Re: Il rifiuto della comunità.

Inviato da  franco8 il 5/9/2007 17:26:41
arturoCitazione:
ctz

"Dunque "arturo", collezionando figurine e saccheggiando impunemente gli scritti altrui, mette assieme un discorso interessante"
???

solo a titolo di cronaca : il brano da me riportato è "in rosso" e tra virgolette....

chissà perchè ?!

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(Perché?
... Forse come la matita rossa e blu per segnare gli errori come a scuola? )

Seriamente, provo io a chiarire l'equivoco, arturo:
il punto non è far passare per "tuoi" dei brani che non sono tuoi (o non so che altro hai capito)...
Il punto è che non si porta avanti una discussione ribadendo e ripetendo con le stesse parole, senza cambiare o aggiungere un qualcosina, come, ad esempio, dire o spiegare perché secondo te quelle parole sarebbero state ignorate, fraintese o altro...

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arturoCitazione:
Comunque mi fa piacere che al 145esimo post tu abbia finalmente risposto al 1° post con il quale Prealbe aveva aperto il 3D aggiornando così la discussione e riconducendola correttamente nei termini da cui cui era partita

"correttamente"?!
Non capisco: Stai scherzando o dici sul serio?
Cosa intendi per "ricondurre correttamente nei termini..."?!
Perché, secondo te, mancherebbe una risposta di nessuno al 1° post?!
Quali sarebbero i "termini corretti" della discussione, e perchè?!
Come abbiamo detto (non solo io) la discussione sembra una "sfida", una lotta.. Son questi per te i "termini corretti" ?!

P.S. Stavo ancora aspettando una parvenza di scuse o spiegazioni da parte tua... (campa cavallo!..) Ma siccome comprendo che non tutti possono (... non dico essere "identici" a me... ma anche solo... ) condividere certe idee sulla natura del dialogo... posso tollerare benissimo che il significato di certe tue parole.. non sia pienamente comune e condiviso [/] fra te e me, in quanto è del tutto [u]ideale e irreale pensare di trovarmi a dialogare con entità che facciano "riferimento a sistemi di significato a me completamente e perfettamente noti" ...

P.P.S. Facendo riferimento al mio "sistema di significati", La mia opinione è che il discorso che hai ri-ri-presentato, viene ad essere non tanto una argomentazione a supporto di una tesi, ma piuttosto contiene in se, se "correttamente" ( ) letto, una "dimostrazione per assurdo" che finisce per dimostrare la falsità di delle tesi di partenza (o almeno di alcune di esse)...
Per esempio, si legge:
... Più o meno come se qualcuno di noi si trovasse proiettato di colpo in un villaggio indigeno del Kalimantan meridionale: che si racconterebbe con i locali? O qualcuno davvero pensa che la comune "appartenenza alla razza umana" sarebbe di per sé sufficiente per una relazione completa e appagante?
Perché no? Sarebbe il caso di spiegare che cosa si vorrebbe dire...?
Fino a prova contraria la comune "appartendenza alla specie umana" è la condizione necessaria e sufficiente (oltre al tempo ragionevole a disposizione) per una relazione "completa"... (completa per quanto possibile).
Mi pare che l'esperienza del genere è stata vissuta da antropologi... e mi pare che tali esperienze non confermino quello che dite voi, ma confermino proprio il contrario...

Quanto alla "asocialità" .. anche qui è solo in parte vero quel che è stato scritto (in realtà si sbaglia anche qui nel generalizzare - una cosa è *' sostenere la prevalenza della "libertà del singolo" '*, altra cosa è *' definire la comuità come "feticcio" '*). Ma d'altra parte, non vedo come si possa attribuire socievolezza (o pensare che ciò sia connesso con l'essenza della socialità) ad un individuo capace di rapportarsi all'altro solo nella misura in cui nell'altro vede sè stesso.

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nessunoCitazione:

Quindi, assodato che gli individui non producono necessariamente oro, io sostengo che nemmeno le comunità l'hanno mai fatto.

E io che avevo detto?!...
Citazione:

E che tra mali diversi occorra comunque scegliere.

... oppure che ce li dobbiamo tenere entrambi (No?)
...
Effettivamente... le risposte alle tue domande sono chiaramente contenute nelle pagine che hai linkato:

...Perché a ben vedere il rimedio è uno solo e in fondo abbastanza ovvio: esporre se stessi e il proprio gruppo a punti di vista diversi, persino di persone non competenti, ma che, proprio per questo, possono offrire un punto di vista molto differente sia nell'analisi che nelle scelte da fare...

... che a me sembrano evidentemente di buon senso...
(E, arturo, non potrebbero essere questi i "termini corretti" della discussione?)
Non capisco come le interpretano "maestro e discepoli" della teoria de "il rifiuto di ..."

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