Re: P2P, individuati quasi 4.000 condivisori italiani (e la Privacy?)

Inviato da  Paxtibi il 21/6/2007 15:50:03
Ed ho fatto alcuni esempi (grazie ad Iceman : circa uno ogni post...!!! )

Ma gli esempi spiegavano solo come funziona una sponsorizzazione, non come potrebbe essere coperto il costo della cultura in generale. C'è una bella differenza.

Certo che e' una mia opinione, proprio cio' che mi premeva chiarire quando cercavo di farlo notare ad altri riguardo le loro ipotesi...

Non hai capito: il problema è che la tua opinione comprende il verbo dovere, che a sua volta implica per qualcuno un'imposizione.
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Ma io non mi proponevo affatto di calcolare il giusto prezzo della Gioconda... mi ponevo il dubbio se il prezzo di una copia della Gioconda avesse veramente a che fare (e quanto) con il prezzo (o il costo o il valore ecc.. ) della Gioconda originale.

Nel caso in questione, direi che le riproduzioni della Gioconda si possono trovare a prezzi piuttosto contenuti, comunque il prezzo, alla fin fine, lo decide chi compra, sempre che chi vende voglia vendere.

Ma la mia impressione è che decisione ha poco il più delle volte ciò ha poco o nulla a che fare con "gli anni di lavoro" (mi astengo dal dire se sia giusto o meno)...

Diciamo che è più facile che tu sia disposto a spendere una certa cifra per il quadro di un artista con centinaia di opere alle sue spalle che per quello di uno studente delle Belle Arti. Poi ci sono sempre le eccezioni. Ma se l'artista ha il diritto di chiedere il prezzo che vuole, tu sei ben libero di valutarlo incongruo e non comprare.

se mettiamo con la vendita delle prime diecimila copie ti sei ripagato di tutto quanto...

Ancora! E chi lo sa se si è ripagato? Lo sai tu?

Quindi, anche ammesso che sia tu l'unico autorizzato a decidere il prezzo della copia numero 10.001... e pure essendo io non obbligato da nessuno a comprarti quella copia... mi pare comunque difficile sostenere che quel prezzo che mi chiedi serva (sempre) a coprire dei costi (di quell'opera)...

Quindi per te quella particolare opera non vale la cifra richiesta, quindi non la consideri un acquisto fondamentale per la tua formazione culturale, quindi non la compri. Dov'è il problema?

In pratica, forse, il succo del problema del "copyright" è che questo "diritto di copia" si pone come "proprietà dell'immagine - o della forma"...

Prima la forma "Gioconda" non c'era, poi è arrivato Leonardo e l'ha creata. Sarà sua o no?
Prima la tua casa non c'era, poi sei arrivato tu e l'hai costruita. Avrai o no il diritto di decidere se venderla e a che prezzo?

Quando un'altro possiede la copia, quindi, è come se l'autore rimanesse proprietario della "forma".. che però è una proprietà (nel senso di caratteristica) di un oggetto (la copia) che non possiede l'autore ma l'altro...

Nel caso dei quadri è in un certo senso vero, infatti le riporduzioni costano immensamente meno degli originali: tutti possono appendersi in tinello i girasoli di Van Gogh, ma pochissimi possono permettersi l'originale. Con la musica e i film la questione è un po' diversa, perché non esiste un "originale" come in pittura. Vai al museo, vedi un quadro, ti piace, ne acquisti una riproduzione: il valore dell'originale non cambia e l'artista ha il suo guadagno. È però un oggetto. Se tu invece ti scarichi un LP, è chiaro che non andrai successivamente a comprarlo, c'è quindi un mancato guadagno: proprio per quello mc ipotizza diversi sistemi di finanziamento, solo che non ho ancora capito come dovrebbero funzionare.

altro conto è "possedere" tutte le copie possibili...

Se io disegno un'illustrazione per una rivista e me la ritrovo pubblicata anche da altre parti senza il mio consenso è chiaramente un furto: chi l'ha usata infatti ha riempito a gratis uno spazio per cui avrebbe dovuto pagare me o qualcun altro. Non mi pare un concetto difficile.

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