Re: Approccio alla Bibbia. chiavi di lettura

Inviato da  Decalagon il 30/9/2015 17:26:15
RUACH: force, open, space, spread, sezione "Explanation/Commentary" indica i valori :forcing space, leaving space, winnowing wind, direction, power

fonte: Etymological Dictionary of Biblical Hebrew.

Sono significati che richiamano chiaramente nel loro insieme l'idea di un qualcosa di potente che agisce nello spazio e in qualche modo lo forza, producendo movimento d'aria. Il significato forcing space in particolare è da lui attribuito in modo particolare a Genesi 1,2, là dove il testo dice che il RUACH degli elohim era [merachefet] "librante, aleggiante, vibrante" sulla superficie dell'acqua.
Ricordiamo che la radice [Rachaf], da cui deriva il participio appena esaminato, indica in altro passo della Bibbia l'atto dl librarsi sorvolando tipico degli uccelli: in Deuteronomio 32,11 l'autore biblico descrive l'attività di Yahweh che protegge il suo popolo e paragona la sua azione al volo dell'aquila che si libra sopra i suoi nidiacci e li incita.
Rashi de Troyes (uno dei massimi esegeti ebrei), nel commentare questo passo della Genesi (1,2) fornisce un'immagine molto realistica del "Trono della Gloria di Yahweh" quando dice che all'origine della creazione stava sospeso nell'aria e aleggiava sulla superficie delle acque come una colomba sta sospesa sopra il suo nido. Ma dice di più: afferma che "rispondeva al suo comando".

Nella sezione Gradational Variant nel Etymological Dictionary of Biblical Hebrew, il Rabbi indica (sempre a proposito di RUACH):

force space, separate, impact.

Abbiamo dunque in origine una serie di valori semantici che rimandano in modo chiaro e concreto al concetto di spazio in cui si muove, all'azione del forzare questo spazio, al muoversi in una certa direzione, all'idea del vento, all'impatto...

KAVED, KAVOD: queste radici consonantiche sono innanzitutto portatrici del concetto di "peso, massa, forza" e poi anche di "gloria, onore" (Is 21,15;is 32,2;Pr 27,3;Gdc 18,21; Es 24, 1517; Es 33,18; Ez 43,4....)

In particolare Rav Matityahu Clark, nel suo dizionario etimologico alla radice consonantica verbale [kaved] attribuisce come primo significato "weight", cioé "pesare, avere peso". L'aggettivo [kaved] identifica ciò che è "pesante, gravoso, faticoso, importante, onorato", ma anche "insensibile, impacciato, ricco" (duro di cuore).
Il sostantivo [kavod] indica "peso, massa, onore rispetto, gloria, splendore, ricchezza".

A fronte di questi vari significati, gli autori greci (Bibbia dei Settanta) hanno tradotto questo termine con il vocabolo "doxa", che viene a sua volta reso nelle lingue moderne con "gloria". La traduzione di questo vocabolo è sempre stata condizionata dalla visione tradizionale della divinità, che però non corrisponde alla rappresentazione degli Elohim presente nell'Antico Testamento: essi erano tutto tranne che spirituali.

Nel dizionario di Ebraico e Aramaico Biblici della Società Biblica Britannica, le radici ebraiche vengono tradotte in:

- KAVED (come verbo): essere pesante, pesare, essere onorato, essere duro, essere insensibile.
- KAVED (come aggettivo): pesante, faticoso, importante, insensibile, impacciato, ricco.
- KAVED (come sostantivo): fegato, forza.
- KOVED (come sostantivo): peso, multitudine.
- KAVOD (come sostantivo): peso, massa, onore, rispetto, gloria, speldore.

[...]

IL RUACH CHE 'RAPISCE' ELIA

In 1Re 18, 11-12, Abda, il sovrintendente di palazzo del re di Israele Akab, parla con il profeta Elia e gli dice chiaramente che:

e [ruach] di Tahweh trasporterà te su(sopra) che non saprò

Ci si riferisce qui all'episodio narrato nel capitolo 2 del secondo Libro dei Re conosciuto come "il rapimento di Elia" (anche se in realtà non è stato un vero e proprio rapimento dato che il profeta vi si avvia consapevolmente, accompagnato dai seguaci).

Il versetto 11 di tale capitolo narra l'arrivo del carro celeste:

ed-ecco carro-di-fuoco e cavalli-di-fuoco e-divisero tra due-loro

Il trasporto è [rachev], "carro": dunque abbiamo un carro ardente trainato da cavalli di fuoco che si interpone tra i due che stanno procedendo, e:

e salì Elia in(con)-il-turbine i-cieli

Il carro produce un turbine e l'intero episodio è chiaro: Elia sale al cielo su di un carro da cui esce una qualche forma di energia chiaramente visibile che viene definita "fuoco".

[...]

I discepoli che erano stati tenuti lontani dalla scena vanno incontro ad Eliseo e gli manifestano l'intenzione di cercare Elia perché (2,16):

forse ha preso lui vento-di Yahweh
E-ha-gettato-lui su-uno-di i-monti
o in-una-di le-valli


Con questo atteggiamento dimostrano che ciò cui avevano assistito era reale: aveva preso fisicamente Elia e poteva averlo depositato da qualche parte nel territorio circostante.
Elia viene cercato, ma mai trovato.

Come fa notare il pastore presbiteriano Barry Downing (nel suo libro "The Bible and the Flying Saucers"), si ha l'impressione che il profeta avesse kl'abitudine di viaggiare su quello che lo studioso cristiano definisce senza remore un UFO. Egli cita a conferma anche 1Re 18,12 in cui ancora una volta si dice che il RUACH di Yahweh avrebbe trasportato il profeta in un luogo sconosciuto.

IL RUACH DI EZECHIELE

"e-vidi ed-ecco vento(ר֫וּחַ)-di-tempesta venente da-il-nord
nube grande e-fuoco prendentesi e-splendore a-lui intorno
e-da-centro-suo come-occhio-di la-scintilla


Abbiamo anche qui una precisazione di non poco contro: il ר֫וּחַ[ruach], cioè il presunto spirito divino della teologia, in realtà è un "vento" che si presenta con manifestazioni fisiche evidenti dal punto di vista sia visivo che sonoro. Intanto precisiamo che il ר֫וּחַ giunge da una direzione geografica precisa (il nord) mentre Ezechiele si trova sulle sponde di un canale, il Kevar, che risulta corrispondere al Nil, un corso d'acqua derivato dall'Eufrate, in bassa Mesopotamia.
Come per Zaccaria non ci troviamo in presenza di un'esperienza mistica o di una visione onirica, ma di un evento concreto, un'esperienza realmente vissuta dal profeta. Il testo citato precisa che questo "occhio della scintilla" si trova nel "centro di fuoco". Il termine tradotto con "occhio" indica anche un qualcosa di luminescente e il termine tradotto con "scintilla" indica anche l'ambra o l'elettro.

(segue poi tutta l'analisi della descrizione del carro visto da Ezechiele)

Il racconto si chiude con questa affermazione, sempre del profeta:

""Come apparenza (sembianza) di arco che è in la nube in giorno di la pioggia, così apparenza (sembianza) di splendore attorno...
essa (questa) apparenza (sembianza)-di somiglianza-di Kavod-di-Yahweh"


Ciò che fino ad ora era stato definito [ruach] improvvisamente viene identificato come il [kavod]. Sono dunque la stessa cosa? Sono due modi per definire due cose con caratteristiche simili?

Dopo la descrizione particolareggiata della macchina e dopo il resoconto di tutto ciò che gli dice quell'essere splendente simile a un adam che sedeva sul "trono", egli scrive (Ez 3,12-14):

- "Ho udito dietro di me suono [voce, rumore] di terremoto grande" che viene prodotto dal Kavod di Yahweh;
- "E suono (rumore) di ali di le (cose) viventi toccanti ciascuna sorella sua";
- "E suono (rumore di le ruote a lati loro;
_ "E suono (rumore) di terremoto grande.

Questa esperienza termina con la descrizione secca e concisa di un evento (versetto 14):

"E [ruach] portò-via-me prese(sollevò)-me"

Sempre dal libro di Ezechiele (10,4):

"e-fu-alto [kavod]-di-Yahweh da-su il-cherubino
sopra-protezione(soglia)-di la-casa(il-tempio)"


E prosegue il testo: "il Tempio si riempì della nube e il cortile si era riempito della lucentezza del kavod di Yahweh".

Il tutto viene udito anche da chi era fuori dal tempio:

"e-rumore-di ali-di i-cherubini venne-udito fino-a-il-cortile lo-esterno"

IL KAVOD DI MOSE'

Esodo, capitolo 33

E' in atto una discussione fra Yahweh e Mosè, dove quest'ultimo chiede al suo Elohim di guidare lui e il suo popolo verso la terra promessa, ma siccome questi non sembrava offrire sufficienti garanzie e certezze (ma come, se è il solo e unico dio?), gli dice che il popolo deve vedere concretamente che l'Elohim è con loro. La presenza "divina" deve essere quindi ben visibile a tutti, tant'è che perfino Mosè vuole vedere con i suoi occhi la potenza del suo capo supremo, e gli dice:

"Mostrami il tuo [kavod]"
Es. 33, 18

Lo chiede perché ha bisogno di garanzie viste le promesse di conquista che questo Elohim gli sta facendo, dato che essere il solo e unico "dio" onnipotente, onniscente e trascendente non basta, evidentemente.
Comunque Yahweh si dice d'accordo, ma lo avvisa che ciò che sta per avvenire è pericoloso e che lui non può vederlo passare altrimenti rischia di morire. Si suppone quindi che "dio" non sia in grado di controllare o provenire gli effetti devastanti e letali della sua "gloria".
Poi aggiunge:

"Ecco un luogo vicino a me: ti terrai sulla [contro] la roccia."
Es. 33, 21

"Dio" non è capace di prevenire o controllare gli effetti di questa sua "gloria", ma una semplicissima roccia può farlo. Basta ripararsi dietro di essa.
Poi prosegue dicendo:

"Quando passerà il mio [kavod], ti metterò nella fenditura della roccia e ti coprirò con la mano fino a quando sarò passato; poi ritirerò la mano e mi vedrai di spalle; ma il mio volto non lo si può vedere."
Es. 33, 22-23

Si intuisce quindi che questa "gloria" è una cosa che "dio" non ha sempre con sé ma che si può vedere su appuntamento. Yahweh infatti dice al suo comandante di trovarsi la mattina dopo sul monte Sinai per potervi assistere.
Questa "gloria" è una cosa che passa, non gli si può starci davanti o di lato, ma attendere che sia passata in un luogo sicuro e quindi osservargli la parte posteriore (quindi ha un fronte, dei fianchi e un retro). Le istruzioni che vengono date a Mosè per la sua sicurezza sono inoltre molto concrete, non c'è niente di immateriale o spirituale in tutto questo.
Gli effetti di questa "gloria" sono così pericolose che nei passi successivi Yahweh ci tiene ad aggiungere:

"Nessuno salga con te, nessuno si faccia vedere in tutto il monte, né greggi né armenti pascolino intorno a questo monte."
Es. 34, 3

La manifestazione del kavod sembra essere molto pericolosa, tanto che uomini e animali devono stare a debita distanza. Un'ulteriore conferma della pericolosità di questa "gloria" si può leggere in Es. 40, 34-35, dove è scritto:

"La nube coprì la tenda del convegno e il Kavod di Yahweh riempì la sua dimora. Mosè non potè entrare"

Il kavod inoltre era una cosa visibile che tutti potevano vedere, e viene ben precisato. Inoltre fungeva anche da arma offensiva (Nm 16, 35):

l'Elohim fa allontanare Mosé e tutto il popolo e poi

"fu-visto Kavod di Yahweh e-fuoco uscì da-con Yahweh
e-bruciò i-cinquanta e-duecento uomo"


Quindi, per riassumere:

• Il KAVOD di “Dio” (la presunta “gloria spirituale” dei filologi monoteisti) può essere visto programmando per tempo l’incontro che deve essere organizzato con modalità precise.

I filologi devono quindi prendere atto del fatto che, se era un attributo cosiddetto spirituale , non era permanente.

• Il KAVOD di “Dio” (la presunta “gloria spirituale”dei filologi monoteisti) non accompagnava costantemente Yahweh.

• il KAVOD di “Dio” (la presunta “gloria spirituale”dei filologi monoteisti) uccide in modo inevitabile, ma solo chi si trova nell’arco di alcune centinaia di metri. I supoi effetti si avvetono quindi solo in uno spazio limitato e “Dio” non è in grado di controllarli.

• Gli effetti del KAVOD che “Dio” non è in grado di controllare possono essere invece controllati da normalissime rocce, quelle dietro le quali si nasconde Mosè.

• Le rocce sono più potenti o efficaci di “Dio”, dato che fanno ciò che “Dio” non è in grado di fare.

• Abbiamo un KAVOD (la presunta “gloria spirituale”dei filologi monoteisti) dotato di fronte, un retro e di parti laterali.

• Il KAVOD (la presunta “gloria spirituale”dei filologi monoteisti) può essere visto solo dalla parte posteriore: chi ci si trova davanti muore.

• Il KAVOD (la presunta “gloria spirituale” dei filologi monoteisti) si muove nello spazio provenendo da un direzione e nadando in un’altra.

• Il KAVOD (la presunta “gloria spirituale” dei filologi monoteisti) passa davanti a una persona e poi prosegue permettendo una visione non pericolosa dal lato posteriore.

Ora abbiamo due opzioni:

1) la Bibbia dice il vero: in questo caso abbiamo una “gloria” di Dio quanto meno molto molto strana.

2) La Bibbia racconta favole: ne prendiamo atto e allora Dio e la sua gloria sono come Biancaneve e i sette nani.

DOPO QUESTE PREMESSE:

@incredulo:

Citazione:
Quindi il metodo utilizzato è questo:" prendiamo l'unico caso nel quale sembra che si parli di un oggetto volante e ne facciamo una regola generale valida per tutto il resto."


BUGIA.

Non è vero che è l'unico caso.

Citazione:
Peccato che in tutte le altre volte in cui nella Bibbia si usa il termine Ruach, non sia possibile associarlo con un'astronave, un veivolo, un elicottero-drone, come è facilissimo da dimostrare.


BUGIA.

Il RUACH in più passi dell'antico testamento ha le stesse particolarità di un mezzo di trasporto.

Citazione:
Infatti il Sig.Biglino seglie di non tradurli tutti questi termini, perchè se lo facesse la sua teoria non starebbe in piedi.


BUGIA.

La sua teoria si regge benissimo attraverso ciò che è scritto nella Bibbia.

Citazione:
Il Ruach non può essere un veivolo, il Kevod non è un oggetto pesante


BUGIA.

Il RUACH agisce come un velivolo e il KAVOD alla sua radice consonantica viene anche tradotto come un qualcosa che ha un peso, una massa.

Citazione:
Ma tanto è facile per i fedeli della religione aliena


COGLIONE.

L'unico fedele qui sei tu, e non in un alieno, ma in UNO ZOMBIE EBREO PADRE DI SE' STESSO CHE E' VENUTO A SALVARCI DAL PECCATO COMPIUTO DA UNA DONNA-COSTOLA CHE HA MANGIATO UNA MELA MAGICA (che oltretutto è un'invenzione teologica).

COGLIONE.

D'ora in avanti per me non esisti più.

@Rickard: Citazione:
Biglino propone esplicitamente la visione del Ruach come di un velivolo pesante e tecnologico


NON E' BIGLINO CHE LA PROPONE

E' la bibbia che lo descrive come tale.

BIGLINO SEMPLICEMENTE RACCONTA QUELLO CHE DICE LA BIBBIA.

Citazione:
Tutto il lavoro di Biglino è in palese opposizione a quello degli esegeti ebrei (che infatti lo attaccano) e di altri.


Gli esegeti ebrei lo attaccano perché lui demolisce Yahweh, che è il dio di Israele. Se Biglino dicesse che Yahweh è dio, allora l'esegesi ebraica sarebbe sostanzialmente d'accordo con la sua opinione.

Citazione:
ANCORA UNA VOLTA, “FACCIAMO FINTA CHE…”


Risponderò sulla questione per l'ultima volta. Poi basta. Perché anche la mia pazienza non è eterna, così come la vita degli Elohim (dura tanto, ma prima o poi finisce ) e non posso continuamente ripetermi.

Ho già spiegato che le verità sono tante, molto diverse l'una dall'altra: tali verità, come abbiamo visto, dipendono dal periodo storico e dalla zona geografica in cui nasciamo. Per non parlare degli autori della bibbia, di cui non sappiamo niente (vedi ad esempio il libro di Isaia, che è stato attribuito ad ALMENO tre "Isaia" che hanno scritto in periodo di circa 250 anni), nemmeno in che modo venisse letta la bibbia in origine.
Perfino gli stessi studiosi biblisti e teologi sono in conflitto fra loro a livello accademico per determinare, fra le altre cose, l'esistenza di personaggi di grande importanza come Abramo o Mosé. C'è chi pensa siano esistito e chi no... perché non si sa.

Il "fare finta che" è l'unico metodo apparentemente valido e intellettualmente onesto per analizzare un libro senza la pretesa di sapere quale sia la verità, e ovviamente senza la pretesa che quella che leggiamo sia la verità. Semplicemente, quel libro ci parla di Abramo? Beh, facciamo finta che sia vero che sia esistito e vediamo cosa fa e cosa dice questo personaggio. Fin.

Counque, facendo un esempio a caso, nell'800, l'archeologo Heinrich Shliemann ha scelto di "fare finta che" l'iliade contenesse la memoria di eventi storici realmente accaduti e, accompagnato dalla sarcastica derisione del mondo accademico, ha portato avanti questa sua convinzione con grande tenacia, fino a scoprire ciò che sappiamo in Turchia occidentale, sulla collina di Hissarlik, e in Grecia in particolare, a Micene.

Quindi, concludendo: il metodo del "fare finta" non lo trovi convincente? Beh, la tua opinione adesso la sappiamo.
Grazie.

Citazione:
Il punto è: se si crede che effettivamente esista/sia esistito questo Ruach, occorre andare sul piano del reale e argomentare lì. Se invece ci si protegge, dicendo che “nessuno vuole dimostrare niente” e che si sta solo “facendo finta”, non si capisce perché mai “accanirsi” nel voler identificare quella parola con un ipotetico veicolo tecnologico. Tanto, stiamo solo “facendo finta”, no?


A me pare di vedere che chi si accanisce davvero sono coloro che vogliono a tutti i costi sostenere che quel "ruach" sia uno spirito immateriale che ti prende e ti porta a spasso, facendo ovviamente un baccano infernale.
Io semplicemente mi spacco il cazzo a ripetere troppo le stesse e soprattutto a parlare con dei deficienti (e qui non mi riferisco a te :D).

Messaggio orinale: https://old.luogocomune.net/site/newbb/viewtopic.php?forum=47&topic_id=7847&post_id=281661