Re: Propagazione della gravità

Inviato da  ignacius il 26/5/2008 23:17:02
Citazione:

0300 ha scritto:
Io continuo a non capire bene il problema che si/ci pone e quindi lo invito, se possibile, a ripeterlo ancora una volta ....


Il problema è di capire (ma l'avevo detto chiaramente nel primo messaggio), al di là di tutte le teorie correnti (a mio parere non utilizzabili e quindi inutili), che cos'è veramente la gravitazione, per poter costruire un sistema fisico che possa interagire con essa, un sistema "hardware" (non un sistema filosofico), tramite il quale potersi "librare per l'aer sereno"....
Caro 0300,[ma non ce l'hai un nome di battesimo (il mio nome,cognome ed indirizzo è pubblico, attraverso il mio sito web)], non voglio discutere (e sarei in grado di farlo) dell'impianto matematico a corredo di una qualsiasi teoria, di Einstein, Newton o Pincopallino, perché non mi interessa. Mi interessa però conoscere l'impianto logico e concettuale delle varie teorie, per vedere che cosa c'è di buono in esse e che cosa c'è da scartare, al fine di trarre lo spunto per nuove idee, nuovi concetti più attinenti alla realtà fisica.
C'è chi si bea nel declinare formule matematiche eleganti e pensa che poiché sono matematicamente corrette, DEVONO rappresentare l'universo fisico, ossia se un fenomeno non viene rappresentato da una buona formula, non bisogna riscrivere la formula, ma RIFORMARE IL FENOMENO!
Questo è l'errore che oggi viene compiuto da molti ricercatori e cattedratici (fortunatamente non tutti), che io definisco i talebani della scienza.
La fisica va affrontata con molta umiltà, partendo da un vecchio adagio: "chi più sa, meno sa".
Per le misure del clock degli orologi al cesio sui satelliti, ho fatto molte misure, utilizzando, tra gli altri strumenti, un analizzatore di intervalli temporali HP5371A, controllato da un computer tecnico HP della serie 9000.
La variazione di frequenza tra il clock dell'oscillatore al "cesio" a terra ed il clock degli oscillatori al cesio sui satelliti (solo satelliti geostazionari) era di una parte su 10^8, ma nei segnali ricevuti era predominante il Jitter di fase (modulazione di fase), che, anche con un robusto filtro del PLL (Phase Locked Loop - Anello ad aggancio di fase) rendeva problematica la misura sul breve termine. Solo l'analisi su decine di ore di misura poteva dare una quantità del Delta F apprezzabile. Chiaramente era notevole il tempo di ritardo (compensato da un opportuno buffer), che non era fisso, ma oscillava intorno a valori che si potevano rapportare alle oscillazioni (corrette con i razzi posizionatori) del satellite dalle sue coordinate teoriche. Mancava per ovvi motivi la variabile dell'effetto Doppler (semplice e/o relativistico). Potrei ancora dilungarmi sull'argomento (feci una relazione-fascicolo su tali misure) ma non so se interessa.
Ignacius.

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