Re: Rendere i Figli Inutili

Inviato da  carloooooo il 17/7/2007 16:45:38
Citazione:
Quindi solo i senza casa non possono vivere secondo il loro criterio. Ma se sei senza casa, correggimi se sbaglio, la tua priorità è un'altra.


Non per forza i senza casa. Anche se io possiedo una casa, che cosa vuol dire concretamente "libertà di vivere secondo il mio criterio" se quelli che stanno al piano di sotto e al piano di sopra vivono "secondo il loro criterio"? Esempio banale: se per loro è proibito girare armati mentre per me è un diritto, che si fa quando ci si incontra sul pianerottolo?

Generalizzando, da quel che ho letto mi pare di capire che il concetto di proprietà privata cui si rifa Rothbard e che sta alla base della sua concezione del diritto derivi direttamente da quello di Locke e da quello dei fondatori degli Stati Uniti. In esso si fa riferimento alla proprietà privata come proprietà terriera. Solo in quel caso si potrebbe pensare a delle aree circoscritte in cui vige un determinato "regime politico" (libertario, democratico, socialista, ecc.), che mi pare invece inapplicabile, ad esempio, in un contesto urbano densamente popolato.

Anche lasciando perdere questo discorso terra terra, resta comunque aperta la questione iniziale dei "senza casa". Forse non ci hai fatto caso, ma la tua affermazione è molto grave. Se i senza tetto "non possono vivere secondo il loro criterio", allora significa che il loro diritto a vivere "secondo il loro criterio" non è un diritto inalienabile ma dipende, appunto, dalla loro condizione economica. Nei fatti dunque a godere di quel diritto sarebbero solo gli individui dotati di un certo patrimonio.

Per questo non capisco come si possano fondare i diritti sulla proprietà: una volta venuta a mancare questa, anche i primi sono persi.

Citazione:
Siccome una società libera nega per principio l'aggressione e l'imposizione, se "pervasività" c'è, è solo perché molti finiscono per preferire tale organizzazione alle altre disponibili.


Eh, ma in questo modo ricadi nella logica del "meglio una martellata su un dito che sulle palle." Mi spiego: il fatto di passare da una situazione A ad una B può anche derivare dal fatto che la condizione A sia diventata, magari proprio a causa della condizione B, insostenibile.

Sostituisci A con, puta caso, "economia agricola di sussistenza" e B con "economia di mercato" ed ecco quello che intendevo.

E qui si apre una seconda questione che, guarda caso, è proprio uno dei punti che mi rimangono oscuri di Rothbard. Lui intende (lo dice esplicitamente) i termini "aggressione" e "coercizione" solamente in senso fisico. E' in qualche modo obbligato a farlo per tenere in piedi tutto il suo sistema giuridico e "politico". Ma che cosa è se non aggressione e coercizione il mettere qualcuno nelle condizioni di scegliere x rispetto ad y? Ossia: obbligare (non con la coercizione fisica, ma in altri modi) a scegliere una delle opzioni rispetto ad un'altra non è anch'essa violenza, non fisica, ma sempre violenza?

Ancora una volta da questo discorso posso ricollegare le mie perplessità riguardo alla definizione "astratta" di libertà data dalla Scuola Austriaca (anche se mi pare che Hayek si discosti un poco da questa posizione). In base alla teoria prossimale formulata da Mises, ogni uomo è libero nel momento in cui è messo nelle condizioni di perseguire i suoi obiettivi, che vengono da lui disposti in ordine di priorità.

Quello che non si prende in considerazione, basandosi sul presupposto sacrosanto che il giudizio di valore è soggettivo e per questo insindacabile, sono i fattori che determinano la formazione di questo ordine delle priorità.

Seguendo Mises, per Rothbard (e anche, come hai fatto intendere, per te) l'individuo appartenente a questa ipotetica comunità agricola di sussistenza reputa la condizione "passare ad una economia capitalistica" come preferibile alla condizione "vivere di stenti". Tale scelta non è condizionata da coercizione fisica, ed è inoltre operata in completa autonomia dal soggetto agente, per cui secondo l'impostazione prossimale è una scelta libera. Ma lo è veramente?

Carlo

Messaggio orinale: https://old.luogocomune.net/site/newbb/viewtopic.php?forum=46&topic_id=3657&post_id=96572