quello che non ci dicono

Inviato da  padegre il 10/4/2008 17:33:11
- quello che non ci dicono –
a cura di Paolo De Gregorio, 9 aprile 2008

Le informazioni importanti, quelle che servirebbero veramente per dare giudizi di merito, non circolano o vengono accuratamente mimetizzate.

Solo oggi, dopo mesi di crisi, si è saputo dal FMI che stima in mille miliardi di dollari il buco provocato dai “subprime”, ma non sappiamo come sono ripartiti, gli istituti finanziari che li posseggono, né l’elenco di coloro che li hanno sottoscritti.
La più grande truffa ordita dagli USA contro il mondo deve passare sotto silenzio, mimetizzata, costellata di “omissis”, senza nemmeno la soddisfazione di dare dei truffatori a coloro che, con premeditazione criminale, hanno scaricato su Europa e mezzo mondo una loro operazione rischiosa.

Sempre in tema di omissioni informative, in un piccolissimo articolo sul “Corriere della Sera” dell’8.4.08, apprendo di un fatto molto, molto grosso, ossia della decisione del governo inglese, proprietario di “British Energy”, cui fa capo tutto il nucleare inglese, di cedere la sua restante quota del 35,2% alla francese Edf o alla concorrente tedesca E.On, o alla spagnola Eberdrola.
La notizia non è che il governo inglese esce dal nucleare, ma come intende spendere il ricavato, 2 miliardi di sterline (seimila miliardi di vecchie lire): per finanziare la disattivazione delle centrali obsolete.
Ma la notizia di un giornale decente non doveva essere: il governo inglese vende centrali atomiche per pagare lo smantellamento di centrali atomiche?
Mi piacerebbe sapere se i cittadini inglesi, quando fu adottato il nucleare nel loro paese, furono informati del costo per kilowattora prodotto da una centrale nucleare, che ha i maggiori costi proprio nella fase di smantellamento (dopo 20 anni) e costi sconosciuti dello stoccaggio di questi rifiuti, che sono vere e proprie bombe che lasceremo per 250.000 anni alle prossime generazioni, con il rischio che un terremoto possa liberare radioattività capace di distruggere intere nazioni.
Il kilowattora nucleare, se viene giustamente calcolato dalla “culla alla bara”, è in assoluto il più costoso e pericoloso, perché, anche ammettendo che il funzionamento di moderne centrali sia sicuro, lo stoccaggio delle scorie è irrisolvibile.
Nessuno al mondo è in grado di quantificare il costo del kilowattora nucleare perché solo ora si cominciano a smantellare le vecchie centrali (in Italia non si è ancora cominciato) e i siti di stoccaggio, se e quando saranno trovati, produrranno costi di sorveglianza e manutenzione in eterno, e faranno vivere nel terrore le popolazioni vicine a quei siti.

Un’altra informazione, che non danno a noi sudditi, è l’entità delle riserve petrolifere. Infatti quasi tutte le multinazionali petrolifere sono quotate in Borsa e, per far valere al massimo le azioni, hanno sovrastimato per eccesso l’entità delle loro concessioni e riserve e il dato reale penso che lo conoscono in pochi al mondo, e lo utilizzeranno per far sì che il petrolio che controllano sia utilizzato e venduto fino all’ultima goccia.
L’impossibilità di avere questo dato rallenta l’urgenza della riconversione energetica in solare, idrogeno, eolico, termodinamico (Rubbia) e ci espone ad una crisi verticale che i più poveri e deboli pagheranno pesantemente e, conoscendo il cinismo di certe forze economiche, ciò è previsto e voluto.
Paolo De Gregorio

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