Israele e non sarete neppure ammesse nel Joint (L’American Jewish Joint Distribution Committee, un programma internazionale di asssistenza sociale al popolo ebraico, Ndr), non avrete assistenza sanitaria’. Avevamo paura… Non avevamo scelta. Senza di loro e senza il loro aiuto non avremmo potuto lasciare il campo. Quindi accettammo l’iniezione. Solo la loro autorizzazione ci avrebbe permesso di partire”.

È la drammatica testimonianza di una donna etiope, Emawayish, che insieme ad altre decine di connazionali ha lasciato il paese di origine nel 2005.

Il tasso delle nascite, nella comunità etiope d’Israele si è ridotto del 20 percento in 10 anni.

Jonathan Cook, del The National, ricorda come negli ultimi anni siano venuti alla luce numerosi episodi di razzismo ai danni della minoranza etiope, il che aiuta a capire il contesto in cui sono state operate le sterilizzazioni di massa.

“Nel 2006 si è finalmente ammesso che, per anni e anni, tutte le loro [degli etiopi, Ndr] donazioni di sangue sono state rifiutate per paura che potessero essere contaminate da chissà quali malattie. Esistono anche denunce continue di ragazzi etiopi respinti da questa o quell’altra scuola, oppure obbligati a frequentare classi separate. A novembre, un’indagine condotta sulle professioni più comuni ha mostrato come il 53% dei datori di lavoro preferisca non assumere gli etiopi”.

I cittadini di origine etiope, in Israele, sono più di 120mila. L’ebraicità di questi “ebrei neri” è costantemente messa in discussione dalle frange più ortodosse della popolazione. Con il risultato paradossale di assistere a casi del genere, dove la parola “razzismo” non rende l’idea di quanto in là possa spingersi il “sionismo”.

Fonte: IRIB

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