Re: P2P, individuati quasi 4.000 condivisori italiani (e la Privacy?)

Inviato da  Pausania il 14/6/2007 13:10:07
Fabrizio, mi sa che non ci capiamo proprio, e mi sa che mi tocca iniziare a dare ragione ad Iceman, che deve aver visto giusto stavolta.

Da qualche tempo a questa parte si dice che la cultura deve essere gratuita. Questo significa che a chi produce cultura deve essere impedito di guadagnare dal proprio lavoro. Non ci sono altre vie percorribili.

Ovviamente l'enorme assurdità che sta dietro a questo principio si palesa immediatamente, perché alla obiezione "come fa chi produce cultura a vivere?" la risposta ovvia è stata "guadagnando dal proprio lavoro".

Questa risposta è bensì ovvia, ma ha il tragico effetto collaterale di rendere l'assioma di partenza (la cultura deve essere gratuita) una petitio principii priva di ogni logica, di ogni fondamento e di ogni aderenza al reale.

Spero ci si renda conto della collisione delle due proposizioni senza necessità di ulteriori specificazioni.

Tuttavia questo non importa perché, come ha detto Iceman, l'unica cosa che interessa a questi sostenitori della cultura gratuita per tutti è scaricare musica gratis. Cioè non cacciare il cash. Benissimo, è una posizione come un'altra. Ma pretendere di avere la musica gratis è leggermente diverso dall'affermare che "la cultura deve essere gratuita".

Provo ad essere esaustivo al limite dell'ovvio: se io propongo il principio che la cultura deve essere gratuita, pongo sostanzialmente due questioni.

a. cos'è la cultura? Che facciamo, una bella legge ad hoc per stabilirlo?
b. che chi produce cultura non può ottenere un guadagno dalla propria produzione. Come lo si impedisce? Questo principio inoltre scardina ogni rapporto umano esistente: si afferma che il fruitore della cultura avrà il diritto di prendere gratuitamente quello che trova, mentre il produttore ha il dovere di darlo gratis.

Se qualcuno può cortesemente spiegarmi come si può mantenere in piedi un principio del genere, mi farebbe un grande favore.

Il resto sono solo zeppe messe dentro il discorso per cercare di tenerlo in piedi.


Sick-boy [quotePausania, ma è così difficile distinguere l'arte dal suo supporto fisico?

Se avessi il piacere di leggere la discussione dall'inizio alla fine, avresti visto che ho detto prima di molti altri che il mercato della musica non può più essere concepito come 40 anni fa. Il che tuttavia non c'entra un cazzo con il principio di cui siamo arrivati a discutere, e cioè che la cultura debba essere gratuita.


Citazione:
Non capisco la tua chiusura in questa discussione....

Non c'è nessuna chiusura. Soltanto non posso stare zitto mentre si pretenderebbe di impedire a chi produce cultura di vivere del proprio lavoro, come farebbe qualsiasi altro lavoratore del mondo, con la scusa che "l'arte non è lavoro".

Messaggio orinale: https://old.luogocomune.net/site/newbb/viewtopic.php?forum=6&topic_id=3461&post_id=93521