Re: M5S : Una Rivoluzione da raccontare e il futuro dell'Italia

Inviato da  Det.Conan il 11/6/2015 12:05:41
Questo è far politica con atti concreti e fattuali.
Non indossare magliette per fare scena o esporre bandiere rosse sulla finestra.
A proposito,ma che fine hanno fatto gli europarlamentari leghisti e quelli della Lista Tsipras?

Non so chi sia sto tipo però dice cose giuste :

http://www.articolo21.org/2015/06/cosa-faranno-adesso-i-5-stelle/

Quelli come me, per una volta, dovrebbero tacere. Quelli come me dovrebbero vergognarsi per come si sono comportati in questi anni, per le malvagità gratuite che hanno scritto, per la vigliaccheria con la quale si sono scagliati contro dei propri coetanei che si sono messi in gioco con pochissimi soldi e moltissima passione per svolgere un lavoro che la sinistra tradizionale aveva deciso di lasciare ad altri. Quelli come me, prima di parlare ancora del Movimento 5 Stelle, dovrebbero guardarsi dentro e chiedere umilmente scusa perché non solo di loro non abbiamo capito nulla ma li abbiamo anche giudicati con una ferocia che non avremmo riservato nemmeno al peggiore dei tiranni.

Quelli come me – giornalisti, opinionisti, commentatori – dovrebbero farsi un ampio esame di coscienza, soprattutto se abbiamo sbagliato in buona fede (il che costituisce un aggravante perché somma alla perfidia l’ignoranza), se ci siamo scagliati contro queste persone credendo davvero che fossero dei mostri, se abbiamo continuato a guardare il comico che urlava dal palco, talvolta anche esagerando e andando oltre i limiti del buongusto, anziché soffermarci sui volti delle migliaia di persone, per lo più giovani, che stavano lì ad ascoltarlo, ritrovando in quel momento un briciolo di speranza.

Quelli come me, trovandosi in piazza con gli insegnanti massacrati dalla Pessima scuola ideata dal duo Renzi-Giannini, non hanno il diritto di lamentarsi se vengono fischiati e accolti a male parole da un mondo che noi per primi abbiamo ignorato e tradito: ci meritiamo ogni attacco, ogni insulto e anche l’infamia massima di essere considerati dei ciarlatani che in piazza dicono una cosa e sui giornali o in Parlamento, dovunque andiamo poi a far danni, si comportano in maniera diversa.

Quelli come me che per mesi, direi per anni, hanno cercato mediazioni e compromessi al ribasso con il liberismo arrembante che stava devastando il futuro di intere generazioni non possono oggi far finta di niente e criticare la riforma Fornero come se non fossimo stati i primi a sostenerla: noi l’abbiamo votata, chi era in Parlamento, noi l’abbiamo spacciata per indispensabile, chi scrive sui giornali, noi siamo chiamati a rispondere delle nostre colpe.


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