FISICA: Il mondo esiste perché si muove (ad alta velocità)

Inviato da  temponauta il 27/12/2010 21:55:12
Con la formula della relatività ristretta, E=mc2, Einstein asserì che vi era un legame diretto, cioè un’equivalenza, tra l’energia “E” e la massa “m” di un corpo fisico (a risposo).
In particolare, la formula considera:
• E, che rappresenta l'energia, espressa in joule (= N•m = W•s = kg• m²/s²);
• m, che rappresenta la massa a riposo, espressa in chilogrammi (kg);
• c, che rappresenta la velocità della luce, espressa in m/s (299 792 458 m/s, generalmente approssimata a 300 000 km/s). Pertanto c2 = 9 × 1016 m²/s².
In sostanza la massa, che è energia estremamente concentrata, scompare quando compare energia e viceversa: se un corpo assorbe una quantità di energia E la sua massa non si conserva ma aumenta della quantità E/c2; viceversa la massa del corpo diminuisce se perde energia, per esempio emettendo luce.
Questo per sommi capi, e senza considerare le teorie di Lorentz riguardanti la radiazione elettromagnetica (etere compreso).
Il punto di partenza della discussione è questo: se un corpo viene accelerato (E) fino al doppio della velocità della luce (con il tempo t che tende a 0), la sua massa (m) va a infinito.
Secondo la mia idea la massa va a infinito non perché cambia la sua natura fisica, ma perché sviluppa una forza centripeta (gravitazione) che la contrae incrementando la densità (diminuzione del volume) fino a raggiungere una singolarità fisica nella quale la materia “collassa” in un singolo punto.
Ma che succede al contrario quando il moto è uguale a 0?
Si dice che E è uguale alla massa a riposo (m): in pratica E è uguale ai soli legami fisici (forza nucleare debole) che legano la massa di cui è composto il corpo fisico.
Secondo gli scienziati E avrebbe ancora un valore in potenza elevatissimo perché m non sarebbe altro che energia addensata e quindi capace di generare potenze esplosive di intensità “nucleare”.
Per me invece non è così nel senso che le attuali esplosioni nucleari da fissione in realtà liberano la E (gravitazione) derivante dalla velocità della materia che si muove nello spazio insieme alla Terra.
In altre parole una eventuale esplosione nello spazio di una testata nucleare a riposo (moto = 0) genererebbe un flop completo, in quanto per liberare gli atomi dai loro legami (deboli) basta pochissima energia.
La mia conclusione è che nello spazio (vuoto) una massa a riposo (m) esprime (o contiene) una energia così debole da poter dissipare la “forma” della massa con estrema facilità, disperdendo la materia (atomi) che a sua volta tenderebbe a degradarsi nuovamente in protomateria e quindi in etere.
Pertanto se un corpo fisico si ferma in una condizione di non-moto praticamente si dissolve in non-materia.
Il procedimento inverso di E=mc2 in pratica porta all’annichilimento della materia fisica per mancanza di moto e quindi al nulla.
Questa situazione aiuterebbe a spiegare anche perché tutta la materia, in pratica tutto l’universo si espande, ovvero si muove (ad alta velocità), mentre se fosse immobile tornerebbe ad esprimere il “nulla” (dove infatti il tempo va a infinito per mancanza di modificazioni di stato).
Che ne pensate?

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