Re: Approccio alla Bibbia. chiavi di lettura

Inviato da  doktorenko il 13/7/2015 9:53:00
Citazione:

Miseria e grandezza dell'uomo

Il tema della salvezza evoca e suppone - per rifarei al linguaggio pascolano - la "miseria" e la "grandezza" dell'uomo. La miseria dell'uomo è data dalla sua insipienza, per cui egli si lascia incantare e sviare dalla futilità, dalla falsità, dall'errore; è data dalla fatale corsa verso la catastrofe della morte; è data dal suo stato di ingiustizia e dalla sua invincibile propensione alla trasgressione morale, cioè al peccato.

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I contenuti della salvezza

La salvezza di Cristo viene incontro appunto a questa multiforme miseria. Essa perciò non si riferisce a "qualcosa" dell'uomo o a "qualche spazio" della sua esistenza, ma all'uomo totale e al suo stato definitivo. E una salvezza che ci è data con la luce della verità, l'infusione di una nuova capacità di amare, la remissione dei peccati, la restaurazione della libertà di fronte alle forze del male, la partecipazione alla natura divina, la vittoria sulla morte mediante la risurrezione corporea, la vita eterna.

Assegnare alla salvezza dì Cristo come contenuto diretto e primario qualche mutamento sociale, politico, culturale, non solo è contro tutte le esplicite attestazione della Chiesa apostolica e contro le stesse parole del Signore, ma non si comporrebbe con la logica profonda dell'evento cristiano: un evento così straordinario come la missione del Verbo e la sua incarnazione redentiva non può che toccare l'essere profondo dell'uomo e di tutte le cose.

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Il Salvatore unico

Il disegno del Padre non è schizofrenico: tutto è unificato in Cristo, nel quale tutte le cose sussistono (cf. Col 1, I 7). Perciò non ci sono diversi "salvatori". Dire che Gesù è "Salvatore unico" equivale a dire che è il necessario Salvatore di tutti gli uomini senza eccezioni. Questo è un punto oggi un po' annebbiato nella mente di molti cristiani, i quali, dal giusto apprezzamento per i molti valori che si ritrovano nella realtà extraecclesiale ed extracristiana, arrivano alla conclusione indebita che c'è una pluralità di strade che conduce alla salvezza. E non si accorgono che così confinano il Figlio di Dio tra ciò che è superfluo e marginale.

Eppure dovrebbe essere abbastanza evidente che il Padre non abbia pensato Cristo crocifisso e risorto come un "optional" di un multiforme meccanismo per riscattare e rinnovare il mondo, ma come un Redentore necessario e sostanziale.

Il Salvatore oggettivo

Dobbiamo allora ritenere che chi non è esplicitamente cristiano per ciò stesso sia fatalmente destinato a perire? Certamente no. Gesù è "oggettivamente" il Salvatore di tutti, dal momento che è in grado, con l'effusione del suo Spirito, di illuminare e santificare ogni coscienza che positivamente non gli sì chiuda, anche quella di coloro che ignorano la sua esistenza la sua energia rinnovatrice, la sua centralità. Cristo salva anche solo mediante un'adesione implicita a lui, che è la verità e la giustizia di Dio.


«Gesù Cristo, unico Salvatore del mondo, ieri, oggi e sempre»

Card. Giacomo Biffi


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