Re: Blondet sta "sbarellando"?

Inviato da  Pausania il 15/3/2007 15:06:04
Prealbe Citazione:
Qui si continua a fare una distinzione assolutamente impropria fra ‘gli uomini nel loro complesso’ e gli UOMINI (lo metto maiuscolo perché mi pare che la cosa sfugga) che occupano posizioni di potere (le famigerate “Elites”, simbolo di ogni male); sempre di uomini si tratta.

No, si fa la distinzione tra chi ha il potere di mandare gli uomini a morire e tutti gli altri. Tu hai detto che la guerra è connaturata all'uomo, ciò significa che ogni singolo uomo vuole la guerra. A mio parere no, perché non conosco nessuno che vuole la guerra, nemmeno i soldati, a parte gli intelligentoni come Blondet che dicono "io non ho mai fatto il militare, ora vi racconto le bellezze della vita militare".

Citazione:
Inoltre la convinzione che la massa che non condivide il potere sia automaticamente buona, pacifica (anzi, pacifista ), positiva, accomodante, consapevole e caratteristiche positive a piacere scusate ma NON STA SCRITTO DA NESSUNA PARTE e, soprattutto, NON E’ COSI’ (anche se è bello e rassicurante pensarlo )

Certo che non sta scritto da nessuna parte. Infatti nessuno parla di masse: guarda caso chi parla di masse è quello che poi le vuole mandare a morire. Chi odia l'idea che esistano gruppi collettivi superiori al singolo e dotati di volontà e pensieri propri, è anche contrario alla guerra. Un caso?

Citazione:
Quello che è vero è che avvicinandosi ai nostri giorni la guerra (COME TUTTO IL RESTO – ma questo richiederebbe un altro 3D bello lungo ed articolato ) é diventata sempre più disumana (come la gestione del potere, se è per questo) e violenta, in termini sia qualitativi sia quantitativi.

Mi sembra un discorso uguale e contrario a motli altri che sento: uccidere imbrattandoti di sangue, anziché premendo un bottone, dovrebbe forse essere più umano? Non capisco...


Citazione:
A parziale correzione di quanto da te riportato (ma non ne voglio farne una questione centrale; sono disposto ad avere torto, su questo ) mi risulta che la prima nobiltà diventasse tale in quanto ‘guerriera’, cioè per meriti di guerra; quindi mi sa che la prima linea non le era sconosciuta.

Parlavo di Grecia arcaica e classica. Dicevo che è l'unico luogo e momento a mia conoscenza dove chi decide la guerra (cioè l'elite, la classe dirigente) è anche quella che poi scende sul campo di battaglia. Nobiltà o meno. A Sparta come ad Atene. E infatti loro non ci pensavano nemmeno a fare guerre di conquista o di basare la propria economia sulla guerra, come fece Roma, ma sul commercio, l'esplorazione eccetera eccetera. La guerra era un evento evitato il più possibile e quando occorreva, durava il meno possibile e si cercava di farsi meno male possibile. E non era visto come naturale, assolutamente. Addirittura - Sparta a parte - si evitava persino l'addestramento, considerato una perdita di tempo sottratto al lavoro sui campi e sulle rotte commerciali. Sapevano che la guerra era solo uno spreco enorme di risporse sottratte alla vita vera ed al lavoro.

EDIT: come faceva notare Pike, Sparta è sempre un caso a parte, perché la parte di popolazione dirigente era una casta di dominatori stranieri che dominavano la popolazione autoctona. Un caso? E comunque almeno avevano la decenza di andarsele a combattere loro le guerre che dichiaravano, il che li rendeva comunque migliori delle attuali classi dirigenti

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