Re: Mete e progenie, uomo e padre

Inviato da  Calvero il 28/2/2014 14:25:13
Citazione:
Penso che sia diverso-pensieri diversi in maniera direttamente proporzionale al quanto realmente ci tenga al proprio figlio.
Non sto dicendo, comunque, che chi piu' annuli se' stesso nell'amare i propri figli, possa considerarsi migliore ... e nemmeno che chi li trascuri possa essere considerato peggiore... non e' una questione di qualita'.
La vedo come una questione di equilibrio ... equilibri di serenita'.


Credo sia così. Probabilmente trovo in qualche modo conflittuale il non averne, piuttosto che averne. Anche l'equilibrio è di là di ogni dubbio nella sua utilità e, sicuramente, un sintomo di efficienza. Il punto, a mio avviso, è che l'equilibrio è la naturale "riparazione" a qualcosa che si rompe. Questa è la mia provocazione, forse intellettuale, ma intellettuale non è il termine preciso.


Citazione:
Se uno si sente intimamamente padre non puo' piu' essere lo stesso uomo che era prima di diventare padre:
fondamentalmente cambiano le priorita', per cui si deve rivedere e correggere pressoche' tutto (ma poi e' sempre soggettivo e dipende dal quanto uno si senta coinvolto).


Ecco, io queste cose non le so. Però vedo mio padre e ho visto e vedo centinaia di padri. Ammetto tranquillamente la riserva di non sapere cosa significhi viverlo, ma sono sempre stato molto attento alla vita in questo senso. Ad un certo punto mi è parso di scorgere un LOOP ove il padre diviene inconsciamente asservito a un protocollo di sopravvivenza della specie e comunque - in qualche modo - il suo spirito eluso:

- un continuo portarsi avanti e portare avanti qualcosa, ove il passaggio del testimone in realtà non testimonia nulla. Anche questa è la mia provocazione. Poi sia questo il nostro scopo o sia nobilmente gratificante per ognuno, non lo escludo e lo rispetto ...

.. ma la mia osservazione, il mio domandarmi, il mio "studio", intravede una dose di paradossale non-senso.

Citazione:
Sarebbe una figata se potesse essere un netto "Si", ma non credo proprio si possa dire. E' lo stesso approccio che si puo' avere con un teoria studiata, analizzata e processata in coscienza, che si concretizza nella realta' e che ora va affrontata e non piu' discussa astrattamente.

I figli, se intesi come tali, credo che forniscano un nuovo approccio alla vita ... piu' tendente alla concretezza.
Gli ideali VS realta' ... astratto VS concreto ...


Ecco, questa mi è piaciuta come risposta. Questo mi dà un punto di vista interessante. Molto bella.

Astratto VS concreto mettendola in questo modo, l'equazione mi dà una prospettiva nuova.

Citazione:
Fa tutto parte dello stesso insieme... essere esseri umani.
Un uomo senza figli non e' meno uomo, quanto non lo e' di piu' chi ne ha. In entrambi i casi non e' la prole a definire un uomo, sono le sue scelte.


Qui ci metto il mio - MA. Le scelte dicono chi siamo. Possiamo scriverla sulle tavole della Legge. No problem. Il punto è chi siamo quando facciamo quelle scelte. Parrebbe filosofia spicciola, ma non lo è ... il problema è riuscirsi a spiegare ...

... sento che un non-padre formula una comunione diversa con la vita e in qualche modo sia un corruttore della Natura, forzandola e rendendosi responsabile di un altro paradigma. Credo che la questione dell'essere condizionati sia quella cruciale. Posso asserire e senza in alcun modo poterlo provare, quindi è solo la buona fede a fare da Legge in questi discorsi, che mio Padre ha certamente fatto e scelto quello che voleva e allo stesso tempo, io che lo conosco come le mie tasche, non ha potuto essere sé stesso.

Citazione:
Non direi.


Non lo so proprio.

Citazione:
Nessuna dissonanza tra quello che si fa per i figli e i bisogni del mondo, per quanto mi riguarda.
Immagino il confine sia danno diretto ai propri figli contro un danno indiretto al mondo (non osservando i "buoni ideali"). Non credo ci siano dubbi sul come mi comporterei semmai mi trovassi in una situazione del genere... ma non c'e' una regola fissa. Ogni situazione e' diversa.


Questa è per la domanda più personale che ho fatto, e ogni risposta data da ognuno è perfetta e nessuno può discuterla, ma solo prenderne spunto. Comunque tu dici - nessuna dissonanza. Prendo atto volentieri.

Citazione:
Io invece mi chiedo :
Cosa ti spinge a chiedere questo?
Vuoi mettere su famiglia o hai appena deciso che non succedera' mai?


Ora sono morto dentro (e non so se mi riprenderò), ma non ho valutazioni in corso che mi possano mettere in maniera dignitosa a confrontarmi con questa natura della vita.

Però è sempre stato conflittuale in me l'approccio a queste scelte. Se riesco a spiegarmi meglio, per cogliere il senso, per dovere di cronaca, non sono un razionalista e se non sono ancora padre non è certo dovuto a questioni intellettuali od economiche. Se io mi sento di fare una cosa, la faccio.

Questo non toglie che umanamente ed emotivamente trovo valido e naturale parlarne.

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