Mi riesce molto piu' logico invece credere che un trauma faccia vivere una persona in uno stato di immunodepressione piu' o meno lungo in relazione alla gravita del trauma e alla reazione soggetiva ad esso,e che questo stato di immunodepressione renda l'organismo piu' vulnerabile ad un impazzimento cellulare(secondo la medicina ufficiale)o ad un attacco di agenti esterni(candida albicans secondo il dr.Simoncini).
Allo stesso modo credo che le sostanze cancerogene,come ad esempio il fumo di sigaretta,rende un organo,in questo caso il polmone,piu' debole e quindi piu' vulnerabile alla malattia.
Continuero' a leggere il libro,forse ci saranno le risposte ai miei dubbi.
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