Re: il M5S è il partito di un pluriomicida

Inviato da  PCornelio il 15/7/2014 20:44:39
Cominciamo con l'accusa di buffonaggine con una citazione dal reply #6 a questa discussione a firma invisibile:

Citazione:
Dimmi cornelio, quanti miliardi di campanelli d'allarme dovrebbero suonare nelle testoline di chi continua a votare dei partiti che si sono macchiati di stragi di innocenti, donne e bambini compresi, per interessi politici ed economici?
Solo qualche numero:
Guerra in Libia 15.000 morti (dicono...)
Guerra in Iraq 200.000 morti e un milione di profughi (ma i morti a quanto pare hanno smesso di contarli ad un certo punto).
Tutte anime che sono sulla coscienza del centrosinistra, centro e centrodestra.

Solo per citare due delle guerre che hanno appoggiato con entusiasmo.
Che dici cambiamo il titolo?
Magari in "I partiti sono bande di criminali ed assassini"?


Pandora, invisibile, chi sarebbe il buffone?

Sbrigata questa facezia, passiamo oltre con un piccolo punto a Calvero, al quale concedo solo poche, appassionate righe, facendogli notare che sì, l'Italia è un paese in cui le libertà di pensiero e, indovina un po', anche di parola, sono garantite OVUNQUE. Tranne forse che nel seminario di Bergamo Alta, ma forse perfino lì.
Se ciò non fosse vero, e se per davvero vivessimo nel distopico condizionamento in cui zoppica la tua mente ottenebrata, luogocomune non esisterebbe, Mazzucco sarebbe svanito nel nulla da anni, tu e invisibile sareste soggetti a spionaggio e le procure sarebbero piene di fascicoli su di voi. Domani mattina un paio di agenti in borghese mi condurrebbero in questura per chiedermi delucidazioni sugli intercorsi da me avuti sul web con invisibile e Calvero, non su luogocomune perché, ricordiamolo, non esiste, mi rilascerebbero a tarda notte e un nuovo fascicolo con il mio nome verrebbe consegnato al procuratore.
Questa non è solo fantasia, è uno scenario realistico sotto ogni punto di vista di come si viveva negli anni e nei paesi in cui in Europa ancora esistevano dittature o regimi che esercitavano uno stretto controllo sui cittadini, Italia compresa (e non mi riferisco solo al fascismo).
La realtà, invece.... la conosciamo tutti.


Tornando a noi, invisibile, dimostrami in modo incontrovertibile che "tutta quella roba che ho scritto sulla missione italiana in Libia" (che poi non ho parlato di "missione italiana" ma di "partecipazione italiana ad una missione internazionale", ma fa nulla) sia pura menzogna propagandistica, altrimenti, indovina chi si prende di nuovo del buffone?!
Dalla mia ho i resoconti e le relazioni ufficiali dell'intervento, gli atti del Parlamento della Repubblica, numerosi report giornalistici di natura estremamente variegata, perfino da parte di inviati indipendenti che si trovavano in Libia durante i bombardamenti. Tu? Gli articoli di Blondet, che non si schioda da Milano da decenni?

Questo non era un "esempio fra molti" ma uno solo fra i due che tu hai portato, per quanto riguarda l'Iraq, te l'ho già detto, tempo sprecato. Per quanto riguarda "le fosse comuni che hanno tanto indignato il mondo che poi era una bufala" pensa un po', sono piuttosto ferrato anche su quell'argomento e già, era proprio una (mezza)bufala, come lo furono i fascicoli del nigergate. Ma questo dimostra solo una cosa, e cioè che ogni circostanza va pesata sotto ogni punto di vista, che la realtà è estremamente complessa e che difficilmente la storia si ripete punto per punto in ogni sua parte, tu, invisibile, invece vorresti farne un assioma secondo il quale dovremmo considerare fasulle anche le granate su Markale, i crimini di Srebrenica e svariati eccidi africani che hanno innescato reazioni internazionali negli anni '80/90 del secolo scorso. Dico bene?

Per tornare all'argomento del topic, riesumato dal giostraio più sopra, la differenza fra "colposo" e "consapevole" la conosco benissimo, è a te che mi pare non sia chiaro che non son io ad aver azzardato paragoni con l'avallo di operazioni militari da parte dei politici, avevo solamente, all'inizio della discussione, suggerito una riflessione sulla condotta morale di Grillo in merito ai gravi fatti di cui fu responsabile trent'anni fa e gli eventuali riflessi di tale condotta nella sua morale politica.

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