Re: Approccio alla Bibbia. chiavi di lettura

Inviato da  Decalagon il 26/11/2015 22:41:12
Citazione:
"dove nella Bibbia c`e` scritto altrettanto chiaramente che inala i sacrifici per calmarsi o si ubriaca di vino?


Riguardo ai fumi di grasso bruciato, è scritto molto chiaramente al capitolo 28 del libro dei numeri e viene ribadito per ben OTTO volte. Cito il saggio "La Bibbia non parla di Dio", di Mauro Biglino (ovviamente sintetizzando, perché il capitolo in questione è molto più lungo e approfondito):

<<Il termine in questione, nella tradizione religiosa, viene costantemente tradotto con "gradito, soave, piacevole", ma il vocabolo ebraico in questione (nichoach) indica in realtà che quell'odore determinava un risultato ben diverso. Il termine, letteralmente, vuole infatti dire "rilassante", "calmante" o anche "lenitivo". Deriva dalla voce verbale nuch, che indica lo "stare tranquillamente distesi, riposare, essere quieti". La sua etimologia rimanda inoltre al "fermarsi, cessare il movimento". Questo vocabolo contiene quindi significati che in prima battuta richiamano l'idea della tranquillità, del rilassamento, del superamento di stati di tensione.
Le traduzioni tradizionali mettono invece l'accento sul generico senso di soavità, di piacere, che può certamente essere legato al rilassamento, ma che non è a esso sovrapponibile.

La cosa curiosa è che Yahweh questo odore lo voleva nella sua dimora ogni giorno, costantemente, e per fare questo chiedeva in sacrificio 2 agnelli al giorno (oltre settecento all'anno). Sempre nel libro dei numeri si evidenzia che altri animali venivano uccisi allo stesso scopo durante ricorrenze e festività che si celebravano nel corso dell'anno: oltre agli olocausti giornalieri e sabbatici c'era quello mensile, che prevedeva la morte di dieci animali, ai quali viene aggiunto anche un capretto. Poi il giorno 14 del primo mese del calendario ebraico iniziava la ricorrenza della Pasqua, che dirava 8 giorni nei quali andavano nuovamente offerti due torelli (o buoi, o giovenchi), un ariete e sette agnelli cui si aggiungeva un capro. E tutte queste offerte andavano fatte IN AGGIUNTA all'olocausto quotidiano.>>

Un dio di amore che certamente se ne sbatteva i coglioni della barbara uccisione di centinaia di animali al solo scopo di annusarne il profumo "calmante".

RIGUARDO GLI ALCOLICI

Sempre al capitolo 28 del libro dei numeri, Yahweh fa l'esplicita richiesta che gli vengano fornite bevande inebrianti. Il termine tradotto normalmente con "libagione" (nesech), una parola molto elegante che richiama gesti rituali, per un termine la cui radice in realtà indica letteralmente il versare e il fare scorrere liquidi. Ma che tipo di liquidi? Lo rivela chiaramente il versetto 7:

"in-la-parte-riservata verserai bevanda ubriacante per-Yihwah"

Il termine "shachar" è stato volutamente tradotto con "ubriacante" perchè le normali traduzioni che prevedono "inebriante" a mio avviso [di Biglino] non rendono appieno il significato vero di quella radice ebraica. Nei vari dizionati citati in Bibliografia alla fine del presente volume, abbiamo le seguenti indicazioni: be or become drunk; be drunken; to get drunk; to get intoxicated, became drunk; to made drunk; became intoxicated; intoxication drink; strong drink; drunkennes; intoxication; express unreal thougts. E ancora: inebriarsi, inebriare, fare bere, essere ebbro, essere ubriaco; bevanda alcolica; ubriachezza.

Lo stesso termine in altri passi biblici viene tradotto in questo modo, per cui non è possibile dare adito a dubbi su quanto hanno scritto gli autori biblici:

In genesi 9;21 viene descritta l'ubriachezza con lo stordimento di Noè;

In genesi 43,34 si narra che durante un banchetto allestito in Egitto da Giuseppe per festeggiare l'incontro con il giovane fratello Beniamino, tutti mangiarono e bevvero fino a ubriacarsi;

In Levitico 10,9 Yahweh ordina ad Aronne e ai suoi figli di non assumere vino o altre bevande alcoliche prima di entrare nella tenda per incontrarsi con lui, pena la morte...>>

E moltissimi altri ancora.

Poi c'è il capitolo sul diluvio, dove Noé non appena sbarca a terra (a parte fare a pezzi e bruciare degli animali - che doveva salvare ma vabbeh - ad un altare in onore di Yahweh) la prima cosa che fa è piantare delle viti. Evidentemente anche lui conosceva l'importanza del vino per il suo Elohim

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