Non ritengo logico confrontare la percentuale delle persone ignoranti al tempo di Galileo con la percentuale dei credenti ai giorni nostri.
l' unica considerazione che possiamo estrarre e' l incapacita' della scienza di fare tabula rasa della credenza religiosa ai giorni nostri.
La scienza si e' dimostrata efficace nel combattere l ignoranza geografica sicuramente, ma non possiamo fare a meno di notare che cerano persone credenti allora come adesso in grosse percentuali.
la scienza non e' riuscita a dare risposte chiare sull origine dell universo e sull' origine dell uomo.
Pertanto la scienza che nasce dalle menti degli uomini non puo' che essere limitata.
Noi esseri umani siamo consapevoli di essere limitati, ritengo quindi a ragione, che per analogia sia limitato qualsiasi ente logico/matematico generato dall' attivita' intelettuale umana,tranne ovviamente il concetto di ente assoluto come un Dio che trascende la nostra capacita' di descrizione.
In fin dei conti religione e scienza nascono entrambe da una stessa caratteristica fondamentale dell' essere umano, che e' quella di porsi domande sul mondo che lo circonda, sul significato dell esistenza e della morte.
Questa e' una ipotesi tua, ci sono persone che sono credenti e non si riconoscono in nessuna religione
Mi sembra che un cardinale molto quotato abbia detto che gli atei virtuosi ( non so in che maniera o in che modo) avranno lo stesso la ricompensa del paradiso.
E' curioso che molti non credenti siano cosi interessati alla dimostrazione della non esistenza di un Dio creatore. Come mai?
non ti fidi del prossimo
La religione cristiana spiega gia' tutto
Messaggio orinale: https://old.luogocomune.net/site/newbb/viewtopic.php?forum=47&topic_id=3113&post_id=79370