Re: Lucifero e Satana: due entità diverse?

Inviato da  sick-boy il 14/11/2006 18:34:31
Citazione:

Cassandra ha scritto:

(oltre ad essere un romanaccio... sbaglio? )
[.....]
Tali apparenze desiderabili consistono principalmente nell'esagerazione e nella deviazioni di caratteristiche che, prese cum grano salis, sarebbero di per sé anche positive.


Cara Cassandra, non sono affatto romanaccio
Ti ringrazio dell'incipit comunque Io volevo sottolineare la pericolosità dell'indulgenza. Già dividere il male in due è una svalutazione, a mio avviso, del concetto di puro male, caratteristica satanica che incute istintivamente timore solo a sentirla. L'esistenza di qualcosa puramente maligna atterrisce, oltre ad essere fuori dalla nostra comprensione. L'esagerazione di alcune caratteristiche invece non lo è: chiunque può capirla - e tra l'altro starci alla larga da solo. Quindi in primo luogo, stando a quello che di Steiner mi racconti tu, abbiamo una banalizzazione del male, privato di un'essenza pura.

Da non sottovalutare inoltre l'ammirazione. Dai passi riportati da Santa essa è chiara come il giorno, viscida come l'invidia. Ripeto quello che ho detto prima, è un trucco vecchio come la letteratura: esaltare le qualità positive del male -la sua forza, la sua totale libertà, il timore che incute -per far immedesimare il lettore, a livello più inconscio che razionale, per fargli desiderare di essere egli stesso Lucifero. E questa sradica la repulsione istintiva che egli aveva in principio, mettendo al suo posto desideri irrealizzabili di emulazione, potere e conoscenza.Non dico sia avvenuto con te, ma facilmente un minimo sì. Chi più chi meno nessuno è esente dal desiderio di voler essere Dio ( ed in questo Satana e Lucifero sono troppo uguali per essere diversi: identici i fini, identico il non fermarsi davanti a nulla proprio del male; non si può dividere in due la mancanza di scrupoli, il calcolo per se stessi, la volontà di sopraffarre. Le qualità di cui parla Steiner sono proprie degli uomini).

Lo può condannare quanto vuoi alla fin fine, ma tu ti sei letta un libro che ti parla del Male.

Prova a leggere The vampire Lestat, e poi dimmi chi vuoi essere alla fine. Mi ribatterai: ma questo non impone scelte di campo, il vampiro mica esiste; è vero desidero essere lui, di avere la sua libertà, ma non mi danno l'anima.
Intanto però, desiderando di essere lui lo accetti in blocco il personaggio, desideri, collateralmente, il male degli altri per il bene tuo. Anche solo per un secondo, anche se è per finta.
E quindi, pensaci bene, cosa cambia? In fondo il Diavolo non esiste

E poi ti chiedo, che bisogna c'era di Steiner e in generale della Teosofia?

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