Re: I fondamenti della medicina omeopatica.

Inviato da  florizel il 20/11/2006 3:01:18
Davide71Citazione:
l'hai letto?

Non so cosa ti spinga a dubitarne, comunque ti rispondo.
Nel farlo, individuo diversi punti che andrebbero affrontati separatamente, e che riguardano la teoria omeopatica in sé, i giudizi dell’allopatia nei suoi confronti, l’eventuale inefficacia circa la preparazione degli stessi rimedi omeopatici, le prove sperimentali dell’omeopatia, ed infine il piano delle esperienze e delle testimonianze.
Molti interrogativi che andrebbero applicati pari pari alla stessa medicina ufficiale.

Andiamo per ordine, partendo dai giudizi dell’allopatia verso l’omeopatia, e quindi anche dalle caratteristiche di quest’ultima.
Citazione:
La contestazione della medicina omeopatica viene portata avanti dai fautori della medicina ufficiale sulla base di considerazioni di natura chimica riassumibili nella impossibilità che un principio attivo possa svolgere efficacemente la sua azione se diluito nelle proporzioni infinitesimali tipiche della preparazione dei medicinali omeopatici.

Tuttavia, è anche l’allopatia ad affermare che un principio attivo somministrato a dosi massicce uccide. Quello che invece non intende dimostrare, è che le dosi infinitesimali hanno una loro efficacia. Il link precedentemente postato spiega il criterio secondo cui l’acqua veicola la sostanza.
Il punto di divergenza, però, non è solo nelle dosi, ma nell’approccio alla malattia: differentemente dall’omeopatia, l’allopatia ritiene che una malattia possa essere curata esclusivamente somministrando un principio opposto che la contrasti, un principio che dall’esterno dell’organismo combatta quella patologia. E questo, nella stragrande maggioranza dei casi, comporta il coinvolgimento passivo del resto dell’organismo stesso durante l’assunzione di quel farmaco. Il ruolo del malato è un ruolo passivo, in cui la sua risposta organica non solo non ha nessuno sbocco e possibilità di superamento della malattia, ma viene addirittura “indebolita” per contrastare i tipici “effetti collaterali”.

Per quanto riguarda diluizione e successione, ho risposto nei precedenti post.
Citazione:
Tuttavia gli antichi come i moderni sapevano che una maggiore diluizione comportava una riduzione dell’efficacia del composto ottenuto

Qui non sono d’accordo. Gli antichi sapevano perfettamente il contrario, e che cioè una determinata sostanza, presa a dosi massicce, poteva uccidere. Affermare questo non implica certamente affermare che invece quella sostanza assunta in dosi infinitesimali possa guarire, ma solo perché presso gli antichi la cosa non poteva essere dimostrata che attraverso l’esperienza e le testimonianze, di cui pare non essere rimasta traccia, soprattutto considerando che all’origine dell’introduzione della medicina ufficiale per come la conosciamo oggi, quelle “prove” costituivano un “limite” ed un ostacolo alla sua diffusione.
Citazione:
Recentemente ho sentito alla televisione un medico affermare di non eccedere, durante l’influenza, con i farmaci antinfluenzali, perché così facendo si prolunga la malattia. Questo succede perché i sintomi sono associati alla reazione alla malattia, più che alla malattia stessa. Abbattendoli si limita la capacità dell’organismo di combattere il male di cui è afflitto.

Questo sembrerebbe dar ragione all’omeopatia, nel momento in cui si chiama in causa la capacità di reazione dell’individuo nei confronti della malattia, e nella risposta dell’organismo all’aumento della sintomatologia dovuta al principio omeopatico assunto. Con una sola differenza: che l’allopatia tende a spegnere quei sintomi, mirando alla guarigione unicamente “dall’esterno” dell’organismo.
Citazione:
qualunque cosa abbia un effetto sull’organismo, se preso in dosi massicce (che in alcuni casi sono comunque molto piccole) diviene un veleno. Sono solo le cose che non hanno alcun effetto sull’organismo che non sono velenose neanche in dosi massicce…

Ribadisco: ulteriori ricerche a tutto campo (e senza pregiudizi) dimostrerebbero che i rimedi omeopatici sono efficaci, ma la cosa che più salta agli occhi è il capovolgimento ad uso dell’allopatia, di tale principio: si sta giustificando, con questo, l’impiego di sostanze CHIMICHE altamente tossiche contenute nei farmaci allopatici?
Sembrerebbe di si:

Citazione:
Io sostengo che la medicina omeopatica, assieme ad altri suoi derivati moderni, abbia un infondatezza teorica di fondo che è molto più grave delle lacune della medicina ufficiale.

Scusami, ma è come dire “prendiamo dei farmaci nonostante i loro effetti collaterali (a volte dannosissimi) piuttosto che dei rimedi che NON HANNO EFFICACIA”.
Cioè, si scardina l’omeopatia attribuendole inefficacia attraverso l’assenza (presunta) di principi attivi, e si esalta il farmakon allopatico considerato nella sua dimensione OPPOSTA, rappresentata dalla quantità del principio nonchè sulla sua “qualità”.
E d’altra parte, sembri affermarlo anche te:
Citazione:
mi chiedo se la lunga lista di effetti collaterali che costituisce una buona parte del foglietto illustrativo potrebbe essere ridotta se si utilizzassero principi attivi meno potenti…

Qui entriamo nel campo dell’affidabilità circa la preparazione dei rimedi omeopatici.
Citazione:
Supponiamo che una azienda farmaceutica omeopatica non effettui affatto le operazioni sopra descritte: per esempio invece di effettuare tre operazioni di diluizione al 10 per cento ne faccia una sola all’uno per mille: come potrebbe essere scoperta?

Visto l'ostruzionismo nei confronti dell'omeopatia, non risulterebbe difficile "scoprirne" eventuali scorrettezze: questo tipo di metodo è da sempre monitorata dalla medicina dominante...
Sarebbe equo, a questo punto, chiedersi anche se un farmaco può essere ritenuto ben preparato solo perché l’apparato sanitario istituzionale ne garantisce l’avvenuta sperimentazione ed efficacia.
Parliamo delle case farmaceutiche e dei loro affari da milioni di dollari, e vedrai venir fuori molte più pecche di quanto tu stesso non ne abbia già citate.
Comunque, quel tuo post non appare molto chiaro, perché se da un lato attacca l’omeopatia, dall’altra non risparmia alcune critiche all’allopatia, pur senza tentare di spiegarle altrettanto “scientificamente”; e questo è evidente in alcune vistose affermazioni:
Citazione:
alleanza perversa tra industria farmaceutica e consumatori.

Citazione:
la medicina ufficiale non prende assolutamente in considerazione il fatto che le persone sono diverse le une dalle altre.

Citazione:
Tuttavia ho a volte l’impressione che i farmaci moderni siano esageratamente efficaci, al punto da essere mal tollerati dall’organismo.

Dato che il tuo post d’entrata contiene una serie infinita di “informazioni”, proporrei di dividerlo secondo i vari aspetti che tocca, per discuterli meglio ed approfonditamente uno per uno.
Sei d’accordo?

Perché c’è un particolare passaggio che appare “oscuro” ed incomprensibile. Almeno a me.
Ciao.

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