Re: 3 dei 40 modi per fare free energy oltre al Motore di Schietti
Inviato da Max_Piano il 6/11/2006 10:07:09
Citazione:
Per la serie
il trucco c'è
e si vede pure
non vi è dubbio che maggiore è l'altezza del cilindro e maggiore è il tempo con cui la spinta di archimede viene applicata
però
maggiore è l'altezza del cilindro e maggiore sarà il lavoro da compiere con cui spingere i tappi alla base.
pertanto NON è vero che
l'energia impiegata per mettere in moto il meccanismo e' la stessa
La cosa viene taciuta ma lo capisce anche un bambino che essendo l'acqua incomprimibile (al pari delle palle di Schietti), inserire un tappo alla base significa spingere verso l'alto l'intera colonna di acqua!
Infatti per definizione se vogliamo far entrare dell'aria nella campana "scarica", l'acqua deve per forza venire spinta verso l'alto spingendo i tappi in fondo alla colonna altrimenti non potremmo immettere l'aria necessaria a "caricare" la campana.
Schietti infatti descrive le paratie come
"due cassettini che entrano nel cilindro"
ha provato a spingerli questi "cassettini"?
Su altre immagini si vedono ulteriori varianti della macchina di schietti (cambia in continuazione!) in cui si osserva una "pipetta" alla base della campana: schietti vuole convincerci che nonostante la legge dei vasi comunicanti (sperimentabile anche da un bambino di 5 anni) l'aria venga insufflata "senza fatica" nella campana o che, nonostante l'evidente pressione, le paratie vengono chiuse come il "rubinetto del terzo piano" (terza variante che ho chiamato... "a svuotamento")
Insomma:
Non vi è dubbio che inizialmente il processo fornisca energia ma per ripeterlo occorre restituire l'energia presa (o meglio: quella presa più tutta quella che si è persa nella compressione dell'aria e nell'attrito viscoso)
E chiunque creda a questa storia non è ignorante... no... è proprio gonzo.
Se il cilindro e' alto un metro o cento metri, l'energia impiegata per mettere in moto il meccanismo e' la stessa, ma il lavoro prodotto e' completamente diverso.
Per la serie
il trucco c'è
e si vede pure
non vi è dubbio che maggiore è l'altezza del cilindro e maggiore è il tempo con cui la spinta di archimede viene applicata
però
maggiore è l'altezza del cilindro e maggiore sarà il lavoro da compiere con cui spingere i tappi alla base.
pertanto NON è vero che
La cosa viene taciuta ma lo capisce anche un bambino che essendo l'acqua incomprimibile (al pari delle palle di Schietti), inserire un tappo alla base significa spingere verso l'alto l'intera colonna di acqua!
Infatti per definizione se vogliamo far entrare dell'aria nella campana "scarica", l'acqua deve per forza venire spinta verso l'alto spingendo i tappi in fondo alla colonna altrimenti non potremmo immettere l'aria necessaria a "caricare" la campana.
Schietti infatti descrive le paratie come
"due cassettini che entrano nel cilindro"
ha provato a spingerli questi "cassettini"?
Su altre immagini si vedono ulteriori varianti della macchina di schietti (cambia in continuazione!) in cui si osserva una "pipetta" alla base della campana: schietti vuole convincerci che nonostante la legge dei vasi comunicanti (sperimentabile anche da un bambino di 5 anni) l'aria venga insufflata "senza fatica" nella campana o che, nonostante l'evidente pressione, le paratie vengono chiuse come il "rubinetto del terzo piano" (terza variante che ho chiamato... "a svuotamento")
Insomma:
Non vi è dubbio che inizialmente il processo fornisca energia ma per ripeterlo occorre restituire l'energia presa (o meglio: quella presa più tutta quella che si è persa nella compressione dell'aria e nell'attrito viscoso)
E chiunque creda a questa storia non è ignorante... no... è proprio gonzo.
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