Re: P2P, individuati quasi 4.000 condivisori italiani (e la Privacy?)

Inviato da  mc il 26/6/2007 13:28:50
Citazione:
Per il cd e i film, invece, ci sono le tecniche per riprodurli identici all'infinito e a costo zero.

Ok, parliamo della musica.
Oggi ci sono i masterizzatori, i cd, le stampanti, i modem, la rete.
Non si puo' piu' pretendere di che la distribuzione sia uguale a quella del tempo dei vinile.
Il musicista dovrebbe adattarsi al cambiamento e cercare la remunerazione in altre direzioni. Non sono gli utenti del p2p ad aver affondato il business (che comunque, e' tutt'ora ancora in piedi, checche' se ne dica...) ma sono le nuove tecnologie che hanno cambiato il modo di distribuire la musica.

Il produrre i cd e distribuirli e' destinato a diventare "Vendere una confezione".
Il software si e' adattato alla situazione P2P: vende i manuali e rilascia il sw free.

Il musicista o la band dovrebbero (ed e' una mia opinione...!) puntare sulla visibilita' (ascoltabilita' ) dei loro lavori e poi vendere quella in qualche maniera, perche' bloccare il cambiamento dei mezzi di comunicazione-distribuzione della musica non e' una soluzione praticabile, tanto quanto il controllarlo (vedi tema del 3d: una azienda sta provando ad incassare dai "ladri" del p2p in rete... ma col cazzo che ci riesce...).
I modi per "incassare" ci sono e son tanti ma arrivano con la diffusa circolazione dei propri lavori, proprio come quando, in passato, ci si faceva ascoltare in giro in attesa di un produttore interessato (cosa che non e' cambiata, tra l'altro e che tutt'ora e' utile, sia per un guadagno diretto dalle serate in locali e palchi, se il fine e' mantenersi con la musica, sia in termini di conoscenza/fare conoscenze...).

Inoltre, proprio per quanto riguarda il produttore, ormai si puo' definitivamente emulare questo tipo di figura professionale, e' obsoleta, e si puo' prendersene carico personalmente e con poche risorse, al contrario del mondo musicale del passato. Anche la distribuzione e' scavalcabile, ormai, con la rete.

Il cd e' un prodotto che non ha piu' senso di esistere. Secondo me e' questa la verita'... e' diventato virtuale...: da vinile a musicassetta, da musicassetta a cd, da cd a Mp3, la componente fisica dei supporti e' stata assorbita' dai bytes. Smaterializzata. Vendere il supporto fisico e' lecito, e' un diritto del musicista, ed ha ancora un suo fascino: peccato che e' anacronistico ed e' per questo, un pessimo affare che non consiglierei a nessuno di intraprendere.

Pretendere di mantenerlo in vita, nonostante tutto, e' assurdo quanto chiedere alla gente di ritornare all'olio di balena nelle lampade.

E per carita', smettiamola di dire che e' solo una scusa... sminuisce il livello della discussione e chi lo usa come argomento...

mc

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