Un quadro del genere mi sembra presumere che tutti gli attori del processo si facciano guidare nel loro operato da un approccio sostanzialmente razionale ed economico, compresi i clienti.
Ora, se c’è una cosa che possiamo dare per assodata su questi ultimi, è che è precisamente quanto non avviene. Tanto per dirne una, i supermercati sono organizzati scientificamente (per esempio la disposizione dei prodotti sugli scaffali e lungo il percorso) per stimolare e sfruttare l’acquisto impulsivo da parte della clientela, così come le confezioni dei prodotti sono progettate diligentemente per questo scopo. Anche le tecniche di vendita puntano pari pari al medesimo obiettivo. Sulla pubblicità poi, in questo senso, non credo sia necessario soffermarsi, se non per sottolineare quanto essa miri con ogni mezzo a indurre nei destinatari desideri del tutto artificiali.
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