Re: Archeologia alternativa

Inviato da  Santaruina il 25/10/2006 14:07:45
Citazione:
La deificazione di Maria,più che il risultato di una inglobazione in un culto successivo e prevaricatore,(idea che può essere comunque venuta a qualche prelato...)sembra essere il frutto della necessità di dare un nome/simbolo al lato femminile della divinità.


Più che corretto, a mio parere, così come è corretto ricordare che raramente un culto è espressamente “solare” oppure “lunare”.
Spesso i due aspetti si intrecciano.

Secondo lo storico delle religioni Eliade i primi culti sono sempre monoteistici, rivolti ad una divinità non definibile, in tutto e per tutto “altro”.
E’ il Deus Otiosus, la divinità inarrivabile ed indefinibile.

In seguito la necessità di dare uno sbocco alla propria spiritualità porta gli uomini a dare un nome ed una immagine alle varie “qualità” del Dio, che con il tempo si trasformano in vere e proprie “divinità” a loro volta.

La parte generante del Dio diviene la Dea Madre, la sua parte distruttiva il Dio della Morte, la sua parte protettiva diviene Sophia, la Madonna, e così via.
Gli studiosi della tradizione, Guenon, Evola, Eliade stesso, individuano in Europa due tipi di “culti” principali: il culto dei popoli che dovendo la loro sopravvivenza all’agricoltura ed alla terra prediligono l’aspetto generante di Dio, la sua parte creativa e femminile, la Madre Terra, e coloro che basando il proprio stile di vita sulla caccia prediligono invece il culto “Solare”.

Pelasgi, celti, minoici, etruschi da una parte, latini, dori, “indoeuropei” in generale dall’altra.

Nel definire inoltre una “alternanza” storica tra la predominanza del culto solare oppure del culto lunare, bisognerebbe tenere conto del fatto che lo scorrere del tempo in questo caso non dovrebbe essere considerato lineare, con delle successioni definite (solare/maschile – lunare/femminile oppure il contrario.)

In questo caso occorrerebbe considerare il tempo ciclico, o meglio con un andamento a spirale, in cui periodi di predominanza di uno o dell’altro aspetto si alternano e ritornano simili ma mai uguali a se stessi.

Attualmente è indubbia la predominanza del femminile, come ben coglie Sartore, ma è l’aspetto “distruttivo” del femminile ad essere riemerso, la Dea Kali, le baccanti di Dioniso.

Il femminile in quanto protezione, fecondità, capacità di portare la vita, saggezza di Dio è invece fatto da parte.

Blessed be

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