Re: Dell'amore.

Inviato da  Krya il 17/3/2006 10:51:30
Comunque parliamo tutti dell’amore, come un qualcosa di codificato, definito, una specie di ebetudine stuporosa, tralasciamo, e forse è un bene, che pur essendo liberazione (parlo del sentimento che più si avvicina per me) dalla paura e condivisione, è anche sofferenza forte in molte occasioni, perché volente o nolente i soggetti entrano in rapporto estremo tra loro, diventa facile colpirsi a morte, ferirsi gravemente, proprio perché la complicità ti permette di girare l’interruttore giusto sia del piacere ma anche del dolore, forse amore è anche dosare in modo perfetto, piacere e dolore, chissà.

E’ responsabilità, perché non puoi essere irresponsabile con le persone a cui tieni, e questo aumenta il carico che la vita somma sulle tue spalle, anche se sei convinto che gli altri sanno perfettamente cavarsela da soli, ti trovi sempre a pensare come essere presente, già presente, perché volere bene è anche e soprattutto presenza, magari non fisica diretta, ma sempre presenza perché rimane difficile distaccarsi dalle preoccupazioni che possono interessare chi ti è vicino.

Mi rimane anche difficile capire affermazioni, che cercano di definire quasi scientificamente, un sentimento, esso è soggettivo ed indecifrabile di sua natura, se così non fosse, sarebbe paragonabile ad un bene materiale, col materiale condivide soltanto il concetto di tempo e di mutamento, attribuire, ad esempio, al diamante un simbolismo affettivo, è sintomatico, quasi un’esorcismo, l’incorruttibile che racchiude questa sfida.

Personalmente, pur non potendone fare a meno, perché sono essere-carbonio, ne ho, molte volte, una paura folle, può sembrare in contraddizione con quello detto prima, ma non lo è, vivere situazioni estreme, anche se di riflesso, ti inducono a pensare vero, un concetto antitetico a quello che viene descritto come “amore”, ti sbattono in faccia la “provvisorietà” delle cose, e ti negano il pensiero rassicurante, che qualcosa sia per sempre, od almeno per la vita a lunga durata misurata in cicli, l’effetto di questo assomiglia molto alla fine, alla fame ingorda del povero alla mensa di nozze del ricco.

Riccardo

ps. se avete capito ancora meno, la colpa è mia, sempre più facile voto/non voto

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