Re: Il rifiuto dell’autorità

Inviato da  franco8 il 26/3/2007 12:48:49
son d'accordo con Santurina e con fiammifero.
Nel termine autorità c'è una certa confusione.
Ma anche nell'uso comune del termine, "autorità" non implica "imposizione forzata e violenta" (cosa che è per lo più legata al significato di "potere" - e "potere sugli altri" , "potere di manipolazione" ecc.
Pensiamo all'espressione "X è un autorità in materia"... L'autorità in senso ampio è generalmente riconosciuta pacificamente da tutti... e non necessariamente è imposta a chi non la riconosca...)

Probabilemnte c'è una colpevole (più o meno volontaria) tendenza a confondere i diversi significati...
Forse la cosa andrebbe approfondita...

(Che si riallaccia un po' a vecchi argomenti del tipo "libertà non vuol dire fare quello che ci pare")

Oltre a ciò non vedo perché mai "mancanza di autorità" implichi "mancanza di organizzazione e di ordine"...

(??)

prealbe
Citazione:

L’aspetto dell’organizzazione sociale che è attualmente più fortemente soggetto ad un viscerale rifiuto e ad una avversione radicale è, senza dubbio alcuno, l’idea di autorità. Qualunque sia la forma, teorica o pratica, in cui essa si manifesti, le espressioni di rigetto che provoca sono senza compromessi. Si tratta, praticamente, di un tabù contemporaneo, uno dei cui logici corollari é il rifiuto di ogni struttura gerarchica.

A quale "attualmente" ti riferisci in particolare?
Mentre "struttura gerarchica" implica una qualche "autorità imposta", il contrario non vale.
"Autorità"(in senso ampio) non implica necessariamente "struttura gerarchica".
Citazione:

L’ipotesi di società che ne consegue è quella di una organizzazione essenzialmente orizzontale, in cui lo stato è visto con una funzione di fornitore di servizi o poco di più.

Citazione:

Ciò dipende dall’affermazione di una visione dell’essere umano non più soggetto ad una scala di valori ‘oggettiva’ e condivisa, tramite cui sia possibile ‘pesarlo’ e determinarne la posizione nella piramide sociale.

Mi pare tutto il contrario:
E' proprio perchè ciascun individuo possiede dei valori "oggettivi" e naturalmente condivisa, che può convivere senza nessuno che glielo debba "imporre".
L'essere umano non è "soggetto" (da "sub- jectum") a nessuna scala "oggettiva"... Di "oggettivo" non c'è nulla nel concetto di "autorità", se non la violenza dell'imposizione della gerarchia e della piramide sociale.

Dove vedi la rottura col passato? In cosa consiste
Potresti specificare meglio?
Citazione:

Si tratta di una rottura sostanziale con un lunghissimo passato.

- Sai di Spartaco ?
- Cosa?!
- .. E' morto!

Citazione:

Il prezzo che ciò concretamente comporta è una atomizzazione sociale senza precedenti, con una perdita di direzione e di senso pressoché assolute, in cui ognuno è lasciato di fatto a reinventarsi da zero ogni parametro del proprio vivere. Ciò viene spesso presentato come una conquista, come una forma di rispetto dell’individuo


Ma descrivi una realtà , o ti stai riferendo ad un ipotetico quadro futuro?
(se ti riferisce alla realtà: a cosa in particolare? basandoti su quali osservazioni?)

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