Re: Oggi è la data ufficiale di morte della "scienza"

Inviato da  ivan il 26/10/2011 5:31:17
Citazione:

Se ti interessa googla qualcosa tipo "Simmetrie di Lorentz Deformate",


L'ho fatto, e sono venute fuori diverse cosette interessanti .

Tra le tante, c'è questa paginetta qui:

http://www.volta.alessandria.it/episteme/ep2card.htm

"I FONDAMENTI ASSIOMATICI DELLE TEORIE FISICHE"

E' una lettura molto interessante e offre parecchi spunti perchè riassume le basi degli edifici teorici scientifici odierni.

La pagina inzia con una foto di Hilbert, un famoso fisico.

Per la cronaca, la prima "vittima" del ben noto teorema di incompletezza di Godel fu proprio Hilbert che pose il problema dell'assiomatizzazione della fisica, in pratica di rendere la fisica, qualcosa come la matematica che viene dato per sconatato essere qualcosa di completo e coerente e quindi inattaccabile (ossia essere il dittatore perfetto).

Ora: La matematica è completa? Vale a dire: può provare da sola la propria coerenza e la propria consistenza?

La risposta di Godel è semplice: no (quindi non potrà mai esistere il diattatore perfetto e quindi la nostra libertà è salva - ma tranquilli , i media ci raccontano altre storie , storie di dittatori a loro dire perfetti, ma qui già usciamo dal seminato ) .

Quindi il lavoro di Hilbert era destinato all'insuccesso.

Proseguendo, tra i vari assiomi fondamentali citati vi è il seguente:

"1° Assioma - Principio di Equivalenza.

Gli effetti locali della gravità sono indistinguibili da quelli di un sistema di riferimento non inerziale."


Ossia la storia raccontata la prima volta da Albert che un umano chiuso in ascensore non può distinguere gli effetti dovuti alla'ccelerazione dell'ascensore dagli effetti dovuti alla garvità.

Tutti abbiamo viaggiato in treno o in aereo e tutti abbiamo sperimentato che quando il veicolo accellera (acquista o perde velocità) veniamo schiacciati vero il sedile.

Ora, qui c' è per davvero da stracciarsi le vesti: l'inerzia è una cosa, la gravità è un'altra, è una cosa che questa che và da se perchè il fatto che gli effetti della gravità vengono misurati come delle forze e il fatto che l'inerzia la misuriamo come una forza non implica necessariamente che inerzia e gravità siano la stessa cosa: usiamo lo stesso metro (la forza) per misurare due fenomeni che sono cose ben diverse, così some usiamo lo stesso righello per misurare oggetti di natura diversa.

Se gravità ed inerzia fossero la stessa cosa, assisteremmo al fatto che quando una macchiana accellera dovrebbe attirare a sè la materia circostante ma così non è : un treno che frena non produce un campo gravitazionale al suo interno, questa è una cosa fin troppo ovvia.

In sintesi l'associazione tout-court tra l'accellerazione che un corpo subisce e la gravità è una cosa che non ha un significato fisico reale.

Ma attenzione, c'è la patch implicita "Gli effetti locali", cioè questo principio vale solo all'interno dell'ascensore relativistico. Che comodità ci sarebbe da dire: il debunkig è incorporato.

E in effetti le argomentazioni a difesa del principio di equivalenza partono tutte dal punto di vista di un osservatore posto all'interno di un ascensore.

Ma in ogni caso una cosa è la causa (la gravità "oggetto" che non sappiamo cosa realmete sia), altra cosa è l'effetto che essa provoca (la gravità sulla superficie di un pianeta genera sugli ogegtti una forza diretta verso il centro del pianeta - nell'ipotesi implicita che il pianeta sia sotato di simmetria sferica) e và da sè che non è lecito mischiare causa ed effetto; lo si può anche fare ma si genera una cosetta chiamata sofisma (in sintesi : il sofisma è l'applicare delle regole al di fuori dei campi dove possono essere applicate) che può anche essere una cosa simpatica ma generalmente lascia il tempo che trova.

Proseguendo, altro assioma citato:

Radiazione elettrica: non ha carica (elettrica), non ha massa a velocità nulla, ha sempre la stessa velocità, quella della radiazione elettrica, tale velocità viene identificata con l'invariante della Relatività Ristretta u .

Quindi si dà per scontato che la radiazione elettrica (ossia la luce) abbia sempre la stessa velocità.

Quante volte si è letto di questa storia in tanti articoli e in tantissime discussioni .

Ora , dov'è il punto? Il punto è nel fatto che si parla di "velocità". E cosa è una velocità ? E' un qualcosa legato a doppio filo con in concetto di "sistema di riferimento": se prima non si precisa quale è il sistema di riferimento non è lecito parlare di velocità perchè la definzione di velocità è spazio misurato diviso tempo misurato, ma per misurare devo prima fissare come misuro ossia devo prima fissare il sistema di riferimento.
Ora , coem giò detto, applicare delle regole al di fuori del loro campo di validità non può che generare dei sofismi ed è quello che avviene in questo caso: si applica una regola (la definizione di velocità) al di fuori del suo campo di applicazione (il sistema di riferimento).

Ora, il ben noto esperimento di Michelson-Morley, ossia il fatto nel nel 1887 i due scienziati non riuscirono ad asservare figure di interfereza sul loro strumento, strumento che consisteva in una serie di specchi montati su una piattaforma che galleggiava su un letto di mercurio, è dato per scontato essere la prova che che la velocità della luce è indipendente dal moto della sorgente e dell'osservatore e che quindi la pietra angolare su cui poggia il lavoro di Albert per sviluppare la teoria della relatività ristretta è molto solida.

Ma è per davvero così ?

Cosa usarono Michelson-Morley per osservare la formazione di figure di interferenza ? Usarono uno strumento noto come "retina dell'occhio umano", tarato da milioni di anni dall'evoluzione a cercare frutta e funghi nei boschi, non tarato a cercare fugaci figure di interferenza.

Quando si gioca a fare misure con la luce ci vuole una tecnologia nota come "elettronica veloce", tecnologia che è disponibile solo da pochi decenni senza la quale le misure baste sulla luce lasciano il tempo che trovano.

Quindi l' esperimento di Michelson-Morley dimostra solo che l''occhio umano non riesce in quelle condizioni sperimenatli ad osservare le figure di interfrenza generate dal moto di rotazione e rivoluzione e traslazione del nostro pianeta.

Ma si dirà, si ma oggi la tecnologia è tale che quindi.
Ed in effetti è prorpio così: c'è uno strumento noto come interferometro di Sagnac, nato proprio per studiare i moti di rotazione di traslazione e traslazioen della terra, che funziona propio sulle interferenze che si vengono a formare a causa delle delle diverse velocità relative dei segnali luminosi (ossia della luce) che percorrono in senso inverso la circonferenza di un disco in rotazione.

Ovviamente c'è la patch anche per l'effetto Sagnac, ovviamente teorica.

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