Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.

Inviato da  Ribelle il 11/2/2009 17:33:28
Citazione:
Ribelle non puoi dirmi nemmeno le incongruenze base?!?
……
Insomma, qui si parla di favolette... capisco le meraviglie delle precisione, anche se ricordo che si possono scrivere fiumi di parole senza dire nulla, ma possibile che queste smaccati, dilettantistici, come li chiama Mr.Mattogno, errori non si possano nemmeno riassumere per punti?

Accidenti! Mi si deve essere attivata la tastiera cirillica senza che me ne accorgessi. Scusate. Adesso ripristino quella italiana e provo a ri-spiegarmi.

La tesi di Mattogno è che la storiografia olocaustica ufficiale è sostanzialmente infondata, in quanto priva di riscontri concreti a livello sia documentale sia tecnico/scientifico; i quali livelli, storiograficamente parlando, egli ritiene che siano (e in questo non è il solo) i livelli fondamentali di cui le eventuali testimonianze possono costituire solamente un elemento di arricchimento ma non un’alternativa valida, e comunque, in caso di contraddizione tra i dati documentali e i riscontri scientifici da una parte e le testimonianze dall'altra, sono queste ultime a dovere essere scartate. Ciò investe, come è facile intuire, un numero di questioni piuttosto corposo.

Comunque, per sintetizzare, sulla base di quanto esposto le incongruenze base sono... tutte (o quasi). Questo ti è di aiuto?

Insomma, stiamo parlando di due posizioni contrapposte a tal punto che non hanno margini di composizione. Non è un problema di dettagli minori tipo la marca dei forni crematori o la forma dei contenitori dello Zyclon-B.

Ci siamo? Ok.

Assumiamo allora a questo punto - anche tu, per cortesia, so_tutto (bel nick, a proposito; molto calzante) - il concetto che esporre le conclusioni specifiche cui è arrivato Mattogno senza prendere contemporaneamente conoscenza della sterminata base documentale da cui esse scaturiscono lascia il tempo che trova. E quand’anche non fosse un’assurdità il porsi tale obiettivo nell’ambito di un forum, sussiste il problema supplementare che non pare proprio che qualcuno qui abbia la competenza per valutare tale documentazione (se però mi sbaglio, alzi pure la mano chi invece ritiene di esserne all’altezza).

Detto brutalmente: dato il livello non professionale di preparazione dei partecipanti (il mio per primo) e la complessità ed ampiezza del tema, dubito che da questo confronto possano scaturire tesi fondamentali e risolutive attorno alla questione “Olocausto si / Olocausto no”. Questo per quanto riguarda il merito.

Per quanto riguarda il metodo con cui si sta affrontando la discussione, invece, qualcosa di buono si può senz’altro fare, ed infatti è in questa direzione che dall’inizio mi sto prodigando (bontà mia ). Come? Cercando di spogliare il dibattito della sua componente pregiudiziale, innanzitutto. Perché, personalmente, ritengo che sia una componente del tutto inutile e fuori luogo, oltre che, proiettata su scala sociale, foriera di effetti di rara e concreta barbarie.

Anzi, a tale proposito, dirò che sono proprio le personcine che scrivono cose come “Penso che i pregiudizi oggi siano vittime di troppi pregiudizi.” - ovviamente assolvendo i propri, di pregiudizi - che con la loro mentalità costituiscono un pericolo assai più concreto e certo di chi sviluppa ed espone tesi culturali controcorrente. Quelle che sono (o dovrebbero essere) a confronto sono solo due posizioni storiografiche, ognuna con i suoi argomenti a sostegno, e i buoni e i cattivi c’entrano poco, anzi non c’entrano proprio niente. (Magistratura e censori vari permettendo, è ovvio.)

Citazione:
Le differenze di metodo e di sostanza tra Mattogno e gli altri revisionisti?

(Dopo la parte che precede, quanto segue è per pura cortesia.)
Per esempio, a quanto mi risulta c’è il pluripestato/plurimultato/pluricondannato Faurisson che concentra le sue analisi sulle sola inesistenza delle camere a gas.
Felderer credo sia stato l’unico ad occuparsi del Diario di Anna Frank (sul quale in rete c’è anche uno studio critico, ma anonimo).
Mattogno mi pare che affronti l’argomento con l’ottica più ampia e nel modo più rigoroso circa la ricerca documentale e scientifica.
Ecc. ecc.

Ma non fare cieco affidamento su queste due noterelle stile “Bignami”: potrebbero benissimo anche essere inesatte. Di mestiere non faccio il biografo degli autori revisionisti.

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