Re: Il cibo dell'uomo
Inviato da Santaruina il 12/9/2008 2:39:04
La questione del "cibo non suo" riferito all'uomo non mi convince molto.
Nemmeno una cattedrale è una cosa "sua" (dell'uomo), da questo punto di vista, poichè occorre l'ingegno per "assemblarla", allo stesso modo in cui occorre l'ingegno umano per cuocere dei cibi.
Lo stesso dicasi per i vestiti.
Il freddo oltre certe latitudini ucciderebbe l'uomo nudo, da cui ne dovremo dedurre che è "immorale" e "contro la nostra natura" abitare certe parti del mondo.
Non abbiamo "pelliccia", quindi quei luoghi non ci spetterebbero.
Perchè è un discorso "morale" che qui si fa, mi pare evidente, e si parte dall'analisi delle caratteristiche fisiche dell'essere umano per stabilire cosa gli sia consono e cosa no.
Ho sempre sostenuto che non è possibile in tali questioni stabilire dove stia "la ragione assoluta", poichè si confrontano diverse visioni.
Però è possibile, sempre, stabilire la "coerenza" di un ragionamento.
Ne consegue che al rifiutare i cibi cotti in quanto atto truffaldino con il quale gli esseri umani ingannano la natura che li ha creati non onnivori dovrebbe seguire una rinuncia anche ai vestiti ed a tutte le costruzioni frutto di quello stesso ingegno.
Ed anche al vino, aggiungo, che in natura non si trova bello e pronto, ma è frutto di un processo messo a punto sempre da quello stesso ingegno.
Personalmente continuerò a bere vino ed anche birra, e già che ci sono anche a girare vestito.
E di conseguenza cucino anche il mio cibo.
Solo per coerenza.
A presto.
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