Re: Approccio alla Bibbia. chiavi di lettura

Inviato da  Rickard il 24/11/2015 15:42:30
Decalagon
Citazione:
Ciao Rickard, se vuoi in attesa che ti risponda Sertes posso spiegarti alcuni passaggi, se non ti offendi.

Figuriamoci, nessuna offesa, Decalagon.

Anzi, la tua risposta “preliminare” mi è utile per chiarire alcuni punti, in modo che non si creino equivoci (che già l’argomento è spinoso).

Cominciamo con una premessa: io ho raccolto la “sfida” di Sertes ad analizzare le sue FAQ e a trovarvi errori, e ho scelto il punto 7, analizzandolo in ogni suo dettaglio. Qui non si tratta della disputa fra gli esegeti ebrei e Biglino, si tratta di stabilire se quel punto della FAQ è fatto correttamente oppure no.

Sertes ha messo in quella FAQ il forum consulenzeebraiche come fonte, e nella sua premessa scrive questo:

Gli esegeti ebrei del forum ConsulenzeEbraiche hanno giudicato il lavoro di Biglino con pareri estremi. Innanzitutto gli esegeti affermano che Biglino non conosce approfonditamente l'ebraico, e che ad esempio il fatto che il termine Elohim (Dio secondo la traduzione CEI) è spesso affiancato da un verbo al plurale e questo contrasta con un testo monoteistico, ciò è spiegabile nel fatto che nella lingua ebraica si possono avere più significati per la stessa parola, e che quindi Elohim può anche significare giudici, legislatori, o coloro che sono al potere; inoltre un'altra possibile spiegazione è che sempre nella lingua ebraica esistono i concetti di plurale di indefinibilità o plurali di astrazione, e che quindi Biglino non è pienamente titolato per poter dare una corretta interpretazione a tutte le sfacettature del testo ebraico masoretico.

Nonostante questi fondamentali disaccordi gli esegeti ebrei plaudono al lavoro di Biglino e sono d'accordo su numerose altre importantissime conclusioni a cui è arrivato:


Si dice dunque che gli esegeti concordano su molte cose con Biglino, e che addirittura plaudono il suo lavoro, dopodiché si passa ad enumerare i punti sui quali ci sarebbe l’accordo. L’elemento importante è che qui gli esegeti ebrei sono indicati come luminari della materia e che il loro plauso del lavoro di Biglino rafforza l’autorevolezza di quest’ultimo. Qui il ragionamento ad auctoritatem c’è, ma al contrario, e può essere così sintetizzato: siccome i luminari di una materia sono d’accordo col lavoro che una persona ha fatto su quella materia, vuol dire che quel lavoro è veritiero e di qualità.

Io ho documentato con varie fonti che questo accordo non c’è per niente, se non su alcuni punti e comunque con numerosi distinguo e precisazioni. Gli esegeti ebrei considerano Biglino uno che fa marchiani errori nella lingua ebraica antica, e argomentano nel dettaglio tecnico questo loro pensiero, analizzando interi capitoli dei libri di Biglino. Ovviamente, noi non abbiamo le competenze per capire chi ha ragione, perché non conosciamo l’ebraico. Ma non è questo il punto.

Il punto è che gli esegeti, presi ad esempio come luminari della materia, non plaudono per niente il lavoro di Biglino e gli rimproverano una sostanziale incompetenza della materia. Dunque la FAQ è scritta in modo fuorviante, dando ad intendere che gli esegeti abbiano un’opinione del lavoro di Biglino che in realtà non hanno, e parlo di quelli della stessa fonte usata da Sertes, non di altri.

Questo è importante perché è inutile infognarsi nel merito del “litigio” fra le parti, non avendo le competenze tecniche per dirimere da soli. Se Biglino dice che lui traduce bene, e poi gli esegeti dicono che non capisce un cazzo, si tratta solo di scegliere chi ci “Piace di più”, dato che non possiamo confutare nel merito l’uno o l’altro.

Va detto, a onor di verità, che gli esegeti ebrei argomentano nel dettaglio le loro posizioni, analizzando interi capitoli dei libri di Biglino, e scrivendo nel dettaglio le regole e i crismi della lingua che, secondo loro, Biglino non rispetterebbe (o conoscerebbe). Sempre loro sostengono di aver proposto a Biglino di tenere con loro una conferenza tutta in ebraico, ma che si sarebbe tirato indietro.

Loro dicono che l’ebraico è molto difficile, che va imparato assieme a quello antico ed è un esercizio che dura tutta una vita, tu dici che è come imparare una lingua qualunque. Io, semplicemente, dico che non lo so, e che sicuramente non conosco l’ebraico, come del resto nessuno dei presenti, dunque è inutile pretendere di discutere nel merito tecnico della questione, solo perché magari si è letta qualche parola su qualche dizionario.

In ogni caso, lo ripeto ancora: qui si voleva analizzare la correttezza e compiutezza di una FAQ che era stata proposta come ben fatta e a suo modo definitiva, non di stabilire chi ha ragione tra Biglino e gli esegeti, quella è un’altra questione.

Dopo aver accuratamente letto il post di consulenzeebraiche, ammetto che tale FAQ mi sembra piuttosto semplicistica su varie questioni ben più sfaccettate, dando molte cose per più acquisite di quanto non siano in realtà.

Ma aspetto la risposta di Sertes.

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