Re: Archeologia alternativa

Inviato da  _gaia_ il 6/9/2006 15:00:10
Scusate l'intromissione tendente al "fuorviamento" (Gobbo scrive decisamente meglio di me! ).
Vorrei solo farvi partecipi di questo piccolo contributo sul modo in cui certe scoerpte sono ignorate e sulle ovvie conseguenze che tutto questo comporta.



"La maggior parte degli archeologi ha rifiutato il lavoro da noi svolto a Hueyatlaco, perché è in contraddizione con quella teoria, con la periodizzazione canonica. Il loro ragionamento si può paragonare a un circolo chiuso. L'Homo sapiens sapiens è comparso dai 30 ai 50.000 anni fa circa, in Eurasia. Quindi sarebbe impossibile trovare un qualsiasi attrezzo risalente a 250.000 anni fa nel Messico, visto che l'Homo sapiens sapiens si è evoluto circa 30.000 anni fa... e così via. Un tale modo di pensare va bene per scienziati compiaciuti di sé, ma rende la scienza una cosa meschina!"

Virginia Steen-McIntyre, 30 marzo 1981
(in riferimento alle scoperte archeologiche da lei fatte nel '73 in Messico)


La Steen-McIntyre e il suo team si sono visti rifiutare la pubblicazione del manoscritto sulla loro ricerca, hanno subìto diffamazioni, minacce, tagli di fondi, e ancor oggi l'archeologia ortodossa rifiuta di interessarsi alla vicenda, anche se la ricerca della Steen-McIntyre risponde a tutti i requisiti di scientificità richiesti.

Ma quando si tratta di reperti che rientrano nella timeline ufficiale, si può anche chiudere un occhio su come siano stati trovati (e persino datati), mentre quando sfidano una teoria ormai divenuta puro dogma, vengono rifiutati a priori, come ben esplicitato da uno strenuo "cicappino ante-litteram", W. H. Holmes, nel 1880:

"Forse se il professor Whitney si fosse pienamente reso conto di come sia intesa oggi la storia dell'evoluzione umana, avrebbe esitato ad annunciare le conclusioni cui era giunto (secondo le quali gli esseri umani esistevano già da tempi remotissimi nel Nordamerica), nonostante l'ingente quantità di testimonianze alle quali si era trovato di fronte".


Insomma, se i fatti non collimano con le teorie in voga, anche se possiedono schiaccianti evidenze devono essere messi da parte.
Non la teoria che si modella sui fatti dunque, come dovrebbe essere secondo il metodo scientifico, ma i fatti che si "adeguano" (spesso con forzature se non con la pura soppressione) alla teoria!
Questo è l'atteggiamento cui si riferiva la Steen-McIntyre, un atteggiamento che "rende la scienza una cosa meschina".


Il mio cuore di drago ruggisce di rabbia ogni volta che vengono violate l'Onestà e la Passione che devono essere alla base di ogni ricercatore che voglia dirsi tale.

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