Re: Stupro:l'ultimo obbrobrio

Inviato da  florizel il 25/2/2006 0:07:37
LupettoCitazione:
E' vero: ci sono due linguaggi, quello del diritto e quello della giustizia.


Credo che il confronto tra “giusnaturalismo” e “giuspositivismo” ,a questo punto,rischierebbe di estremizzare due posizioni che divergono fondamentalmente su un concetto che sta più a monte:
il concetto di “potere”.

Quando parlo di modalità di interpretazione di un evento,intendo puntare l’attenzione sull’orientamento giuridico che una sentenza delinea.

In termini giuspositivisti,un “diritto” è tale in quanto viene riconosciuto dalla legge, in termini giusnaturalisti,o se preferisci,”etici”, esso è invece una prerogativa a cui non si può rinunciare,che non passa necessariamente al vaglio delle norme,le cui funzioni dovrebbero essere quelle di tutelare la convivenza della collettività.

"Del giusto civile una parte è di origine naturale, un 'altra si fonda sulla legge. Naturale è quel giusto che mantiene ovunque lo stesso effetto e non dipende dal fatto che a uno sembra buono oppure no; fondato sulla legge è quello, invece, di cui non importa nulla se le sue origin sian tali o talaltre, bensì importa com'esso sia, una volta che sia sancito". -Aristotele.

Nello specifico di cui si discuteva, la sentenza della cdc ha di fatto sancito una normativa di orientamento che prescinde il principio morale che condanna lo stupro, sottoponendo la sua entità alla contingente equazione:“+ esperienza – gravità”.

In questo senso,ha decretato attraverso il potere in quanto istituzione giuridica,affrancandosi dal principio etico che avrebbe dovuto incentrarsi sulla “volontà” di stupro.

Citazione:
Ho anche aggiunto che parteciperei volentieri ad una discussione "Antigonica" e non mi aspettavo di essere preso per il difensore di Creonte.

Citazione:
Credo che i giudici nell'esercizio delle loro funzioni devono restare il più possibile dentro il linguaggio del diritto


L’Antigone la conosciamo sia te che me,Lupetto.
E mi dispiace che tu la metta sul piano dell’intuizione dei giudici estremizzando un concetto a sostegno della tua tesi.

Lascio,da parte mia,aperta la riflessione,anche perché ulteriormente pregiata dalla presenza di Nessuno.

"Non si approprino i potenti di quello che loro non spetta ed è spesso è l'unica risorsa che resta agli inermi: l'invocazione di giustizia. Non pretendano di rendere unico ciò che è sempre duplice, di confondere con la giustizia la loro forza e le loro mire.
Lascino la giustizia a chi ne ha fame e sete. Noi rammentiamo ancora una volta, col deinòs di Antigone e con le parole dell'Ecclesiaste, l'intimo intreccio di bene e male e comprendiamo che, in tutte le cose, la giustizia ha a che fare con il lato del dolore, con l'inferno in terra delle nostre società, non con il lato del benessere, con il paradiso che gli uomini di potere fanno mostra di voler realizzare attraverso i loro programmi."


G.Zagrebelsky.

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