Re: P2P, individuati quasi 4.000 condivisori italiani (e la Privacy?)

Inviato da  Pausania il 26/6/2007 12:48:28
Citazione:
Immaginare un falegname che pretendi che gli paghiate un tot per ogni volta che vi sedete sulla sedia che vi vende...
Potrebbe anche farlo.. e voi comprate la sedia potreste anche accettare... MA NON SAREBBE UNA "REMUNERAZIONE DEL SUO LAVORO" DAVVERO "STRANA" e non proporzionata al suo effettivo "lavoro"!?!?...

Ma le cose non stanno affatto così.
Il falegname produce un tot di sedie e le vende a chi vuole. Poi a casa tua ci si siede chi vuole.

Stessa cosa quando si scrive un libro o si compone un cd: l'autore scrive e lo vende a chi vuole. Se poi l'acquirente vuole prestare il libro a chi gli pare, lo può fare tranquillamente, nessuno gli dice niente, come pure il cd.

Differenze tra i due esempi. La prima: non esiste nessuna tecnica che ti permetta di riprodurre all'infinito la sedia che hai comprato. Questo salvaguarda automaticamente il lavoro dell'artigiano.

Per i libri la tecnica esisterebbe, ma il rapporto qualità/prezzo non vale ancora la fatica di mettercisi.

Per il cd e i film, invece, ci sono le tecniche per riprodurli identici all'infinito e a costo zero. Quindi si distrugge la tradizionale valutazione di uno scambio, dove l'acquirente valuta se ciò che riceve (la qualità) abbia una contropartita giudicata ragionevole (il prezzo). Infatti la qualità è sempre la stessa, mentre il costo si riduce a zero. Quindi lo scambio non è più equo, ma totalmente sbilanciato a favore del fruitore, e totalmente svantaggioso per il produttore.

Dove sta l'inghippo? Che mentre il falegname non ha inventato la sedia, il tutto si riduce allo scambio tra oggetto e danaro. Fine.

Ma chi scrive un libro o compone musica crea una "cosa" nuova, a differenza del falegname, ed è principalmente quella che offre.
Quindi ci sono i costi materiali, chiaramente, ma il valore dell'opera sta nell'ingegno del creatore, e non nella semplice fabbricazione del manufatto.

Controprova: se uno vuole costruirsi la sedia da sè, non incorre in alcuna sanzione. Se uno copia un libro o un brano di musica e lo spaccia per suo viene denunziato.

Quindi: tutto il problema si fonda sul fatto che oggi, nel 2007, abbiamo la possibilità tecnica, per i soli cd e film, di riprodurre all'infinito copie (quasi) uguali all'originale a costo zero.
Quando c'erano i vinili nessuno si è mai sognato di dire che i dischi non andassero pagati.
Il diritto alla cultura gratuita è una giustificazione ex post al fatto di avere in mano una tecnica che permette di non pagare per una cosa che fino a poco tempo fa tutti quanti pagavano senza grandi problemi.

Detto in parole povere: se oggi avessimo ancora il disco in vinile, non staremmo qui a parlarne.

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