Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere

Inviato da  Lezik85 il 15/9/2010 9:08:55
I libici sparano e i nostri militari vanno sottocoperta

Il dettaglio che emerge dal rapporto della Guardia di Finanza a proposito del peschereccio mitragliato dalla vedetta di Gheddafi: lo prevede il trattato firmato con il paese africano.

Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera si va a leggere il rapporto dei funzionari del Viminale incaricati di svolgere l’indagine sul peschereccio italiano mitragliato dalla vedetta libica in acque internazionali. E scopre che quando i libici hanno cominciato a sparare contro l’”Ariete”, i militari della Guardia di Finanza sono scesi sotto coperta. Perché così prevede il trattato tra Italia e Libia.

UNA QUESTIONE DI FIRME – La procedura infatti prevede che i militari non possano svolgere altri compiti che di controllo e coordinamento, e vieta che possano eseguire controlli su mezzi navali individuati, e che debbano essere vestiti in abiti civili. Secondo il rapporto, l’Ariete è stato avvistato a 30 miglia dalla costa e gli è stato intimato di fermarsi, ma non ha obbedito. L’intesa italo-libica prevede che gli italiani in missione sono sottoposti alle leggi del paese ospitante, e questo potrebbe escludere che i finanzieri siano indagati per favoreggiamento nel reato di tentato omicidio ipotizzato dalla procura di Agrigento nei confronti dei libici. Rimane comunque il problema delle regole d’ingaggio del paese a loro assegnato, commenta il Corriere.

NESSUN DIRITTO - «La Libia non aveva alcun diritto di intervenire; il motopeschereccio era in acque internazionali», dice invece Stefano Zunarelli, docente all’Università di Bologna di diritto della navigazione, materia di cui è considerato tra i massimi esperti. Zunarelli contesta che il golfo della Sirte possa essere ritenuto una baia storica, come sostiene la Libia. Una rivendicazione non da poco: «di regola la sovranità si esercita sino a 12 miglia dalla costa; nel caso delle baie storiche si può invece derogare. ‘Bisogna però provare che lo Stato ha esercitato la sua sovranità sulla zona marina al di là delle 12 miglia e vi è stata acquiescenza da parte della comunità internazionale»; circostanze che nel caso della Libia, nota l’esperto, non si sono verificate. «L’Italia e altri Stati contestano che il golfo possa essere configurato come baia storica perchè non c’è mai stata stata una sovranità continuativamente esercitata dalla Libia su quell’area marina e soprattutto non c’è stata acquiescenza da parte della comunità internazionale». Oltretutto «non si può nemmeno dire che sia tecnicamente una baia: non è un semicerchio, è molto più aperta».

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