Leggi ad personam per evitare i processi
il presidente del Suriname Dési Bouterse dopo essere stato eletto si dichiara un democratico rinato. Alle spalle ha due colpi di stato, 15 omicidi. In Olanda è stato condannato per traffico di droga C’è un uomo politico che è accusato di vari reati. Che si rifiuta di comparire davanti ai giudici. Che, dopo aver vinto le elezioni, ha promesso una “grande riforma della giustizia”, in modo da evitare i processi. Che ha problemi in Parlamento a trovare una maggioranza che continui a sostenerlo. No, non è quello che pensate: si chiama Dési Bouterse ed è il presidente del Suriname, stato dell’America latina a nord del Brasile.
Regolarmente votato dai suoi concittadini, si dichiara un “democratico rinato”. Peccato che abbia sulle spalle un curriculum giudiziario piuttosto pesante. Da ufficiale dell’esercito, ha guidato due colpi di Stato militari, nel 1980 e nel 1990. È stato condannato nei Paesi Bassi a undici anni di carcere per traffico di cocaina. In Suriname è accusato dell’omicidio di quindici oppositori. Ora, da presidente, chiederà di godere dell’indulto. E comunque ha promesso di riformare il sistema giudiziario per evitare ogni nuova accusa.
Non la magistratura ma un “organo del Pdl” giudicherà se i candidati sono corrotti
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si dice d’accordo all’introduzione di una norma che preveda l’incandidabilità per chi ha avuto problemi con la giustizia ma a una condizione: “Che il giudizio non sia dato da una certa magistratura, ma da un organo interno al nostro partito”
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