Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere

Inviato da  ivan il 30/8/2010 18:15:31
Da http://www.beppegrillo.it/2010/08/non_mi_spiego_u.html

Citazione:

L'Italia fa parte dei PIGS, ma anche del Terzo Mondo. Un record!
"Sono stato in vacanza in Spagna e ho notato alcune cose: TRENI: sono salito su un locale, era come un nostro intercity, ma meglio: aria condizionata, poggiatesta e treno pulito. Ho preso dei regionali ed erano come le nostre frecce rosse, ogni 4 sedili uno schermo tv sul soffitto che proiettava un film, un addetto che passava a dare le cuffie a chi non le aveva (ogni bracciolo aveva l'ingresso cuffie per sentire il film o musica su altri canali). Per ultimo ho preso un interregionale, mi sono potuto collegare con il mio portatile in wi-fi e corrente. In tutti i treni era presente una guardia non armata atta a far rispettare la legge (in collegamento con la stazione di polizia) ed il controllore che passava a controllare il biglietto e si segnava su una tabellina i posti già controllati, per evitare di saltare qualcuno, questo vuol dire che passava più volte. Stazioni pulitissime, bagni pure. STRADE: in autostrada nessuna buca, solo qualche cantiere (con persone che ci lavoravano). In città stessa cosa, strade perfette, nessun rattoppo, se fanno una buca, poi riasfaltano una striscia più grande. Una sera saranno state le 24, mi sono fermato vicino a delle persone che lavoravano in una buca ed ho chiesto se era urgente, mi hanno guardato come un deficente e risposto: no, ma così lavoriamo meglio e non diamo fastidio agli utenti, per domani avremo finito. Ll'autostrada è quasi sempre gratis, perché? E' già stata pagata con le tasse perchè la dovremmo ripagare? POLIZIA: c'è un solo numero per le emergenze, un solo corpo di polizia, ma soprattutto la polizia è nelle strade. Sono ovunque, anche da soli e la cosa strana è che passeggiano, parlano con la gente, rispondo ad informazioni stradali. Sono integrati. INTERNET: hotel ed ostelli hanno tutti la connessione wi-fi, non bisogna neanche chiedere è come l'acqua. Ma ci sono anche Comuni che coprono le piazze pubbliche, quindi tu arrivi, accendi il portatile e navighi. Certo la connessione non ti permette di scaricare, ma basta per leggere la mail. PULIZIA: ci sono spazzini che passano di notte a pulire i marciapiedi e colleghi che lavorano di giorno. PREZZI: costa tutto meno e tutti i servizi sono migliori. Perché la Spagna è nei PIGS con noi? Perchè non siamo ancora falliti? Tutti i soldi che vengono rubati in bustarelle e corruzione dove finiscono? E se non ci fossero tutto sarebbe come in Spagna? Siamo nel Terzo Mondo e non lo sappiamo vero?" Antonio S.


Siamo nel terzo mondo ?

Per taluni è già così :

http://www.giornalettismo.com/archives/78650/financial-times-italia-non-investire/

Citazione:


Economia italiana

di Tommaso Caldarelli

FT: “L’Italia è al capolinea, gli investitori girino al largo”

Pesantissimo articolo della Bibbia della City sul nostro paese, descritto come un cigno all’ultimo canto, che finora è riuscito a superare ostacoli anche difficili, ma che ormai si avvia verso un rapido declino.

Il venir sbattuti in pagina nei termini in cui lo fa il Financial Times nei confronti del nostro paese è una brutta notizia dalle conseguenze non del tutto quantificabili; perchè è come se un editoriale di “Quattroruote” avesse scritto nero su bianco una cosa tipo: “Non comprate la nuova Panda, è inaffidabile, fa pena”.Già: più o meno è questo il giudizio che la Bibbia della City, il giornale letto dagli investitori di tutto il mondo, riserva al nostro paese: una vecchia gloria dell’Europa ormai da rottamare, perchè sebbene immersa in un continente che cresce, è l’unica in controtendenza ad arrancare.

CHE PECCATO – E ciò che fa più pensare è il giudizio lusinghiero - e sorpreso – che il quotidiano economico-finanziario riserva all’impresa italiana del recente passato, quella della “bella figura che ormai scompare”. Nonostante i problemi strutturali, il nostro paese ha sempre camminato, riconosce il FT: “Governo dopo governo inefficiente, le società italiane sono sempre riuscite a navigare con successo in mezzo a un enorme debito pubblico, mancanza di riforme strutturali, erosione dei loro asset competitivi e un’intensissima guerra di esportazioni per mantenere il paese nel Gruppo dei Sette”. Ma il futuro non è roseo: “Un altro autunno politico caldo è in arrivo. Come da tradizione nazionale, la coalizione del primo ministro Silvio Berlusconi si sta autodistruggendo. Molti si aspettano che cada, ma i suoi successori designati – Giulio Tremonti, uno dei suoi tecnocrati, e Gianfranco Fini, praticamente la sua nemesi – hanno ben poco di nuovo da offrire”.

TENERSI ALLA LARGA – Così, in un contesto in cui “non c’è nessuna speranza di ottenere riforme strutturali”, il giudizio è netto: “Gli investitori dovrebbero preoccuparsi” di un paese in cui, mentre la produttività nell’Eurozona cresceva di 7 punti dal 1999, quella interna calava di 6 punti, di un paese che è riuscito ad andare “peggio delle previsioni dell’Eurotop 300 di undici punti percentuali”. E così, se una volta l’Italia poteva pure definirsi un posto interessante in cui investire, proprio perchè nonostante tutte le difficoltà riusciva a procedere quasi miracolosamente, oggi il paese, chiude il FT, “ha bisogno di una rivoluzione politica strutturale, non di un cambiamento politico passeggero, per ritrovare il suo appeal economico”.




Rivoluzione politica strutturale, ossia un bel rinnovamento che .

Ma sarà dura, visto che dicono qui http://nonleggerlo.blogspot.com/2010/08/la-cosa-che-amo-di-gheddafi.html

Citazione:


O meglio, l'unica cosa che.... Muhammar Gheddafi è la capacità di illuminare ad ogni sua visita la cialtroneria della nostra classe dirigente, ed in particolare di questo Esecutivo. Non che ve ne fosse particolare bisogno, ma il bagliore delle ultime ore è accecante, rivelatorio, impossibile da ignorare. Dalle osterie della bassa padana alle convention di "Forza Silvio", dai megarosarioni galattici del venerdì sera ai raduni delle groupies di Emilio Fede, tutti dovranno parlarne.

Per dire. Lo spettacolo patetico ed umiliante a cui stiamo assistendo non ha colpito per nulla l'islamofoba, "femminista-per-modo-di-dire" e strappatrice compulsiva di burqa Daniela Santanché (foto sopra). Sì, proprio lei, avete capito, l'ideatrice dello slogan "Maometto era un Pedofilo": orde di ragazze pagate e rese mute e caricate di un Corano take away, che magari ci scappa pure la conversione, giovani femmine preselezionate a centinaia - "qui non sono ammessi uomini e cesse" - ed inserite in un festival del trash che nessuna grande democrazia occidentale sponsorizzerebbe nemmeno sotto tortura, ma niente di niente, per la Santanché tutto okay ...

Per non parlare dei Ciellini del Pdl, con Lupi che alza la manina per lodare la nostra gloriosa cultura cristiana, ma a bassa voce, s'intende, che il sollazzo del socio-sosia papale non va disturbato. Che dire della Carfagna, della Gelmini, della Meloni, le grandi battagliere di questo Governo, con le bocche zippate e le teste ruotate di 180° tipo esorcista? E dei Leghisti, eh?, eh?, che mi dite? ... no, fermi tutti, fantastici i Leghisti: che se oggi fossero all'opposizione probabilmente avrebbero assaltato Palazzo Chigi, e saremmo in guerra civile o qualcosa del genere. Ed invece deglutiscono, leccano il dorso del rospo tentando di non pensarci, poi si calano le braghe in silenzio, è l'ora della penetrazione libica. Grazie Gheddafi, sembrava impossibile ma ora l'incoerenza e le parole vuote e gli ideali di plastica di questa destra sono ancora più limpidi: torna quando vuoi

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