La strage dell'etanolo era confinata a solo vini piemontesi se ricordo bene, la barbera nello specifico; questa sembra più estesa come sofisticazione... speriam bene!

comunque, a 1 euro al litro, il successo del tavernello invita a riflettere


Io lo uso solamente per cucinare, il tavernello di cui la Zonin è la produttrice è il vino più consumato d'italia. La Zonin è il più grande produttore d'italia; proprio in virtù dei numeri che fa, è una garanzia per i controlli che vengono effettuati sul prodotto.

Caviro
[Faenza, Ra] Produce vini nel segmento del consumo quotidiano e sottoprodotti derivati quali alcool, acido tartarico e mosto concentrato rettificato.
www.caviro.it

Dicevamo EUR1888m di vendite che corrispondono a 797m di litri, circa 8m di ettolitri. I volumi sono in calo sui 12 mesi del 4.7%, in accelerazione rispetto al -2% del 2006, anche se negli ultimi tre mesi dell’anno hanno mostrato un recupero di circa il 2.5%

E ci sono state le vendemmie scarse.
«Per fortuna. Quelle del 2002 e del 2003 sono state le due annate più basse dal dopoguerra, salvo il 1957. Poi nel 2004 la produzione è tornata a 52 milioni di ettolitri, da 42. Così è incominciata la crisi. L’ultima vendemmia del 2005 registra un nuovo calo del 10 per cento, ma la sovraproduzione rimane: Puglia, Sicilia, Calabria hanno chiesto lo stato di crisi. Ci hanno concesso due milioni di litri da distillare, un bicchier d’acqua nell’oceano»

VANNI CORNERO
INVIATO A VERONA
La festa appena cominciata è già finita. Nel bel mezzo della giornata inaugurale del 42° Vinitaly di Verona piomba la notizia che in giro per l’Italia ci sono 70 milioni di litri di vino adulterato. Roba forte: un cocktail di fertilizzanti chimici, acqua, uno spruzzo di acidi e persino un po’ d’uva. L’allarme arriva dalle anticipazioni di un’inchiesta che esce oggi sull’Espresso. Sulla vicenda indagano le procure di Modena, Bologna, Verona e Trapani. Un’inchiesta che va avanti da sei mesi, sinora nel riserbo.

Fonte: Ispettorato Generale
Comunicato Stampa
FORESTALE ARRESTA VITICOLTORE NEL VERONESE: AGGIUNGEVA ACIDO CLORIDRICO NEL MOSTO
Nella cantina dell’uomo, già coinvolto vent’anni fa nello scandalo del vino al metanolo, sono stati rinvenuti oltre 1600 ettolitri di vino, 60 litri di acido cloridrico e solforico e 60 chilogrammi di zucchero

Verona, 3 dicembre 2007 – Un uomo, C.B., proprietario di una cantina vinicola di Veronella (VR), è stato arrestato questa mattina dagli agenti del Corpo forestale dello Stato di Verona su disposizione del Gip della Procura del Tribunale di Verona. L’operazione, denominata “Vendemmia sicura”, è stata condotta dalla Forestale in collaborazione con il personale dell’Ispettorato per il Controllo della Qualità dei prodotti Agroalimentari.
All’uomo è contestato il reato di sofisticazione alimentare con pericolo per la salute pubblica. Nella cantina di C.B. sono stati rinvenuti infatti 810 ettolitri di vino rosso e 860 di vino bianco da tavola, ancora in fase di fermentazione, oltre a 60 litri di acido cloridrico e solforico e a 60 chili di zucchero. Dagli esami chimici eseguiti presso l’istituto agrario di San Michele all’Adige (TN) e il Laboratorio dell’Ispettorato Centrale per il Controllo della Qualità dei Prodotti Agroalimentari di Conegliano (TV), è stato accertato l’utilizzo di oltre il 40 per cento di zucchero, il 50 per cento di acqua e la presenza di acido cloridrico e solforico. La sofisticazione del vino, che senza l’intervento della Forestale sarebbe presto stato messo in commercio, avveniva attraverso l’aggiunta di zucchero di barbabietola, acqua, acido cloridrico e solforico nel mosto, così da accelerare il processo di inversione del saccarosio in glucosio e aumentare il titolo alcolimetrico del vino.
Il proprietario della cantina vinicola arrestato, originario di Veronella, aveva già precedenti per il reato di sofisticazione, risalenti all’epoca dello scandalo del vino al metanolo, datato 1986.
Quindici gli agenti intervenuti tra il personale del Comando Provinciale di Verona e del Distretto Forestale di Asiago e quello dell’Ispettorato Centrale per il Controllo della Qualità dei Prodotti Agroalimentari di Conegliano e Verona.
La Procura di Verona ha disposto perquisizioni e sequestri anche presso altre cantine coinvolte nella sofisticazione dei vini. In particolare i controlli hanno interessato aziende situate nei Comuni di Veronella, Monteforte d’Alpone e Gambellara, in provincia di Verona e Vicenza, e si sono limitate alla visione documentale e alla verifica delle giacenze presenti e a prelievi di vini per la verifica della qualità del prodotto. Sono state riscontrate delle irregolarità amministrative in quanto non sono state denunciate vasche e attrezzature rinvenute all’interno di una cantina di un’abitazione privata.

Fonte: Ispettorato Generale
Comunicato Stampa
VENDEMMIA SICURA: I RISULTATI DEI CONTROLLI DELLA FORESTALE SULLA RACCOLTA DELL’UVA 2007
Oltre all’arresto di un viticoltore del veronese che aggiungeva acido cloridrico nel vino, i controlli della Forestale hanno consentito di reprimere gravi fenomeni di sofisticazione del vino
Verona, 3 dicembre 2007 – Nell’ambito dell’operazione ‘Vendemmia sicura’, che ha portato questa mattina all’arresto di C.B., un viticoltore che aggiungeva acido cloridrico nel mosto, si comunicano i risultati di altre azioni condotte dal Corpo Forestale dello Stato e dall’Ispettorato Centrale per il Controllo della Qualità dei Prodotti Agroalimentari in Veneto. Volgendo ormai al termine la campagna vendemmiale 2007, è possibile infatti tracciare un primo, provvisorio bilancio di questa capillare attività di controllo che nel periodo settembre–ottobre 2007 ha interessato diverse cantine impegnate nelle operazioni di vinificazione. Inoltre sono stati allestiti numerosi posti di controllo stradale finalizzati alla verifica del trasporto di prodotti vitivinicoli. Senza l’intervento del Corpo forestale dello Stato questi gravi fenomeni di sofisticazione avrebbero portato sulle tavole dei consumatori italiani vino adulterato anche con gravi rischi per la salute pubblica.
Ricordiamo l’operazione di Veronella (VR) che ha portato stamane all’arresto di C.B. e al sequestro di oltre 1.600 ettolitri di prodotti vinosi con l’aggiunta di acido cloridrico e solforico allo scopo di favorire l’inversione del saccarosio in glucosio e fruttosio. La cantina è stata sottoposta a sequestro preventivo da parte della competente Autorità Giudiziaria.
A Monteforte d’Alpone (VR) è stata scoperta una cantina abusiva avente capacità di 900 ettolitri.
Ad Ormelle (TV) sono stati sequestrati circa 400 ettolitri di prodotto vinoso illecitamente detenuto, rispetto al quale non è nota natura e provenienza, prodotto destinato alla distillazione. Sempre ad Ormelle, in una cantina sono stati rinvenuti circa 20 quintali di acido tartarico falsamente etichettato come “cremore di tartaro”. Il prodotto, sottoposto a sequestro da parte della competente Autorità Giudiziaria, sarebbe stato illecitamente utilizzato allo scopo di effettuare acidificazioni non consentite dei vini.
A Trebaseleghe (PD), sono stati sequestrati oltre 30 quintali di acido tartarico falsamente etichettato come cremore di tartaro, che sarebbe stato illecitamente venduto a varie cantine della zona per effettuare operazioni enologiche di acidificazione dei vini non consentite dalla legge. Il titolare della ditta fabbricatrice di prodotti enologici che commercializza il prodotto è stato denunciato alla competente Procura della Repubblica per frode in commercio e vendita di prodotti industriali con segni mendaci.
In Val d’Adige (TN) sono state elevate alcun sanzioni amministrative per irregolarità documentali. Sono infine stati eseguiti vari controlli presso grossisti di zucchero.

Vino, scoperte centinaia di bottiglie di falso Brunello 2003: sequestri in 4 aziende
Coinvolte 13 aziende produttrici, 20 gli indagati: creato un vino diverso per avvicinarsi ai gusti Usa

La solforosa è comunemente usata da TUTTI i produttori, insieme al mosto rettificato, come antibatterico uno e come correttore del grado alcoolico e il colore del vino l'altro, "ingradienti" che aiutano a realizzare sempre annate spettacolari...

1 - Tutto è gonfiato e raddoppiato: prima si parla di "pesticidi e fertilizzanti", poi di acido cloridrico e acido solforico.. che sono le stesse cose: l'HCl è usato come debole pesticida e l'H2SO4 come fertilizzante, in quanto contiene solfati.

2 - l'acido cloridrico è definito "muriatico", tipico nome ottocentesco simil-dispregiativo che incute timore anche nella più dura casalinga di voghera e che altro non è che diluitissimo HCl usato per sturare il lavandino dal calcare.. Notare però che nello stomaco il pH è ~1 in conseguenza al rilascio di succhi gastrici contenenti HCl concentrato (leggasi acido muriatico concentratissimo..)

3 - si usa diluire il vino con acqua, zucchero e i 2 acidi per favorire la conversione dello zucchero (saccarosio) in glucosio + fruttosio in modo tale da elevare il tono zuccherino e favorire la fermentazione

L'unico problema è rappresentato dall'acido solforico che rilascia solfati che provocano diarrea.. e che assunti a lungo termine di certo non fanno bene.

Tra gli additivi alimentari, è identificato dalla sigla E 513.

I suoi sali vengono chiamati cloruri e sono quasi tutti solubili in acqua, un'eccezione (comunemente sfruttata in analisi chimica) è il cloruro d'argento, bianco. Il cloruro più universalmente noto è il cloruro di sodio, il normale sale da cucina.
[omiss]
Come additivo alimentare, è classificato col numero E 507.

Comunque l'Espresso DEVE FARE I NOMI.

Ministro, fuori i nomi
[omiss]
Il ministero della Salute risponde che è responsabilità del produttore ritirare il prodotto adulterato dal mercato nazionale o, se non ci riesce, avvertire direttamente i consumatori. Per quanto riguarda le esportazioni in Europa, invece, la legge obbliga a condividere la black list con le altre nazioni dell'Unione. Così, anche per le bufale alla diossina la lista dei caseifci incriminati, ognuno contrassegnato da un codice identificativo, è arrivata a Bruxelles che l'ha subito girata agli altri 26 Stati membri. La Commissione europea non la rende pubblica, ma lascia libertà agli Stati dove si è verificato l'illecito di farlo.