Re: Archeologia alternativa

Inviato da  S.Gatti il 25/1/2009 8:48:33
GLI ANTICHI EGIZI ADORAVANO IL SOLE? NEANCHE PER IDEA!
EGITTO: LA TRADIZIONE MANIPOLATA.

Il Cairo. L’immagine che propongo è tratta da un affresco rinvenuto in una tomba egizia, nella valle di Giza. Mostra uno strano serpente associato ad una figura umana sovrastata da un globo. Il serpente ‘vola ‘ in direzione di alcune ‘stelline’ (di cui una è una croce ansata) visibili sulla sinistra. Fra poco vedremo che cosa l’immagine rappresenti secondo l’archeologia ufficiale, nonché quale ne sia invece la mia interpretazione. Prima però vorrei precisare che si tratta di un insieme simbolico di origine arcaica, risalente alla tradizione più antica. Insieme simbolico che, appunto, è composto dai seguenti elementi: GLOBO-UOMO-CROCE-SERPENTE-UCCELLO.


(Nella foto in basso il segno egizio dela vita, detto ANKH, o croce ansata, ingrandimento del piccolo segno che si vede sotto il muso del serpente. Essendo inserito in un contesto di corpi celesti, secondo la mia teoria rappresenta la Terra)

Ebbene, ufficialmente l’immagine raffigura RA, identificato con il Sole, che corre da un estremo all’altro del cielo, dà la vita, eccetera. La prima obiezione che si potrebbe sollevare ad una attribuzione del genere è ... che cosa hanno a che fare con il Sole i motivi simbolici sopra elencati? Proprio nulla, si direbbe. Altra obiezione: secondo il Libro dei Morti, il ciclo di RA dura ... parecchie generazioni umane! Quindi nulla a che vedere coi cicli del sole, cioè il giorno di 24 ore, l'anno di 365 giorni ... La terza obiezione è storica: nel corso dei millenni, questo agglomerato simbolico che, ripeto, è di origine ancestrale, ha subito diverse variazioni di significato. Vale a dire: dalla prima dinastia di faraoni (3.100 a.C.) fino alla 4^ o 5^ dinastia (circa 2.600 a.C.) indicava il culto riservato alla massima divinità, non meglio identificata dagli studiosi. Poi, a partire dalla 4^ o 5^ dinastia, vi è stato nel culto un improvviso cambiamento di enorme importanza: si è iniziato a riferire la medesima simbologia al SOLE! Dalla sera alla mattina, certamente per decreto di un faraone, il misterioso superdio è diventato il Sole. Vi è stata dunque una manipolazione di carattere religioso: a “simboli fermi” è avvenuto un drammatico cambio di destinazione del culto! Il problema consiste nel cercare di capire quale fosse stato l’oggetto del culto nei secoli precedenti. Di cosa poteva essersi trattato? E non finisce qui: 13 secoli più tardi, durante la 18^ dinastia di faraoni, ad Amenofi IV venne in mente di detronizzare il Sole e di ripristinare, istutuzionalizzandolo, l’antico culto della bontà e dell’amore (a proposito di bontà e amore: che cosa ci viene in mente?). Attenzione: i simboli del nuovo (ma antico!) culto continuano senza alcuna interruzione ad essere i medesimi, quelli sopraelencati! Ma dopo pochi anni, la classe sacerdotale, che evidentemente si era ben accomodata con il culto solare, in una congiura di palazzo uccide il pio faraone eversore delle coscienze e torna ad imporre al popolo il culto del dio Sole! Dopo neanche due decenni, anche il giovane figlio di Amenofi IV, Tutankhamon, viene assassinato, e questo nuovo omicidio va a mio avviso interpretato come uno strascico delle faide intestine iniziate con l’omicidio del padre (per dovere di cronaca, riporto che l’ultimissima spiegazione della morte di Tutankhamon è l’ ‘incidente di caccia’...). Oggi, dopo 3.300 anni, i nostri storici e archeologi si sono anch’essi pedissequamente adagiati sul culto solare, che come abbiamo visto è però solo l’ultimo esito delle lotte religiose interne all’Egitto. Lotte che avevano avuto come contendenti da una parte RA inteso come il Sole, dall’altra sempre RA, ma inteso come ... mistero! Volendo esprimere tutto ciò con una equazione matematica, avremmo: RA:Sole=RA:x dove l’incognita x da risolvere è appunto la vera natura del dio supremo degli Egizi. Ora, gli elementi a nostra disposizione per scoprire l’incognita, cioè la vera natura del dio RA, sono diversi, e li ho elencati sopra: in particolare, i simboli che vediamo nell’immagine. Parrebbe tanto strano riferire tali simboli all’astronomia? Di fatto, sulla sinistra appaiono delle stelline che paiono essere corpi celesti; una delle stelline è a forma di croce ansata (Ankh). Per gli egizi la croce ansata significava ‘vita’. Quindi, direi che il segno della ‘vita’ in un contesto di corpi celesti significhi ... la Terra nel contesto del sistema solare! E allora, sempre riferendoci all’immagine, dove sta il Sole? Evidentemente è il globo che si vede sulla testa della figura umana. Rimane però da risolvere il quesito principale, cioè che cosa sia il serpente alato associato alla figura umana. Ebbene, la mia risposta è che, trovandoci in un contesto astronomico, e più precisamente nel nostro sistema solare (la presenza della croce ansata non lascia adito a dubbi), quel serpente alato che dirige (vola) verso i pianeti a noi conosciuti è a sua volta un pianeta! Ed è abitato! E’ abitato da una specie umana molto evoluta! La figura umana con le braccia allargate, a mio parere, vuol simboleggiare l’astronomo che sta misurando le distanze astrali. Ecco la vera natura del dio RA espressa dai simboli.
Per concludere: non si capisce il motivo per cui i nostri storici e archeologi abbiano sempre accettato pedissequamente l’equazione RA=Sole, quando all’interno della stessa cultura egizia vi erano fortissimi dubbi e contestazioni in proposito. Né si capisce come mai nessuno finora abbia mai ipotizzato un logicissimo collegamento fra l’ ‘antico culto’ delle prime dinastie e la riforma religiosa di Amenofi IV. Dovrebbe essere pacifico che la tradizione più antica sia anche quella più veritiera: infatti la tradizione è una delle poche cose al mondo che non si possono ricreare ex novo. Se ciò avviene, è evidente che vi è stata una manipolazione. E’ quanto è avvenuto in Egitto (ma non solo in Egitto): il culto del Sole è solo un qualcosa di posticcio, artificiosamente messo lì a rimpiazzare quello che era stato il vero culto degli antenati, riservato al dio-pianeta della bontà e dell’amore Serpente Piumato. Un culto di natura astronomica non circoscritto all’Egitto, ma che trova riscontro nei cinque continenti, come dimostro nei miei libri. Ove spiego anche i motivi per cui tale pianeta ancora non è stato scoperto dagli astronomi.
Sergio Gatti (autore dei saggi: ‘Il pianeta abitato Serpente Piumato’, editore Sovera, e ‘La dottrina segreta ebraica alla luce della teoria sul Serpente Piumato’, editore Fermenti).

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