Re: La Madre Teresa che non ti aspetti.

Inviato da  infosauro il 23/2/2013 14:53:01
Ora una testimonianza di una ex-volontaria, Mary Loudon:
Citazione:
La mia prima impressione fu quella di tutte le fotografie e i filmati che avevo visto di Belsen e posti del genere, perché tutti i pazienti avevano la testa rasata. Non c'erano sedie, solo barelle. Sono dello stesso tipo di quelle usate durante la prima guerra mondiale. Non c'è un giardino, nemmeno un cortile. Niente di niente. Allora mi chiesi: che cos'è questo posto? Sono due stanze, di cui una ospita tra i cinquanta e i sessanta uomini, e l'altra tra le cinquanta e le sessanta donne. Stanno morendo. Non ricevono molte cure mediche. Praticamente non ricevono nemmeno antidolorifici oltre all'aspirina e, in pochi casi fortunati, del Brufen o cose del genere, per il tipo di dolori che accompagnano il cancro terminale e le malattie di cui stavano morendo... Non avevano un numero sufficiente di fleboclisi. Gli aghi li usavano e riusavano all'infinito e di tanto in tanto si vedeva una suora sciacquare gli aghi sotto il rubinetto dell'acqua fredda. Chiesi a una di loro perché lo faceva, e mi rispose: Be', per pulirli. Allora le dissi: Sì, ma perché non li sterilizzi; perché non fai bollire l'acqua e sterilizzi gli aghi? Mi rispose: Non ce n'è motivo. Non c'è tempo. Il mio primo giorno di lavoro, finito il turno nel reparto donne andai ad aspettare fuori dal reparto uomini il mio ragazzo, che assisteva un ragazzino di quindici anni in fin di vita, e una dottoressa americana mi disse che aveva cercato di curarlo: aveva un problema renale relativamente semplice che era andato peggiorando sempre più perché non gli avevano somministrato antibiotici. Aveva bisogno di essere operato. Non ricordo quale fosse il problema, ma la dottoressa me lo disse. Era arrabbiatissima, ma anche molto rassegnata, come capita a molte persone in quella situazione. Disse: Be', non vogliono portarlo all'ospedale. E io: Perché? Basterebbe chiamare un taxi e portarlo all'ospedale più vicino, e chiedere che venga curato. Farlo operare. Lei rispose: Non lo fanno. Non vogliono. Se lo fanno per uno, devono farlo per tutti. Allora pensai: ma questo ragazzino ha quindici anni.

Immediatamente dopo Hitchens puntualizza:
Citazione:
Tenete presente che le entrate complessive di Madre Teresa bastano e avanzano per attrezzare svariati ambulatori di prim'ordine nel Bengala. La decisione di non farlo e di gestire invece un centro improvvisato e inefficiente che rischierebbe denunce e proteste se fosse diretto da qualsiasi branca della professione medica è deliberata.

Elgy Gillespie, scrittrice e giornalista, testimonia:
Citazione:
Uno scrittore guatemalteco con cui feci amicizia là, aveva una voglia talmente disperata di uscire che una mia amica, anche lei addetta alla cucina (un'afroamericana cattolica praticante), lo adottò per tutto il tempo che le fu possibile. Le condizioni dell'uomo si aggravarono molto, e quando lei lo pregò di tornare al centro perché non poteva badargli, lui la implorò di tenerlo con sé perché sapeva che somministravano le medicine in dosi insufficienti o in maniera sbagliata, e temeva di dover morire senza morfina...

Susan Shields, una suora dell'ordine, sostiene:
Citazione:
A San Francisco fu messo a disposizione delle suore un convento a tre piani con molte stanze spaziose, lunghi corridoi, due scaloni e uno scantinato immenso. [...] Le suore non esitarono a sbarazzarsi dei mobili indesiderati. Tolsero le panche dalla cappella e strapparono via tutta la moquette dalle stanze e dai corridoi. Buttarono grossi materassi dalle finestre e spogliarono l'edificio di tutti i divani, di tutte le sedie e di tutte le tende. La gente del quartiere stava sul marciapiede a guardare sbalordita. Quel magnifico edificio fu reso conforme allo stile di vita che doveva aiutare le sorelle a diventare delle sante. Spaziosi soggiorni furono trasformati in dormitori stipati di letti. [...] I riscaldamenti rimasero spenti per tutto l'inverno nonostante la casa fosse umidissima. Nel periodo in cui vissi là molte sorelle contrassero la TBC. [...]
Nel Bronx c'era un progetto di aprire un nuovo ospizio per i poveri. Molti dei senzatetto erano malati e avevano bisogno di una sistemazione più stabile di quella offerta dal nostro dormitorio. Avevamo acquistato un grande edificio abbandonato dal comune per un dollaro. Un collaboratore si offrì di dirigere i lavori e incaricò un architetto di fare un progetto di ristrutturazione. La normativa ministeriale imponeva l'installazione di un ascensore per i disabili. Madre Teresa non voleva saperne. Allora il Comune si offrì di coprire le spese per l'ascensore, ma la proposta fu respinta. Dopo tutte le trattative e i programmi il progetto per i poveri fu abbandonato perché un ascensore per gli handicappati era una cosa inaccettabile.

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