Re: L'angolo delle ricette!

Inviato da  ivan il 9/12/2011 22:24:46
Pranzare o cenare fuori casa per vari motivi è prassi consueta e il panino consumato all'autogrill o al bar o altrove è anch'esso prassi.

I panini che si trovano in giro devono sottostare alle forche caduine dell'HACCP (guai se così non fosse); ll sapore e la qualità in genere sono accettabili, nulla da ridire, ma sono ormai standardizzati, difficile trovare cose fuori dall'ordinario.

Senonchè in illo tempore ero in vacanza in parco nazionale nel recarmi verso un santuraio mi fermai presso un chiosco che vendeva i classici panini con salsiccia; ordinaria amminstrazione, il panino era buono, e la birra fresca, formato canadese, pure ; senonchè notai la colazione che il titolare aveva con sè: era una pietanza che credevo ormai scomparsa e che non so come si chiama, o meglio, so il nome dialettale, ma non so l'equivalenete in italiano; la pietanza che piu' ad essa si avvicina è la "cialled", un piatto lucano invernale di semplice preparazione (link)

La pietanza di cui parlo, in ultima analisi una robusta colazione a sacco, e' una pietanza forte per palati abituati per motivi contingenti a non andare troppo per il sottile; essa era il pranzo che pastori e contadini portavano con sè ed era preparata dalle mogli di buon mattino sul fuoco del focolare in un tegame di terracotta ed a prepaarzione ultimata veniva avvolta in un tovagliolo da cui il termine dialettale "sarvettu" che tuttora indica la colazione a sacco.

Difficoltà della ricetta: media.

Calorie, colesterolo e trigliceridi: no problem se la pietanza viene consumata dopo una mattinata di duro lavoro o dopo una lunga e faticosa sgambettata per montagne e per valloni.

Ingredienti:

Cipolla (opzionale: aglio).
Peperoni essiccati "appesi" (questi: link img)
Pomodorini rossi appesi (questi: link img) o ad essi equivalenti (è la parte critica: la maturazione di questi pomodorini dev'essere naturale, non forzata con acqua, concimi ed altro).
Uova da galline ruspanti, quelle lasciate libere di razzolare per i prati.
Olio extravergine di oliva, non delicato ma forte, da frantoio con le macina a pietra e da olive ben mature.
Pane casareccio, pezzatura da un chilo circa, di lievito madre, cotto nel forno a legna , tipo il pane di Matera o di Altamura ( (questo: link img); altra parte critica: il pane fatto con lievito di birra non si presta ad essere associato a questa ricetta.
Olive verdi o nere conservate in salamonia o equivalenti.

Procedimento:

Eliminate il picciolo e i semi dei peperoni, lavateli, asciugateli e tagliateli a sottili listerelle.
Mondare le cipolle e affettarle.
Versare in un opportuno tegame, meglio se di terracotta, l'olio, aggiungervi i peperoni e le cipolle, fate saltare il tutto per qualche minuto a fuoco piuttosto vivace, mescolando con un cucchiaio di legno, mettere il coperchio e proseguire la cottura a fiamma moderata.
Quando i peperoni sono appassiti, aggiungere i pomodori lavati e spezzettati, mescolare e lasciare ancora sul fuoco sino a quando la cottura sia soddisfacente salando in base ai gusti.
Aggiungere in questa fase le olive ovviamente ben lavate dal liquido di governo.
Aggiungere le uova all'intingolo, mescolare dolcemente e lasciar cuocere a fuoco moderato.
Nel frattempo prendere il pane, scavarlo con un coltello andando a formare una specie di scodella avendo cura di lasciare intera la parte tolta, essa fungerà da "coperchio" .
A cottura ultimata versare l'intigolo nel pane (in maniera analoga a come illustrato qui : link img), porre sopra la parte di pane tolta e lasciar assorbire per qualche ora.
Consumare sia intingendo delle fettine di pane nell'intigolo non ancora assorbito, sia consumando il pane impregnato .
Un buon vino rosso, robusto e duro, possibilmente esente da solfiti, si accompagna egregiamente.

Variante: aggiungere durante la cottura della salsicia fresca sbriciolata o meglio ancora dei ciccioli di carne di maiale.

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