Re: Anarchia

Inviato da  sick-boy il 19/2/2008 13:36:38
Chiedo subito perdono per i modi spicci. E' solo per il bene della discussione - non si può ripartire da buongiorno ogni 24 ore

io! io! lo stato non dovrebbe nè tendere ad autoestinguersi nè a diventare pervasivo, dovrebbe rimanere costante. (utopia?)

questo è un'escamotage che ti serve per evitare di rispondere. La condizione statica non esiste, è peggio dell'utopia. Tutt'al più potresti dire che oscilla intorno alla media, ma capisci che non avrebbe niente a che fare con il progresso a questo punto, o iul finanziamento di nuove tecnologie ecc ecc...insomma perderebbe pure quei cavalli di battaglia di positività che gli statalisti gli attribuiscono.

quando ahimè vengono meno i sistemi di bilanciamento dei poteri. Qualsiasi organizzazione umana sarà sempre corruttibile, non v'è dubbio, tuttavia la creazione di tali meccanismi andrebbe sempre portata avanti (un pò come combattere con i mulini a vento, ok.. però non vedendo alternative migliori..)

è la necessità di consegnare il potere a strutture sempre più grandi (ovvero un potere sempre più grande) che non comprendo. Data la corruttibilità e l'irreversibilità del processo di corruzione (una specie di entropia umana), a che pro?

Un'altra questione di cui tenere conto sarebbe l'interferenza del potere stesso nella creazione dei cosiddetti meccanismi: il potere non è una cosa che si ha per concessione; il potere si ha o non si ha. Nella creazione di un meccanismo di esercizio e controllo del potere dall'alto, i soggetti che lo detengono non potrebbero certo creare contro natura e contro se stessi un sistema che non gli avvantaggi o, alla meglio, non ponga essi stessi già detentori del potere, in posizioni di comando. Il sistema difende sempre se stesso, e non è mai questione di giusto o ingiusto, solo di posso non posso.

welfare? diritti sindacali? ordine pubblico? // i risultati all'inizio erano buoni, poi sono andati peggiorando

sai, quando abbiamo dato i soldi ai poveri essi sono stati meglio. Siccome però il trasferimento è una creazione vera e propria di fonte di reddito per< i poveri ed un esproprio per i più ricchi, si è costituita una situazione "quasi statica" per quanto riguarda i flussi di reddito. Quindi, dato il tempo necessario all'aggiustamento, la società si è ristratificata verso il basso, la composizione della curva di domanda è cambiata e in tutto ciò si è perso in efficienza (e si è perso punto: c.d. perdita secca).

se prendiamo in esempio lo stato italiano.. diciamo che la redistribuzione ha un rendimento abastanza scarso.. è cmq un sistema sociale + che socialista, quest'ultimo presupporrebbe la nazionalizzazione totale (e non mi sembra il nostro caso) // le cose non avranno mai un rendimento del 100% quando saranno esseri umani a gestirle! è ovvio poi che per alcuni esistano sistemi più preferibili di altri e che tali preferenze dipendono dal contesto sociale in cui si nasce, si cresce e si muore..

ripeto: ancora il 50% non è abbastanza per redistribuire? QUANTO CAZZO VI SERVE??

Un sistema senza leggi è un sistema senza regole?



e LC? E il campionato di calcio? E l'Inghilterra fino al '600? Diritto e legge non sono esattamente sinonimi (ma ormai chi ci bada più..)

abbi pietà, non so chi diamine sia Polibio, però posso concordare sulle conclusioni.. le quali sono possibilissime (vedasi L'italia degli ultimi 30 anni..) ma non sono certo la regola generale.

mamma mia, che questionario estenuante!


minchia ti fai arrogantino nel finale...e mi dispiace che ti sia dato tanta pena a rispondere a molte domande la maggior parte delle quali farcite con buona dose di retorica. In ogni caso Polibio è molto famoso, troppo, sia per giustificare l'abbi pietà, sia la tua ignoranza. Siccome, al di là del tuo stile, lo trovo interessante oggettivamente ti riassumo il suo pensiero a proposito delle forme di governo:

sosteneva che gli uomini creano prima una monarchia, che degenera in tirannide, che viene ribaltata dall'aristocrazia, che degnera in oligarchia, che viene scalzata dalla democrazia che degenera in demagogia, finchè non arriva l'uomo forte e il ciclo ricomincia.

Roma, sosteneva Polibio che scrive nel II sec. A.C. ed è di origini greche, era stabile in quanto aveva una forma che comprendeva tutte e tre le componenti da lui citate: i consoli rappresentavano la monarchia (ovvero diarchia), il senato l'ologarchia, e i cittadini - coi tribuni della plebe e sucessivamente il diritto di voto - la democrazia.

Messaggio orinale: https://old.luogocomune.net/site/newbb/viewtopic.php?forum=52&topic_id=1146&post_id=112115