Re: Eutanasia

Inviato da  Linucs il 24/12/2006 14:48:48
la tua analisi critica ai miei esposti, è sicuramente fondata su dei validissimi parametri di valutazione etico-morale.

I quali, essendo soggettivi come ogni parametro di valutazione etico-morale, risulteranno certamente aberranti ad almeno un cittadino, se non più.

Tuttavia:

Il punto è che se vogliamo arrivare a dei disegni di legge che ci permettano di stabilire con assoluta determinazione e oggettività,cosa fare o non fare in particolari e delicati casi clinici,occorre ridurre il tutto ai minimi termini,"relativizzando" e trasformando ogni aspetto sociale-culturale in "stringhe algoritmicamente compressibili",trascurando quindi delle piccole differenze etico-morali ed intellettive,a favore di un caposaldo costituzionale che permetta di agire,in caso di necessità,in modo rapido e più o meno "unanimemente accettabile".

Paragrafo che a sua volta consiste in un parametro di valutazione etico-morale il quale, essendo soggettivo in quanto tale, risulta prevedibilmente aberrante.

Infatti:

Il punto è che se vogliamo arrivare a dei disegni di legge

"Se" vogliamo arrivare, ma non è scritto da nessuna parte che si voglia (chi?) arrivare a ciò, in quanto significherebbe permettere...

di stabilire con assoluta determinazione e oggettività,

...sostituendo pertanto ai parametri di valutazione etici e morali soggettivi una sorta di nuova morale oggettiva per la nuova società, arrivando di fatto a codificare una religione oggettiva e quindi oggettivamente vera, ergo applicabile per legge anche contro la volontà degli individui, che per definizione si trovano in torto oggettivo: ecco dunque servita la teocrazia laica e umanista...

cosa fare o non fare in particolari e delicati casi clinici,

...delicati e particolari, tuttavia riducibili a stringhe algoritmicamente compressibili, immagino con conseguente perdita delle particolari e delicate sfumature di ogni caso che, in quanto soggettive ed arbitrariamente complesse, nonché spesso sconosciute ed insondabili, non possono che essere mutilate per risultare gestibili da un modello artificiale imposto da una scienza che non può che essere in continua evoluzione e miglioramento, altrimenti diverrebbe un dogma e si potrebbe dichiarare che la meta ultima della scienza è sostituirsi alla religione anche in campi etico-morali che non le competono. Ma se la scienza si evolve, allora i primi soggetti a cui verrà applicata la prima versione della verità scientifica (prima, quindi falsa rispetto alla seconda) saranno stati coglionati per definizione.

occorre ridurre il tutto ai minimi termini,

...appunto, tanto vale utilizzare i criteri scientifici della medicina veterinaria, essendo l'uomo una bestia pari al cane e al moscerino, forme di vita ad esso equivalenti ma non ancora benedette dal linguaggio con cui dibattere le scelte altrui...

"relativizzando" e trasformando ogni aspetto sociale-culturale in "stringhe algoritmicamente compressibili",

...trasformando dunque il problema dell'eutanasia in un precedente per la successiva trasformazione di ogni altro aspetto socio-culturale, compresi quelli che non necessitano di alcun disegno di legge per la relativa amministrazione, poiché anche la legge si deve evolvere, altrimenti non avremmo alcun incentivo a foraggiare il legislatore...

trascurando quindi delle piccole differenze etico-morali ed intellettive,

...rendendo quindi il mussulmano uguale al testimone di Geova, all'ebreo, al pagano, al cristiano e all'ateo, in nome di un'uguaglianza materiale che costituisca di fatto una religione comune e condivisa, unanimamente accettata, ed intrista di una spiritualità raccattata da qualche coscienza universale che si manifesta coll'elettrone o quant'altro, venendo a creare una dottrina di chiara matrice teosofica ormai cara all'attento lettore... in tal modo assassinando ogni forma di libera concorrenza tra le dottrine religione ed imponendo il monopolio legale sulla spiritualità (soggettiva), sull'etica (soggettiva) e sulla morale (soggettiva anche quella).

Si potrà allora dire che l'uomo e l'automobile sono in fondo costituiti dagli stessi elementi fondamentali della materia: a quel punto potremmo rottamare i malati terminali ed ottenere un incentivo per l'adozione di un pargolo povero del mondo, per dirne una a caso...

a favore di un caposaldo costituzionale

...da sostituire quindi a qualsiasi altro principio etico-morale, sacro o profano che sia, realizzando quindi l'aberrante dottrina ciampiana della cosiddetta Bibbia Civile costellata di Stelle Polari, trasformando dunque la carta costituzionale in una sorta di divinità che giustifica o meno il nostro agire in nome dei Padri Fondatori, novelli feticci dell'animismo contemporaneo...

che permetta di agire, in caso di necessità, in modo rapido

...dando dunque priorità all'efficienza oggettivamente valutata, che tuttavia si sa non poter essere imposta centralmente, come ci insegna l'analisi del socialismo rampante. Stranamente, ci si preoccupa dell'efficienza nell'esecuzione del disegno di legge e del caposaldo costituzionale, manifestazioni di un'inesistente volontà collettiva, anziché dell'esecuzione della volontà individuale del malcapitato, purché cosciente, e se incosciente, all'esecuzione della propria volontà anteriormente specificata, ove disponibile. Resta quindi indeterminato il caso del paziente incosciente e privo di proprie volontà scritte, cosa che non riguarda il caso Welby e che, soggettivamente parlando nel mio caso, preferirei non lasciare in mano a lorsignori seguaci della Stella Polare. Si potrà però obiettare che decide chi paga, e trovandosi la collettività a pagare per tenere accesa la macchina allora si troverà anche a poter decidere se e quando spegnerla, ennesima aberrazione che ci dovrebbe far meditare accuratamente sulla socializzazione dei rischi imposta secondo i noti metodi.

Tra parentesi, il tutto riduce il medico e il parente a semplici esecutori involontari del magico caposaldo istituzionale: per garantire imparziale scientificità, suggerirei a questo punto di far controllare tutti i respiratori da una sala controllo centrale situata presso il ministero della sanità.

e più o meno "unanimemente accettabile".

E il problema sta proprio nel più o meno, che non può in nessun caso corrispondere all'unanimità, per definizione. Altrimenti ci troveremmo a parlare di un criterio "oggettivo" che si regge sulla ridefinizione arbitraria di unanime, alla faccia della scienza. Allora tanto vale prendere il malato terminale e ridefinirlo come "persona che sarebbe in via di guarigione, se la freccia del tempo fosse volta al contrario", analogamente ai "paesi in via di sviluppo" (da 60 anni) e ai "pargoli in via di alimentazione".

Prendendo buona questa teoria, la donna stuprata nel vicolo da 10 teppisti drogati è più o meno unanimemente accettabile (più o meno uno), al pari dell'immigrato di passaggio pestato a sangue da una mandria di skinhead selvatici. Il che ci dovrebbe far interrogare sulla natura della democrazia stessa, ovvero del collettivismo derivante dalla socializzazione forzata dei costi di cui sopra: ogni abuso diventa più o meno unanimemente accettabile, quindi possiamo tranquillamente sostituire la responsabilità individuale a quella collettiva - quindi inesistente, essendo la collettività priva di una propria volontà, altrimenti dovremmo dire che la volontà collettiva degli stuprata ha maggior legittimità di quella della malcapitata nel vicolo. Nell'ottica di un Parlamento Mondiale - reso possibile da questa feconda serie di valori più o meno unanimemente accettati - speriamo che nessuno faccia votare cinesi e indiani per determinare se sia più o meno unanimemente accettabile sterilizzarci per il bene del pianeta, in modo da ridurre la nostra ormai famigerata impronta ecologica.

Stranamente, mi pare che questa verità scientifica oggettiva si regga un po' troppo sull'ambiguità delle definizioni, nonché sul governo del branco e relativa imposizione a mezzo legale, anziché essere adottata unanimemente (e volontariamente, senza più o meno di sorta) in quanto manifestamente vera e dimostrabile. Ma se così fosse, non ci sarebbe necessità di imporla per legge.

Per farti un esempio,se nella meccanica quantistica non si fosse giunti a determinati compromessi sulla questione del determinismo-indeterminismo, a quest'ora staremmo ancora discutendo sulle "possibili variabili nascoste" di David Bohm e compagni; cosa che ci avrebbe sicuramente precluso la strada nella ricerca sui computer quantistici e tant'altro.

Per farti un altro esempio, in altri thread si sta ancora a discutere sull'opportunità di una politica monetaria da gestire per il bene comune, benché il costo sociale dell'operazione sia ormai noto da tempo.

Ciò non toglie che non sia compito del legislatore sindacare sulla mia scelta cosciente di staccare la spina o meno: il cosiddetto "legislatore" non dovrebbe avere neanche il diritto di farsi foraggiare a mano armata, figuriamoci il resto.

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Quindi è giusto,secondo il tuo parere, lasciare che un medico rischi 15 anni di carcere, ogni volta che si assume la responsabilità di far passare a "miglior vita" un malato terminale.

Dunque sei favorevole a qualunque sistema che consenta al malato terminale di porre fine alla propria vita, purché attivabile dal malato stesso qualora ne sia in grado.

Bene...che bella prospettiva.

Quindi possiamo arrangiarci con il proverbiale timer, per evitare l'intervento omicida del medico?

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