Re: Abolire il denaro

Inviato da  Linucs il 19/12/2007 19:00:29
perché qualcun'altro lo fa fruttare per te?

Quindi qualcun altro produce per sé e per te, cosa che altrimenti non avrebbe potuto fare (né per sé, né per te) senza il tuo capitale, che di conseguenza "frutta"?

Non vedo che cosa ne potrei dedurre riguardo al libero mercato (*)... a parte il fatto che essere "poveri" e non avere "potere contrattuale" sembrerebbe per te una "disgrazia" come un'altra.

"Povero" è una disgrazia, "Wal Mart che sostiene la minimum wage per fottere la concorrenza mascherando l'iniziativa come solidarietà" è accanimento sulla disgrazia.

Gli indigeni della Badombia sono "poveri", tuttavia me li spacciano come "esempio di civilità sostenibile", com'è?

(*) forse si potrebbe trovare una nuova definizione di: "libero scambio secondo Linucs"... sarebbe pure interessante.

Il prerequisito sarebbe ovviamente denaro vero: così almeno potremmo distinguere il "capitale" di cui sopra dal "credito a cazzo di cane" e dai "mutui usciti fuori dal nulla" - varrebbe la pena di ricordare che il facile accesso al credito veniva sbandierato come ulteriore conquista per i "poveri", con le conseguenze che osserviamo.

La triste verità è che il "povero" viene conteso come pedina tra a) l'elite cosiddetta intellettuale votata alla redistribuzione e alla difesa dei propri privilegi (gente che non sarebbe degna di spaccarsi la schiena nei latifondi), e b) i cosiddetti imprenditori culo e camicia con i finanziamenti pubblici, votati al protezionismo, ai quali della "concorrenza" non può fottere di meno.

Erroneamente si tende a spacciare i due suddetti gruppi come "antagonisti", benché a prenderlo nel culo sia sempre:

* Chi si vede fottere i pochi risparmi ("per stimolare il mercato", Stiglitz docet).

* Chi, dopo essere stato derubato, dipende necessariamente dalla "pensione" (pagata da altri sventurati) e vota di conseguenza.

* Chi ottiene in cambio della refurtiva fiscale servizi in monopolio, non avendo più in tasca il denaro necessario per rivolgersi alla concorrenza (più costosa, in quanto pubblico e privato si contendono gli stessi beni, peccato che il pubblico abbia una carta di credito illimitata).

Del "povero" non fotte nulla a nessuno, e il povero - essendo povero, e dovendo spaccarsi la schiena per campare in quanto privo di risparmi, fottuti - non ha certo il tempo di mettersi lì col libro a meditare sul mistero del credito.

Peccato che la scuola dell'obbligo gli abbia insegnato tutto sugli aborigeni e sulle lattine riciclate, omettendo qualche lieve ma utile dettaglio.

Però sui dinosauri sanno tutto e disegnano piccoli geroglifici nell'ora di educazione artistica... così si tolgono i figli dei "poveri" dalla miseria, mi raccomando.

Domanda bonus, per la serie "creazione di liberi cittadini": a quanti di voi hanno insegnato a scuola a leggere l'alfabeto fonetico sul santo vocabolario? Era un'impresa particolarmente improponibile e costosa? "Costava" tanto ed era più importante parlare dell'alberello verde e dell'aborigeno gentile? Meditate.

"il mercato e lo scambio funzionano egregiamente quando sono effettivamente "liberi", ma questa condizione è teorica..."
Fuffa sono tutte le astruse teorie che dipingano il capitalismo e il libero mercato come unica e sola "condizione naturale"... (**)


Falso. La sola "condizione naturale" è fango, miseria, malaria, bestie feroci in mezzo alla giungla. Ovvero ciò che predicano gli ambientalisti.

Il capitalismo non ha nulla a che fare con la "natura", né il diritto di proprietà esiste "in natura". La malaria, quella sì, ricorre "in natura". L'insetticida no, almeno non in forma di elegante bomboletta.

Quanto alla redistribuzione forzata... forse non dovresti nemmeno preoccuparti più di tanto: Finora... Storicamente e " più o meno ciclicamente" ci ha pensato qualcuno a "redistribuirli forzatamente"... e per lo più NON è stato "lo Stato"... e ciò senza preoccuparsi della legittimazione da parte di qualcun'altro ... Eh eh eh!

Intanto la busta paga finisce in tasca a Prodi e soci, come prima finiva a Berlusconi. In entrambi i casi non posso neanche pagare qualche ultrà da mettere a vigilare davanti alla porta. Non credo che valga neanche la pena di fare la conta dei morti "di Stato" e dei morti "non di Stato" nell'ultimo secolo.

(**) teorie che di fatto difendono i privilegi dei capitalisti.

I privilegi dei capitalisti, quelli che non vedono l'ora di farsi concorrenza per vendere i prodotti ad un costo inferiore: gli astuti capitalisti.

Come Montezemolo: uno che non vede l'ora di fare l'imprenditore capitalista coi lingotti d'oro in cassaforte. Magari fanno il paio con i "socialisti" che invocano lo sbraco del confine perché siamo tutti una grande famiglia, purché i nuovi arrivati si limitino a pulire i cessi e non vadano a far concorrenza al sindacalista di turno.

Casomai saranno i privilegi di tutti i cartelli artificiali, sindacati compresi (altri eroi messi in fila a fottere il "povero").

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