Re: se Grillo io fossi....

Inviato da  perspicace il 29/4/2013 18:06:20
Mio caro Etrnlchild questo è l'ovvio risultato che si ottiene quando si decide di stravolgere il linguaggio sia esso orale, d'immagine o altro.

Grillini Troll

L’altra sera è arrivata una telefonata di uno spettatore che le proponeva di costituire una lista. La farebbe una lista Grillo, una lista di picconatori?

«Ma no, non sono un picconatore. Sono un comico che anziché usare le barzellette, usa le notizie. A me non interessa fare una lista…» .
Già in quegli anni c’era aria di “Partito del Grillo”, ma alla fine ci pensò Berlusconi nel 1994 a risolvere la situazione.
Per le similitudine tra linguaggio dei picconatori (Cossiga fu considerato “il picconatore”, con grande sostegno del MSI di quegli anni), tra il linguaggio di Berlusconi e quello del M5S vedi qui.
Perchè ce l’ha con Costanzo? «Critico il suo modo di usare questo mezzo straordinario. Il suo è un calderone in cui butta dentro assessori coi paraplegici, mischia il dolore coi consigli per gli acquisti. Dicono che nei suoi programmi fa del bene, risolve casi umani difficili. A me sembra che faccia tanti danni.
Intanto, se risolvi il caso di un paraplegico, tutti gli altri, quelli che non possono venire al Parioli, li odiano. E poi, tra un assessore e un paraplegico, è facile stare dalla parte del paraplegico.
Io ho frequentato questo tipo di persone e so che ci sono anche paraplegici stronzi e assessori onesti. Di fronte al pubblico si costringe l’assessore a fare delle promesse che poi non potrà mantenere. Se non sono danni questi…».
Saranno contenti i paraplegici di sapere che Grillo pensa che risolvere i loro problemi in tv porti solo a generare odio nei loro confronti? (Ergo: meglio risolvere i loro problemi lontani dallo sguardo dei telespettatori).
Saranno contenti i paraplegici di essere considerati una tipologia di persone? (Del tipo: quella persona è veramente una persona per bene, quel tipo è poco affidabile, quest’altro è un paraplegico).
Praticamente Grillo odia i politici ma anche no!
Sono essere umani a cui è troppo facile dare addosso data la loro posizione.
Anni dopo invece li demonizzerà il più possibile.
Dato per vero quello che disse nel 1992 (“La gente è portata a considerare i politici responsabili di tutti i mali. Se non cominciamo noi a cambiare, non cambierà niente”), Grillo in questi anni non avrà forse demonizzato i politici solo per calcoli opportunistici ed elettorali, in quanto la demonizzazione di colui che viene identificato come nemico giova al consolidamento del consenso (dicesi fanatismo)?
Lo spettacolo di Grillo: un richiamo alla rivoluzione? Un vero invito a ribellarsi? (“Ce l’ho con voi! [Perchè non vi ribellate!])
Niente affatto.
Gli spettatori tornano a casa dopo aver sfogato le loro insoddisfazioni, le loro incertezze e paure per il futuro, attraverso la visione dello spettacolo di Grillo.
Grillo, ieri come oggi, ha contribuito a mantenere saldo lo statu quo. Tra deliri vagamente razzistoidi e rituali “fanculizzanti” di massa.
[...] Un Grillo capopopolo che mette in esposizione i mali d’Italia e plana su tutte le magagne del mondo. Un Grillo filosofo, politico e cinico che fa ridere con le nostre più terribili miserie. Se la platea prendesse sul serio tutto quello che il comico gli dice, si alzerebbe per andare a fare la rivoluzione. Ma contro chi! Già, perché Grillo colpisce a 360 gradi. Assume su di sé tutte le incazzature del mondo e lascia i suoi fan svuotati e inerti».
Come disse la signora nel video: «E’ un modo per sfogarsi»
In teatro. Dove non si darà mai fastidio ai potenti.
Con Beppe non c’è “violenza” nelle strade, già dal 1992.

ControGrillo


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